Innanzitutto, io e Skin, siamo entrambi lesbici: è l’età. Infatti anche lei, come me, sale sul palco per il suo dj-set (“ma non canta?”, “no, ‘sta minchia che canta”) indossando gli occhiali per la lesbiopia che è quella cosa agli occhi che non vedi da vicino quando ti fai vecchio, o vecchia, o vecch*. Sono alla Sagra dell’Arancino di Rosolini e io, come tanti, mi chiedo: ma che c’entra Skin degli Scassats Acatksi (cit. dalla chat “I Topi”) con la Sagra dell’Arancino? Me lo sono chiesto mentre, a casa, meditavo sul raparmi i capelli a zero per essere nel mood e nel look di questa cantante cult, poi, più o meno, ho pensato: no. Se viene alla Sagra dell’Arancino di Rosolini vuol dire forse le è finito il mood, o il look, o il cult, anche se quando arrivo c’è molta confusione e non riesco a vedere in che condizioni è il cult di Skin. E comunque non sono fatti miei, e comunque mi sbagliavo.
Ma da quando una - che mi ricordavo, quando ero giovane e non ancora con la lesbiopia, essere una bella voce - ha smesso di usare la voce per fare la diggei come tutti gli scappati di casa che fanno i diggei? Sono boomer e non riesco a dare una risposta. Io mi ricordo ancora Carmen Queasy con Maxim dei Prodigy quando ancora quello dei Prodigy non si era suicidato e né io né Skin eravamo lesbici e i clitoridi, anche da vicino, li vedevamo benissimo. Bei tempi. In ogni caso, alla Sagra dell’Arancino di Rosolini non c’è il dance floor quindi non si capisce bene che senso ha il diggei set senza il dance floor, però c’è molta folla e le persone si agitano da ferme perché sanno che gli Scassatz Akatsi una volta erano famosi e così trattoristi, coltivatori diretti, raccoglitori di meloni nelle serre, commercialisti, disbrighi pratiche auto, vip e supervip di Rosolini, ragazze uacciuari fluide e anche no, icchisi generescion, boomer e abbummati, famiglie, nonne con la sedia portata da casa, stiamo abballando tutti da fermi perché la cassa in quattro quarti pompa ed è molto simile alla tarantella per cui abballiamo.
C’è molto fermento tipo modernissimo perché dopo i Cugini di Campagna è ovvio che Skin è di un moderno pazzesco, anche se con l’età è diventata lesbica come me e non vede i pirulicchi del mixer senza occhiali per la lesbiopia. Lo dico a una troppo moderna, vestita tipo in una di quelle mode coi nomi difficili che ci scrivono un sacco di articoli nei giornali e nei siti che non hanno di meglio da dire e quindi si inventano i nomi per i look, e quindi non saprei se la tipa è cringe-chic (come me, che mi vesto come mi capita e se mi domandano dico che sono cringe-chic – che è un derivato dell’ugly-chic - come prima dicevo che ero new-normal, come prima che dicevo che ero gipsy-urban e insomma basta che trovi il nome e ti puoi vestire come ti pare) oppure gorpcore che vorrebbe dire vestita tipo da trekking ma in un ambiente urban, metti che c’è una scaffa al Corso di Rosolini lo superi agevolmente, e secondo me il look gorpcore è perfetto per la Sagra dell’Arancino di Rosolini perché in fin dei conti è un paese rurale agricolo (molto Redneck e anche Hillbilly, che però sono look che ancora non hanno sfondato, ma teniamoceli buoni per dopo che un pezzo ci scappa sempre) e comunque dicevo alla tipa che balla da ferma accanto a me e si sente molto di moda che Skin, con l’età, è diventata lesbica come me e lei si indigna e mi guarda come se fossi un vecchio (che poi lo sono) e mi fa: “Skin era lesbica anche da giovane!”, ma io non lo sapevo così le dico: “Mi dispiace, non deve essere bello non riuscire a leggere da vicino da giovani, tu ci leggi bene?” e quella mi guarda con schifo e ribrezzo e se ne va inorridita probabilmente perché adesso la lesbiopia è vista tipo come una mancanza ma io non volevo essere spolittically scorrect.
Però poi guardo Skin (da lontano ci vedo ancora benino) e inizio a darmi una risposta: ma vuoi vedere che Skin, con la Sagra dell’Arancino, qualcosa c’azzecca? Da noi si dice “arancino coi piedi” che è un insulto molto spolittically scorrect che sono quelle donne o quegli uomini o quelli fluidi che tu li vedi e dici: “Minchia, ma sembra un arancino coi piedi”. Lo so che è una cosa brutta da pensare ma io sono lesbico e vecchio e ogni tanto ragiono da boomer e quindi lo penso ma non è colpa mia. E più guardo Skin e più penso alla Sagra dell’Arancino e pìù intorno a me si agita una massa di danzanti da fermo in puro stile gorpcore (ma anche in stile “sto venendo dalla campagna non ho fatto in tempo a passare da casa per cambiarmi”) e più io intuisco che, ma guarda un po’, è una settimana che mi chiedo che c’entra Skin con la Sagra dell’Arancino e non avevo capito che – illuminazione! - Skin è la testimonial perfetta della Sagra dell’Arancino, in quanto molto arancino essa stessa. Così prendo due foto, le metto una accanto all’altra e penso che alla Sagra dell’Arancino hanno capito tutto e sono molto più avanti di me nella moda e nella musica e nel cringe-chic e nel gorpcore e anche nella tagliata del capello ché loro hanno capito l’essenza arancinosa di Skin mentre io ci ho messo una settimana. L’evoluzione dell’arancino coi piedi ma molto più alla moda e uacciuari e, immagino, gorpocre e cringe-chic: l’arancino diggei.