image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Volley
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Volley
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Abbiamo visto “A working man” con Jason Statham su Prime Video (prodotto da Sylvester Stallone): com’è? Bruttissimo, ma siano lodati i film d’azione: pugni, rapimenti, mafiosi russi (vestiti da trapper), droga e corse in moto

  • di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

15 maggio 2025

Abbiamo visto “A working man” con Jason Statham su Prime Video (prodotto da Sylvester Stallone): com’è? Bruttissimo, ma siano lodati i film d’azione: pugni, rapimenti, mafiosi russi (vestiti da trapper), droga e corse in moto
Filmaccio d’azione come tanti altri, ma vuoi mica perderti una produzione Prime da 40 milioni di dollari con Jason Statham, sceneggiata da Sylvester Stallone e girata da David Ayer (Fury e The Beekeper)? Due ore perse ma ne è valsa la pena. Vi sembra paradossale? Forse sì, se non avete anche voi il fetish dei film d’azione (tutti uguali, dieci volte peggiore dei veri capolavori, da John Wick a…)

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

Siano lodati i film d’azione, senza pretese, recitati sostanzialmente male, ma non così male da risultare inguardabili. Con Jason Statham che salva, grazie alla sua faccia, al suo stile e a tantissimi pugni, la trama banalissima. Siano lodati i film che vogliono intrattenere e lo fanno anche in modo macchiettistico: rider con troni fatti da moto e teschi di antilopi, boss russi con bastoni da passeggio con un teschio d’oro in cima e figli idioti vestiti da trapper, qualche rivoltella, qualche cappello da cowboy, molti locali notturni.

Sia lodato A working man, pessimo film che ti fa passare due orette il pomeriggio, da tenere in sottofondo e guardare a tratti mentre si fa altro. Sai come va a finire, sai che le parti belle sono le botte tra Statham, ex militare che deve salvare la figlia del suo datore di lavoro (e amico fraterno), e i russi con strass e tendenzialmente sottopeso (interessante notare lo stile queer di molti di loro). Il film è stato prodotto da Sylvester Stallone e Statham stesso, diretto dallo sceneggiatore (e regista) di Fury, David Ayer. Un anno prima ha fatto un film dieci volte superiore a questo, The Beekeper, sempre per Prime.

Jason Statham in A working man su Prime Video
Jason Statham in A working man su Prime Video

Purtroppo il film spinge troppo sulla guerra tra valori e disvalori e, in particolare, su un patetico tono drammatico. Ma questi film non fanno mai commuovere, non sono mai profondi, non sono mai seri. Lo ha capito, meglio di Ayer, Guy Ritchie, che ha sfruttato più volte la faccia di Statham, ultimamente in un altro film che in certo senso rientra nel filone di Beekeper e A working man. La furia di un uomo (altra produzione Prime). A differenza di Ayer, Ritchie ha capito che questi film danno soddisfazione non solo per il notevole numero di risse, ma anche per le battute vanesia del protagonista imbattibile. Lo aveva capito anche Stallone nei primi due film della trilogia de I mercenari (emblematica la scena di Chuck Norris, di cui si dice che non pianga, al massimo gli sudano gli occhi; arriva, fa fuori tutti e gli dicono, a memoria: si diceva fossi stato morso da un serpente. E lui: vero, ma dopo giorni di lenta agonia il serpente è morto).

In ogni caso Ayer e Stallone hanno puntato su una sceneggiatura di diverso livello, nonostante qualche timido tentativo di ricordarci che Statham ha la faccia di uno che deve farti ridere mentre picchia la gente. Il risultato? Due ore abbastanza piatte che finiscono per piacerti. A tal punto che nel primo weekend A working man ha debuttato in America con oltre 15 milioni di dollari di incassi (5 in più del previsto), battendo Biancaneve della Disney. Siano lodati gli incassi per questi film, tre volte su cinque pessimi, due volte su cinque ottimi (ma tra i pessimi ci sono sempre i salvabili). Insomma, se avete due ore da perdere perdetele, così spunterete l’elenco dei film di un attore che può a buon diritto essere considerato da molti un feticcio.

https://mowmag.com/?nl=1

More

Abbiamo letto e cucinato una ricetta (spezzatino) di “Tutto in una pentola”, il libro di Franco Lucia, il papà di Fedez: com’è andata? Cucina zero sbatti per sfamare chi ami: e non c’è niente di più politicamente scorretto di una cosa così (VIDEO)

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

MOWBOOK (e food) review

Abbiamo letto e cucinato una ricetta (spezzatino) di “Tutto in una pentola”, il libro di Franco Lucia, il papà di Fedez: com’è andata? Cucina zero sbatti per sfamare chi ami: e non c’è niente di più politicamente scorretto di una cosa così (VIDEO)

Non abbiamo visto al cinema L'Infinito, primo film da regista di Umberto Contarello (prodotto da Paolo Sorrentino), ma ve lo raccontiamo. Perché? Il silenzio, la bugia, la melodia vanno goduti in sala...

di Ottavio Cappellani Ottavio Cappellani

dentro al saloon

Non abbiamo visto al cinema L'Infinito, primo film da regista di Umberto Contarello (prodotto da Paolo Sorrentino), ma ve lo raccontiamo. Perché? Il silenzio, la bugia, la melodia vanno goduti in sala...

