image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Volley
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Volley
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Abbiamo visto “Maria” di Larraín al cinema. Com’è? Un film grandioso (in tutti i sensi): l’anima della Callas (Angelina Jolie), i silenzi che fanno male e un palco che prende fuoco. E Favino e Rohrwacher…

  • di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

7 gennaio 2025

Abbiamo visto “Maria” di Larraín al cinema. Com’è? Un film grandioso (in tutti i sensi): l’anima della Callas (Angelina Jolie), i silenzi che fanno male e un palco che prende fuoco. E Favino e Rohrwacher…
Finalmente abbiamo visto “Maria” di Pablo Larraín con i perfetti Jolie, Favino e Rohrwacher (i “nostri” attori si sono rivelati anche ottimi doppiatori). Finalmente un biopic che non sa di vecchio, finalmente un film in cui si sente l’anima di una persona che vola. Attenzione, usciti dalla sala non saprete quasi niente di più di quello che già conoscevate sulla donna che è stata intimamente Maria e maestosamente Callas. E il bello è proprio questo. Insomma, Larraín con Maria ha fatto un altro grande film. E dopo “El Conde”, “Jackie” e “Spencer”, ancora grande cinema. Ecco perché, se non l’avete visto, dovreste recuperarlo

di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

Fino al 1977, anno della sua scomparsa, su Maria Callas si è scritto e detto di tutto: chi la vedeva fragile, chi era ossessionato dal suo peso, chi la associava solo a Onassis e chi cercava qualcosa di più, dietro la sua voce. La sua immensa, straordinaria, grandiosa voce. Grandiosa come il film di Pablo Larraín, ingiustamente criticato e bollato come sfarzoso e vacuo. Il biopic non biopic è vuoto sì ma di noiose storie del passato, liberato da inutili nozioni e riempito con significati profondi e intangibili. Scena dopo scena, il miracolo del cinema di Larraín si compie nell'atmosfera. Sul grande schermo, il suo cinema si fa conoscere a chi non l'aveva mai visto, si fa amare (di nuovo) da chi lo aveva già incontrato. Dopo Spencer (su Lady Diana) e Jackie (su Jackie Kennedy), il regista cileno fa un film sulla Callas, ma come negli altri due, decide di soffermarsi soltanto su un momento preciso della vita della protagonista. E da qui aprire le finestre a più momenti del suo passato. Nel caso del soprano, ai suoi ultimi giorni. Un film, quello di Larraín che è molto più di un semplice omaggio, piuttosto un incredibile ricordo di quello che è stata, secondo gli altri, ma anche secondo se stessa. Una donna, Maria, che si è presa delle libertà dopo che il mondo, per molto tempo, se l’era prese con lei.

20250107 161833614 7445
https://mowmag.com/?nl=1

Maria è grandioso. Ancora. Maestoso e imponente come Callas, intimo e bisognoso d'affetto come forse lo era davvero Maria. Della donna che era divenuta, col tempo, leggera come le sue stesse arie, alla fine della proiezione, immersi nell'oscurità dei titoli di coda, ci rendiamo conto di non aver scoperto molto di più rispetto a quello che già sapevamo prima di entrare in sala. Eppure, il bello è proprio questo. A chi basta essere travolto dall’atmosfera eterea, distante e trasognata e non vuole, al cinema, essere per forza addottrinato. A chi non cerca le date, non ha bisogno dei personaggi uguali e identici agli originali ma preferisce lasciarsi trasportare dalle voci, i suoni, i silenzi dei protagonisti in un docufilm, Maria di Larraín piacerà da impazzire. “Credevo che il palco prendesse fuoco”, dice la cantante in una sequenza del film ripensando a una sua performance. E mentre le escono queste parole dalla bocca noi lo vediamo farsi spazio attorno a lei, resistere sotto la pioggia, esistere nei concerti immaginati per le strade di Parigi, nel salone grande di casa sua dove Ferruccio (Pierfrancesco Favino) sposta di continuo il pianoforte e in cucina mentre Bruna (Alba Rohrwacher) cucina le sue omelette (la prima scena in cui la governante cucina e la Callas si esibisce è da Oscar), questo inferno. Lo sentiamo tra le fiamme che non esistono e i suoi costumi di scena, nel teatro allucinogeno che aveva nella testa, tra i busti greci ammassati di Onassis e quei silenzi assordanti che si ripetono nel film e i dischi, i suoi, che odiava ascoltare per paura di risentirsi così dannatamente perfetta, qui cerchiamo Maria Callas e in Larraìn d’un tratto troviamo la sua anima. É davanti a noi.

20250107 161844472 2595
https://mowmag.com/?nl=1

More

La serie su Leopardi in onda su Rai 1? “Spacciano per nuove delle interpretazioni anni Settanta”. Parla il poeta Davide Rondoni: “Difficile la sua poesia? È la nostra mente a essere sbagliata”. E sulla moda del progresso…

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

Com'è?

La serie su Leopardi in onda su Rai 1? “Spacciano per nuove delle interpretazioni anni Settanta”. Parla il poeta Davide Rondoni: “Difficile la sua poesia? È la nostra mente a essere sbagliata”. E sulla moda del progresso…

Intervista a Giuseppe Tornatore da Venezia: “Baarìa? È dal luogo in cui nasciamo che capiamo dove andare”. Le radici, i rapporti interrotti, “La migliore offerta”, il film con Mastroianni, la giuria al Festival del cinema e...

di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

esclusiva

Intervista a Giuseppe Tornatore da Venezia: “Baarìa? È dal luogo in cui nasciamo che capiamo dove andare”. Le radici, i rapporti interrotti, “La migliore offerta”, il film con Mastroianni, la giuria al Festival del cinema e...

Abbiamo visto Nosferatu al cinema con Lily-Rose Depp. Com’è? Bello, ma non lo ricorderemo. Fortuna Willem Dafoe…

di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

Troppe aspettative?

Abbiamo visto Nosferatu al cinema con Lily-Rose Depp. Com’è? Bello, ma non lo ricorderemo. Fortuna Willem Dafoe…

Tag

  • Cinema
  • Film
  • Oscar
  • Pierfrancesco Favino

Top Stories

  • La strana storia dalla società delle pulizie del Teatro San Carlo che si fa pagare meno per vincere il bando, ma da mesi chiede migliaia di euro di straordinari

    di Riccardo Canaletti

    La strana storia dalla società delle pulizie del Teatro San Carlo che si fa pagare meno per vincere il bando, ma da mesi chiede migliaia di euro di straordinari
  • Al Lucca Comics ci vogliono 12mila euro per una stampa, ma la filosofia di Kenshiro è più nobile (e non può essere capita senza Nietzsche)

    di Stefano Scrima

    Al Lucca Comics ci vogliono 12mila euro per una stampa, ma la filosofia di Kenshiro è più nobile (e non può essere capita senza Nietzsche)
  • E visto che Beatrice Venezi non va bene al Teatro La Fenice vi lanciamo la candidatura di Elio con Fulvio Abbate

    di Fulvio Abbate

    E visto che Beatrice Venezi non va bene al Teatro La Fenice vi lanciamo la candidatura di Elio con Fulvio Abbate
  • Al Teatro San Carlo si indaga per peculato sulle nomine poco trasparenti che abbiamo tirato fuori nella nostra inchiesta. Ecco tutti i nomi che abbiamo fatto in questi mesi. E De Luca attacca Manfredi: “Coperto di vergogna”

    di Giulia Ciriaci

    Al Teatro San Carlo si indaga per peculato sulle nomine poco trasparenti che abbiamo tirato fuori nella nostra inchiesta. Ecco tutti i nomi che abbiamo fatto in questi mesi. E De Luca attacca Manfredi: “Coperto di vergogna”
  • Gli intellettualoni parlano di Beatrice Venezi per attaccare Giorgia Meloni, ma se a qualcuno fregasse davvero dell’opera ora farebbero le barricate per la nostra inchiesta sul San Carlo

    di Riccardo Canaletti

    Gli intellettualoni parlano di Beatrice Venezi per attaccare Giorgia Meloni, ma se a qualcuno fregasse davvero dell’opera ora farebbero le barricate per la nostra inchiesta sul San Carlo
  • Tutti parlano di Beatrice Venezi, ma nessuno del Teatro San Carlo, eppure la cosa è molto più pesante: nomine controverse, peculato, per ora un indagato e in Italia ne scriviamo solo noi

    di Riccardo Canaletti

    Tutti parlano di Beatrice Venezi, ma nessuno del Teatro San Carlo, eppure la cosa è molto più pesante: nomine controverse, peculato, per ora un indagato e in Italia ne scriviamo solo noi

di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore [email protected]

Next

“Romani stupidi”, quoziente intellettivo basso per colpa dell'inquinamento? Ecco cosa dice uno studio: con conseguenze non solo sulla Capitale d'Italia e dell'Impero…

di Jacopo Tona

“Romani stupidi”, quoziente intellettivo basso per colpa dell'inquinamento? Ecco cosa dice uno studio: con conseguenze non solo sulla Capitale d'Italia e dell'Impero…
Next Next

“Romani stupidi”, quoziente intellettivo basso per colpa...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy