I Fantastici Quattro sono finalmente tornati sul grande schermo, diretti da Matt Shakman. Pedro Pascal è Reed Richards/Mister Fantastic, Vanessa Kirby interpreta Sue Storm/Donna Invisibile, Joseph Quinn è Johnny Storm/Torcia Umana, ed Ebon Moss-Bachrach dà volto e corpo a Ben Grimm/la Cosa. La loro missione non è solo salvare il mondo, ma anche proteggere gli altri e, forse più difficile ancora, salvare se stessi. Perché alla fine, il pianeta che stiamo imparando a conoscere ci insegna che a pagare il prezzo più alto sono sempre i più fragili: i civili, le persone comuni, le vere vittime di ogni conflitto. E i supereroi servirebbero a questo. Perché non c’è futuro senza passato, come dice Corrado Augias e, viene da aggiungere, non c’è presente senza i buoni, oltre ai soliti, eterni cattivi. Per meno di due ore, i giusti in cui credere sono i Fantastici Quattro. “L’ignoto diventerà noto e noi vi proteggeremo”, dichiarano nel film. E quanto ci piacerebbe crederci. Che qualcuno, al di là degli opinionisti da tastiera e dei profeti da palinsesto, possa davvero salvarci da una realtà devastata. Trovare un senso a ciò che ci circonda. Vederci chiaro, finalmente. Sacrificarsi per evitare di far sacrificare.


Attenzione però: nel film, i Fantastici non sono disposti proprio a tutto, ma il perché lo scoprirete voi in sala. Intanto il risultato finale, quello che ci portiamo a casa una volta lasciata la proiezione, è la sensazione di aver visto un prodotto curato e godibile ma non perfetto. La trama familiare funziona ma finisce per rivelarsi stucchevole e un po' cringe. Il cast riesce bene sulla carta, anche se in scena non sempre risulta perfettamente armonico. Quella complicità che avevamo intravisto e amato negli scatti degli attori sul red carpet sembra mancare proprio nel cuore del film: tra i quattro protagonisti. Ed è incredibilmente proprio la coppia Kirby-Pascal a risultare poco convincente: superumani agli antipodi certo, uno razionale e allungabile, l’altra invisibile e potenzialmente esplosiva, ma tra loro tutto appare opaco, freddo, lontanissimo. Come appare, alla fine, un po' fredda e alienata la storia. Forse è un problema di tutti, non solo del film: che anche i supereroi, oggi, tra tutto il dolore di questo mondo, abbiano perso un po' di calore?