David Lynch raccontato da chi l’ha conosciuto: “Si presentò come capo scout”. Parla Marco Spagnoli. Il suo cinema? “Ecco perché vive ancora”. E su Wes Anderson (a Cannes): “Ogni film sembra lo stesso, ma…”

di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

beato lui

David Lynch raccontato da chi l’ha conosciuto: “Si presentò come capo scout”. Parla Marco Spagnoli. Il suo cinema? “Ecco perché vive ancora”. E su Wes Anderson (a Cannes): “Ogni film sembra lo stesso, ma…”

Tag

  • Culture
  • Amazon Prime Video
  • Sylvester Stallone
  • jason statham
  • a working man
  • recensione
  • Cinema
  • Film

Top Stories

  • Ultimo dimagrito? Non rompetegli il caz*o. Ennesima presunta crisi con Jacqueline? Non siete attenti ai dettagli, perché a Londra…

    di Giulia Ciriaci

    Ultimo dimagrito? Non rompetegli il caz*o. Ennesima presunta crisi con Jacqueline? Non siete attenti ai dettagli, perché a Londra…
  • Altri dubbi su Michele Sorrentino Mangini, Direttore artistico delle Officine San Carlo: incarichi in due conservatori, graduatorie e punteggi poco chiari. E per l’incarico a Vigliena ha l’autorizzazione?

    di Riccardo Canaletti

    Altri dubbi su Michele Sorrentino Mangini, Direttore artistico delle Officine San Carlo: incarichi in due conservatori, graduatorie e punteggi poco chiari. E per l’incarico a Vigliena ha l’autorizzazione?
  • Al Teatro San Carlo si indaga per peculato sulle nomine poco trasparenti che abbiamo tirato fuori nella nostra inchiesta. Ecco tutti i nomi che abbiamo fatto in questi mesi. E De Luca attacca Manfredi: “Coperto di vergogna”

    di Giulia Ciriaci

    Al Teatro San Carlo si indaga per peculato sulle nomine poco trasparenti che abbiamo tirato fuori nella nostra inchiesta. Ecco tutti i nomi che abbiamo fatto in questi mesi. E De Luca attacca Manfredi: “Coperto di vergogna”
  • I lavoratori del San Carlo fanno un esposto bomba: Viviana Jandoli assunta perché suo padre ha donato tramite la Banca d’Italia 80 mila euro alla Fondazione. Ma è vero? Dove sono le prove? Ecco cosa sappiamo

    di Riccardo Canaletti

    I lavoratori del San Carlo fanno un esposto bomba: Viviana Jandoli assunta perché suo padre ha donato tramite la Banca d’Italia 80 mila euro alla Fondazione. Ma è vero? Dove sono le prove? Ecco cosa sappiamo
  • JE NE SUIS PLUS CHARLIE. Libertà di espressione, com’è andata a finire vent’anni dopo le vignette su Maometto e dieci dopo Hebdo? Non potendolo più chiedere a Kirk…

    di Matteo Cassol

    JE NE SUIS PLUS CHARLIE. Libertà di espressione, com’è andata a finire vent’anni dopo le vignette su Maometto e dieci dopo Hebdo? Non potendolo più chiedere a Kirk…
  • Il meglio (e il peggio) dei singoli della settimana: Taylor Swift dissa Charli XCX, Emma canta un ritornello anti-fumo e Coez porta in radio gli anni ’90

    di Emiliano Raffo

    Il meglio (e il peggio) dei singoli della settimana: Taylor Swift dissa Charli XCX, Emma canta un ritornello anti-fumo e Coez porta in radio gli anni ’90

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore [email protected]

Next

David Lynch raccontato da chi l’ha conosciuto: “Si presentò come capo scout”. Parla Marco Spagnoli. Il suo cinema? “Ecco perché vive ancora”. E su Wes Anderson (a Cannes): “Ogni film sembra lo stesso, ma…”

di Ilaria Ferretti

David Lynch raccontato da chi l’ha conosciuto: “Si presentò come capo scout”. Parla Marco Spagnoli. Il suo cinema? “Ecco perché vive ancora”. E su Wes Anderson (a Cannes): “Ogni film sembra lo stesso, ma…”
Next Next

David Lynch raccontato da chi l’ha conosciuto: “Si presentò...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy