image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Sanremo 2025
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Sanremo 2025
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Al Concertone del primo maggio preferisco il silenzio e leggere Peter Handke

  • di Leonardo Masi Leonardo Masi

1 maggio 2022

Al Concertone del primo maggio preferisco il silenzio e leggere Peter Handke
Il Concertone di Roma è ormai diventato luogo di esibizione e l’esercito di figurine che solcano il palco è una pletora di insipidi che poco hanno che fare con l’arte e con la musica, che cianciano e fanno propaganda politica invece di parlarci di politica, di scavare i problemi reali del Paese, di costruire un discorso argomentato che non sia retorico. Una schiera di tipi che si danno arie con vestiti brutti, tatuati sulla fronte, che non azzeccano una nota nemmeno con l’autotune, che parlano come mangiano, e cioè male. E così oggi mi ritiro, mi “disinformo”, esco dalla massa formata da un contenuto mediocre e mi leggo “Canto alla durata” di Peter Handke, appena preso in prestito dalla biblioteca

di Leonardo Masi Leonardo Masi

Il primo maggio quest'anno cade di domenica. Sarebbe stato bollino rosso comunque. E c'è da chiedersi se c'è qualcosa da festeggiare il primo maggio, o piuttosto da rivendicare, perché fra una festa e una protesta ci passa un mondo. Se sviare letteralmente dai problemi che percuotono il lavoro con un sacro divertimento, che etimologicamente significa"divergere", "deviare", o porsi in un sano silenzio riflessivo. Se è il giusto pretesto per una vacanza o un momento di rinuncia. Una cosa però è certa, non mi guarderò il Concertone del Primo Maggio. Ma non per la mia naturale predisposizione a “bastian contrario”, non certo per contrarietà politica, e non per i classici sproloqui “i diritti dei lavoratori devono essere difesi tutto l’anno, e non solo il Primo maggio”. Non sono certo contrario alle festività, che in quanto tali sono un simbolo, che rimanda ad altro, ad una storia, e solo a questa bisogna badare e misurarne il valore.

20220429 162436213 9267
“Canto alla durata” di Peter Handke

Quello che sto questionando è il Concertone del Primo maggio, che negli ultimi anni da luogo di riflessione (mediato dall’esperienza musicale) è diventato luogo di esibizione. E questo perché l’esercito di figurine che solcano il palco romano è una pletora di insipidi che poco hanno che fare con l’arte e con la musica (salvo qualche rara e significativa eccezione, parafrasando Pierpaolo Capovilla); e che cianciano e fanno propaganda politica invece di parlarci di politica, di scavare i problemi reali del Paese, di costruire un discorso argomentato che non sia retorico e sofistico; è molto più facile sbandierare piuttosto che farsi ascoltare, perché l’ascolto implica tempo, e il tempo va conquistato con la Ragione. Io di quei nomi ne conosco pochi, e non mi viene neanche voglia da ascoltarli questi tipi che si danno arie con vestiti strani, cangianti, brutti, tatuati sulla fronte, che non azzeccano una nota nemmeno con l’autotune, che parlano come mangiano, e cioè male. Ora va di moda chiamare i titoli degli album assemblando nomi fra loro, così che il ragazzino delle medie dice “figo” quando legge “Pornostalgia” (Willie Peyote). Se la musica almeno fosse decente, avrebbe un senso perlomeno guardarlo come oggetto di intrattenimento. E ho smesso di indagare ogni cosa, anche misera, per il solo gusto di comprenderla e di studiare il mondo della musica oggi, e che cos’è l’uomo: non sono un antropologo né uno psicologo, ed anche se fossi pagato farei tutto ciò malvolentieri.

Mi ritiro, mi “disinformo”, come diceva Carmelo Bene, cioè esco dall’alveo della forma imposta da un contenuto mediocre. Mi leggo “Canto alla durata” di Peter Handke, appena preso in prestito dalla biblioteca. Poi ho visto sul web che lui ha una casa fantastica, con bacche e frutta sparsa in giri, con libri per terra e dipinti collocati in qua e là e una vetrata tutt’intorno ricoperta da lenzuoli bianchi a metà finestra.

Ecco cosa farò, leggerò Peter Handke e sognerò la sua casa.

More

Primo maggio, stufi del Concertone? Rocco Siffredi in Puglia invita tutti al suo evento in cerca di attori hard

di Niccolò Fantini Niccolò Fantini

Contro il logorio del precariato

Primo maggio, stufi del Concertone? Rocco Siffredi in Puglia invita tutti al suo evento in cerca di attori hard

Fedez e il Primo maggio: chi è senza peccato scagli il primo like

di Gianmarco Aimi Gianmarco Aimi

Opinioni

Fedez e il Primo maggio: chi è senza peccato scagli il primo like

Il primo maggio è ancora il giorno di Ayrton Senna

di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

Formula 1

Il primo maggio è ancora il giorno di Ayrton Senna

Tag

  • Concertone Roma
  • Culture
  • Peter Handke
  • Primo Maggio

Top Stories

  • Le Scelte stupide di Fedez e Clara (altro che flirt), Damiano David torna Maneskin e Emis Killa e Lazza… Abbiamo ascoltato (e recensito) il meglio dei singoli del venerdì

    di Benedetta Minoliti

    Le Scelte stupide di Fedez e Clara (altro che flirt), Damiano David torna Maneskin e Emis Killa e Lazza… Abbiamo ascoltato (e recensito) il meglio dei singoli del venerdì
  • Daria Bignardi distrugge Valérie Perrin e Joel Dicker: “Come la torta al cioccolato del supermercato, golosa ma non ti nutre e magari è tossica…” Cambiare l’acqua ai fiori? “Ho perso sei ore a leggerlo e…”

    di Riccardo Canaletti

    Daria Bignardi distrugge Valérie Perrin e Joel Dicker: “Come la torta al cioccolato del supermercato, golosa ma non ti nutre e magari è tossica…” Cambiare l’acqua ai fiori? “Ho perso sei ore a leggerlo e…”
  • LE PAGELLE del Concertone del primo maggio: Gabry Ponte imperatore assoluto (10 e lode), Lauro vampiro di Twilight (4)

    di Grazia Sambruna

    LE PAGELLE del Concertone del primo maggio: Gabry Ponte imperatore assoluto (10 e lode), Lauro vampiro di Twilight (4)
  • Abbiamo visto The Four Seasons con Steve Carell su Netflix, ma com’è? Una serie per adulti (ma non nel senso che credete)

    di Ilaria Ferretti

    Abbiamo visto The Four Seasons con Steve Carell su Netflix, ma com’è? Una serie per adulti (ma non nel senso che credete)
  • Abbiamo visto “Havoc” su Netflix con Tom Hardy: ma com’è? Oltre alle scene d’azione, rimane la città di cartone (digitale) e i finti inseguimenti in auto. E con l’IA che arriva ci dovremo abituare…

    di Domenico Agrizzi

    Abbiamo visto “Havoc” su Netflix con Tom Hardy: ma com’è? Oltre alle scene d’azione, rimane la città di cartone (digitale) e i finti inseguimenti in auto. E con l’IA che arriva ci dovremo abituare…
  • Concertone del Primo maggio addio? Da festa dei lavoratori a playlist Spotify: mancano solo scazzi e amorazzi nei camerini e il televoto finale. A quando la direzione artistica di Maria De Filippi?

    di Gianmarco Aimi

    Concertone del Primo maggio addio? Da festa dei lavoratori a playlist Spotify: mancano solo scazzi e amorazzi nei camerini e il televoto finale. A quando la direzione artistica di Maria De Filippi?

di Leonardo Masi Leonardo Masi

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Simbolico trasloco de “Il Quarto Stato”: l’opera “proletaria” da Milano a Firenze, ma i nomi sono sempre gli stessi

di Niccolò Fantini

Simbolico trasloco de “Il Quarto Stato”: l’opera “proletaria” da Milano a Firenze, ma i nomi sono sempre gli stessi
Next Next

Simbolico trasloco de “Il Quarto Stato”: l’opera “proletaria”...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy