Cosa significa guardare una serie con Maccio Capatonda? Starsene spaparanzati sul divano a fine giornata, senza pensieri, occupare un angolo di spazio e accendere la tv per ritrovare dall’altra parte le solite clamorose versioni di se stesso: Padre Maronno, Jerry Polemica, Mariottide. Quelle che conosciamo da decenni e continuiamo ad amare. E invece no. Solo una parte di tutto questo immaginario sopravvive in quella che si rivela una delle serie italiane più interessanti, disponibile su Prime Video. Sconfort Zone nasce da un problema: Maccio Capatonda non ha più idee, è bloccato, senza creatività né inventiva. Lo dice in radio da Andrea Delogu, lo ammette ai suoi amici — i tre moschettieri (e coscienze) Lundini, Ferrario e Fru che incontra spesso in un centro benessere— lo ripete a cena con la sua compagna, lo confessa al suo agente disperato. Poi, un incontro fortunato (o sfortunato?) in ascensore con uno strano e rivoluzionario psicologo (Giorgio Montanini) e… tutto cambia. A Maccio è richiesta qualsiasi cosa, andare oltre i limiti della ragione, fingersi malato terminale, tradire tutti (anche se stesso), assaporare la morte per poter, finalmente, rivivere. Sconfort Zone è una roba serissima, che mette noi e Maccio al centro di una crisi. Un viaggio che sembra trascinarlo davvero dentro un film di Fellini, o trasformarlo in un moderno Odisseo o Enea sprofondato nelle viscere della sua stessa mente, cercando di ritrovare se stesso. Un percorso catartico, verrebbe da dire. E funziona. Alla grande.


Sconfort Zone è esilarante, ma anche drammatica, costruita con cura e, in più occasioni, salvata dai perfetti Valerio Lundini (che interpreta se stesso con chirurgica precisione), Giorgio Montanini e la rivelazione Valerio Desirò, uno strano Cicerone e fan devoto di Maccio in questa discesa negli inferi della creatività. Tutto fila, tutto regge tra esperimenti di comicità demenziale e meschina, trend senz’anima dettati dagli algoritmi e l’intelligenza artificiale che tanto non basta a nessuno, nemmeno a Maccio Capatonda, che troverà la via d’uscita in questa serie (e nella vita?) solo grazie a se stesso, a chi gli sta attorno. E alla sua Sconfort Zone.

