image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Cronaca Nera
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Abbiamo letto “La strada giovane” il romanzo di esordio di Antonio Albanese elogiato da Aldo Grasso (che sbaglia): ma se l’avesse scritto un’anonima impiegata comunale sarebbe finito comunque in top ten?

  • di Francesco Cellini Francesco Cellini

21 aprile 2025

Abbiamo letto “La strada giovane” il romanzo di esordio di Antonio Albanese elogiato da Aldo Grasso (che sbaglia): ma se l’avesse scritto un’anonima impiegata comunale sarebbe finito comunque in top ten?
Un libro che si sarebbe potuto risparmiare, soprattutto se il romanzo non ha nulla del comico: Antonio Albanese esordisce con un libro scontato e abbastanza inutile, elogiato però da Aldo Grasso e finito subito in top ten? Il segreto? Il suo nome in copertina e la parvenza di romanzo storico. Ma “La strada giovane” non è all’altezza dell’attore che conosciamo (che avrebbe fatto meglio a non darsi alla scrittura)

di Francesco Cellini Francesco Cellini

Ricordate il cinismo amaro di Epifanio? E il linguaggio senza filtri di Alex Drastico? E Cetto la Qualunque? Lo avevamo scambiato per un’assurda provocazione e invece anticipava di anni ciò che sarebbe accaduto in seguito. Bene, dimenticateli, tutto questo non c’è più. Antonio Albanese ha deciso di fare il grande passo verso la cultura cosiddetta alta, forse malconsigliato – come si dice quando si vuol nascondere la vera opinione – o forse distratto dall’andazzo dei tempi. Si sa, la contemporaneità è sempre un mistero. Anche Vittorini aveva frainteso il valore de Il Gattopardo, e pochi avevano capito l’impatto che avrebbe avuto Van Gogh sulla pittura; non si può quindi pretendere tanto da Antonio Albanese, che forse, ha subito il fascino della pubblicazione - o più probabilmente l’opportunità. Ma confusi come questi, di tempi, mai nella storia; e non è improbabile che la “vera” cultura, ammesso e non concesso che esista, si annidi più negli studi televisivi più che in vetrina da Feltrinelli. Ora La strada giovane (Feltrinelli, 2025) è al quarto posto nella classifica delle vendite in Italia, segno evidente che basta mettere un nome su una copertina per avere qualcosa che assomigli a un successo. Si può dimostrare una tesi del genere? Ovviamente no, ma si può fare un piccolo test. Attenzione: vale solamente con chi non sa assolutamente niente del libro, zero, tabula rasa. Cominciamo: Antonio Albanese, il comico, sì, quello lì, quello di “la prima è TI la seconda è AMO” ha appena pubblicato un romanzo: secondo voi, di cosa parla? Provateci, prima di continuare a leggere datevi una risposta.

"La strada giovane" di Antonio Albanese (Feltrinelli, 2025)
"La strada giovane" di Antonio Albanese (Feltrinelli, 2025)

Fatto? Bene. Siamo nel 1944, Nino è prigioniero di guerra in “quella parte della Germania che si chiama Austria”. Si sa poco di lui, tranne che è siciliano, giovane, figlio di un panettiere, sposato. Si trova in un campo di prigionia da cui riesce a scappare insieme ad un amico particolarmente sveglio. Inizia un’avventura che è anche la metafora del passaggio all’età adulta. Il viaggio non è soltanto una questione di distanza, ci sono i tedeschi, i partigiani, gli americani, la fame, il freddo: è la fine del mondo dorato dei bambini. Quando arriverà, salvo, nella sua Sicilia potrà finalmente iniziare la sua vita di uomo adulto. The end.  Chi ci ha indovinato? Chi ha pensato anche lontanamente che Antonio Albanese, il comico, sì, quello lì quello di “la prima è TI la seconda è AMO” avesse scritto una storia del genere? Cosa c’entra tutto questo con l’originalissimo senso del grottesco a cui ci aveva abituati? Albanese si è semplicemente limitato a fare i compitini come un alunno diligente delle scuole di scrittura: ha applicato perfettamente lo show don’t tell, ha limato il suo punto di vista per “rendere più efficace la narrazione”, si è limitato a descrivere i fatti per “far entrare il lettore nella storia”. Non c’è traccia di Antonio Albanese in una pagina, una parola, una virgola. Niente satira, niente irriverenza, niente guizzi. Ha tolto anche la creatività, dal momento che affronta uno degli argomenti più inflazionati della letteratura italiana, la Seconda guerra mondiale, per raccontarci una delle storie più inflazionate della letteratura occidentale dai tempi di Omero: il ritorno a casa. Un grande peccato. Libero dalle limitazioni proprie del mezzo televisivo come rapidità, immediatezza, semplicità, e svincolato dalle necessità commerciali richieste dal cinema, Albanese si è rifugiato nella più prevedibile delle prevedibili storie italiane, restituendoci un racconto stilizzato e senza personalità che fa risuonare un “già sentito” grande come una casa in ogni pagina. 

Antonio Albanese
Antonio Albanese

E comunque no, una cosa resta: il nome in copertina. Non è poco. Anche perché conviene sempre fare la controprova. Immaginiamo come autore occulto una impiegata alla cancelleria del tribunale di Lucca, facciamole scrivere La Strada Giovane e chiediamoci: lo leggeremmo lo stesso? Nella migliore delle ipotesi la risposta sarebbe no. Nella peggiore lo leggeremmo con lo stesso trasporto, cioè zero. Forse allora è la domanda ad essere è sbagliata: lo compreremmo lo stesso? No, sicuro. Cento per cento. Aldo Grasso ha approfittato dell’uscita del libro per andare fuori tema rispetto alla sua attività principale di critico TV, dedicando un intervento intenso in favore di Albanese sul Corriere. Ha parlato di talento, ma nonostante i complimenti, il suo punto di vista non riesce a convincere del tutto. Per elogiare il libro, elogia soprattutto il modo con cui Albanese ha letto il libro nella trasmissione di Zoro, esaltando le sue capacità attoriali. Per trovare un pregio, insomma, ha dovuto cercare qualcosa che lo riportasse ad Albanese stesso, segno evidente che la scrittura, da sola, non ce la fa.  Sarà che dopo le Benevole di Littel è impossibile dire qualcosa di nuovo sulla Seconda guerra mondiale. Per mirare un po’ più in basso, basta il nostrano Una questione privata, in cui Fenoglio aveva almeno avuto l’intuizione di non mettere mai in scena Fulvia, da cui dipende l’intero racconto. La strada giovane, scritto settant’anni dopo un evento di cui ormai pochi viventi hanno memoria, appare anacronistico, incapace di lasciare qualcosa che non sia la sensazione di essere di fronte alla statua del milite ignoto: si resta lì senza sapere chi, quando, come e perché. 

https://mowmag.com/?nl=1

More

Ma lo sapete che al Flaminio di Roma c’è un cimitero di feti? Parla Gabriele Barbati, autore di “Contro la mia volontà”, un’inchiesta assurda che parte da una semplice domanda: che fine fanno i “corpi” dei bambini dopo l’aborto?

di Valentina Barile

MOWBOOK REVIEW

Ma lo sapete che al Flaminio di Roma c’è un cimitero di feti? Parla Gabriele Barbati, autore di “Contro la mia volontà”, un’inchiesta assurda che parte da una semplice domanda: che fine fanno i “corpi” dei bambini dopo l’aborto?

Chi vincerà il premio Strega? Nadia Terranova con “Quello che so di te” (Guanda), finitela con le dozzine e le cinquine. Noi lo abbiamo letto e vi diciamo perché

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

Previsioni

Chi vincerà il premio Strega? Nadia Terranova con “Quello che so di te” (Guanda), finitela con le dozzine e le cinquine. Noi lo abbiamo letto e vi diciamo perché

Abbiamo letto “Antico presente” di Alessandro Giuli: ma com’è? La cosa migliore è la prefazione di Andrea Caradini che asfalta il ministro e distrugge il libro: “Fa quello che si faceva nel Ventennio fascista e…”

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

MOWbook Review

Abbiamo letto “Antico presente” di Alessandro Giuli: ma com’è? La cosa migliore è la prefazione di Andrea Caradini che asfalta il ministro e distrugge il libro: “Fa quello che si faceva nel Ventennio fascista e…”

Tag

  • aldo grasso
  • antonio albanese
  • Cultura
  • Feltrinelli
  • Letteratura
  • Libri
  • recensione
  • Stroncatura

Top Stories

  • Il teatro San Carlo di Napoli pagava la Responsabile anticorruzione 80mila euro all’anno contro il parere del Ministero dell’Economia, mentre la Fondazione pensa a togliere un euro dai buoni pasto dei dipendenti: sindaco Manfredi, ma tutto a posto?

    di Riccardo Canaletti

    Il teatro San Carlo di Napoli pagava la Responsabile anticorruzione 80mila euro all’anno contro il parere del Ministero dell’Economia, mentre la Fondazione pensa a togliere un euro dai buoni pasto dei dipendenti: sindaco Manfredi, ma tutto a posto?
  • Money Road (Sky), le pagelle della puntata finale: Yaser dà la colpa a Danielle (-10), Roberta finta tonta (2), Benedetta protesta (7). E Fabio Caressa? Mentre Alvise e Grazia…

    di Irene Natali

    Money Road (Sky), le pagelle della puntata finale: Yaser dà la colpa a Danielle (-10), Roberta finta tonta (2), Benedetta protesta (7). E Fabio Caressa? Mentre Alvise e Grazia…
  • Abbiamo letto L’Anniversario (Feltrinelli), il libro vincitore del Premio Strega di Andrea Bajani, ma com'è? Un giovane Holden del 2025, ma condito di fascismo e patriarcato...

    di Gian Paolo Serino

    Abbiamo letto L’Anniversario (Feltrinelli), il libro vincitore del Premio Strega di Andrea Bajani, ma com'è? Un giovane Holden del 2025, ma condito di fascismo e patriarcato...
  • Abbiamo letto il libro postumo di Michela Murgia, “Anna della pioggia” (Einaudi, 2025): ma com’è? L’ultimo regalo della scrittrice, che ci ricorda come resistere al patriarcato: “Abbiamo dovuto diventare capaci di sognarci fuori dai sogni degli uomini”

    di Viola Di Grado

    Abbiamo letto il libro postumo di Michela Murgia, “Anna della pioggia” (Einaudi, 2025): ma com’è? L’ultimo regalo della scrittrice, che ci ricorda come resistere al patriarcato: “Abbiamo dovuto diventare capaci di sognarci fuori dai sogni degli uomini”
  • Abbiamo visto Facci ridere (Rai 2) con Pino Insegno e Roberto Ciufoli, ma com’è? Un programma comico che sa solo quello che non è. E se Striscia la Notizia andasse ancora in onda gli avrebbe agevolato una nutrita galleria di Nuovi Mostri…

    di Irene Natali

    Abbiamo visto Facci ridere (Rai 2) con Pino Insegno e Roberto Ciufoli, ma com’è? Un programma comico che sa solo quello che non è. E se Striscia la Notizia andasse ancora in onda gli avrebbe agevolato una nutrita galleria di Nuovi Mostri…
  • Ok, ma chi è davvero Alessio Loparco di Temptation Island, asfaltato dalla fidanzata Sonia Mattalia dopo un giorno? Abbiamo trovato i suoi profili social: tra campionati vinti a calcio, Ruzzle, tartarughe e baci, perché lei lo segue ancora su Instagram?

    di Jacopo Tona

    Ok, ma chi è davvero Alessio Loparco di Temptation Island, asfaltato dalla fidanzata Sonia Mattalia dopo un giorno? Abbiamo trovato i suoi profili social: tra campionati vinti a calcio, Ruzzle, tartarughe e baci, perché lei lo segue ancora su Instagram?

di Francesco Cellini Francesco Cellini

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

FIDATEVI: Dell’IA non avete capito un caz*o se non parlate di “prompt”! Cos’è? Ecco perché è fondamentale per non produrre “deficienza artificiale”

di Gianni Miraglia

FIDATEVI: Dell’IA non avete capito un caz*o se non parlate di “prompt”! Cos’è? Ecco perché è fondamentale per non produrre “deficienza artificiale”
Next Next

FIDATEVI: Dell’IA non avete capito un caz*o se non parlate...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy