Chi ha visto, anche solo una volta, Amici dell'anno in corso, sa perfettamente che Luca Jurman, ex coach del talent, ha ragione da vendere (quasi) su tutto, e che forse pecca solo nei modi. Prima, la scuola più famosa d'Italia (perché di scuola si tratta) era un'altra cosa, e quel molto che è cambiato negli anni, come anche nella discografia (sic), non è per forza cambiato in meglio. Adesso, i giovani talenti non fanno più affidamento sulle proprie corde vocali, e l'intonazione - questa sconosciuta - bensì abbondano con l'autotune durante le sfide, salvo rompersi in pianto ogni qualvolta si prospetta la tragica ipotesi di intonare qualcosa senza aiuto. Una battaglia, quella contro lo strumento di correzione vocale, che ha provato a intavolare anche la prossima co-conduttrice di Sanremo per una sera, Lorella Cuccarini, scontrandosi però contro Cip e Ciop, vale a dire Rudy Zerbi e Anna Pettinelli, che non hanno la qualifica di docenti di canto.
Passando poi alla questione dei “figli e figliastri”, che l'ex prof addita, e che ha scosso anche il giovane cuore di LDA, figlio di Gigi D'Alessio, perché negarlo? Da diverse edizioni si assiste palesemente alla sfilata dei parenti di e amici di. Ultimo riferimento, in ordine di tempo, è Holden, figlio del chitarrista Paolo Carta, compagno di Laura Pausini, che forte di parentela famosa, si sente già arrivato (forse a Tiburtina?). Alla luce di ciò appare quasi un’arrampicata sugli specchi la lunga (e oggettivamente mal scritta) nota della produzione di Amici, che minaccia di pubblicare fantomatiche chat in cui Jurman pregherebbe di tornare (da Maria). “È da un mese o più che un ex coach di canto di Amici, Luca Jurman, cerca disperatamente visibilità infangando come può un programma per il quale ha chiesto centinaia di volte di tornare a farne parte - esordisce la produttrice del talent nel comunicato - Dal 2018 fino a una manciata di mesi fa, ha telefonato decine e decine di volte, ha mandato tanti messaggi, ha cercato in ogni modo di poter rientrare a far parte del cast tecnico o artistico... È venuto di persona negli uffici della società a Roma per proporsi e per, secondo lui, dimostrare quanto si fosse sbagliato andandosene...”.
Quindi si ripercorre il momento dell’abbandono plateale: “ognuno è libero di fare le proprie scelte e la scelta di avere Jurman tra i coach era già stata messa in discussione più e più volte dalla produzione, perché i suoi metodi parevano per una serie di ragioni poco limpidi e poco funzionali alla vita artistica degli allievi. Le strade si dividono e con buona pace di tutti, di solito... Invece nel suo caso, come appare dai social, dove quasi quotidianamente esterna fandonie, pare che non potendo arrivare là dove espressamente, direttamente e personalmente ha richiesto di tornare, lo abbia portato a infangare la sua ambita meta. Non mi riaccettate? Allora vi sputo addosso (la volpe e l’uva…). Ecco questo è Jurman...”, parola (di Paola) Di Gesù (della redazione). Poco dopo, una diretta IG dell'ex prof che nega di voler rientrare (ma anche fosse? Non è questo il punto) e promette la nascita di un talent meritocratico. Insomma, storia tutt'altro che conclusa, intanto che quasi tutti sui social si schierano dalla sua parte, sostenendo che negli ultimi anni la trasmissione darebbe spazio solo a raccomandati e con scarsa capacità. “Sto con Jurman. Analizza le cose a livello tecnico e non commerciale... Volete sul serio raccontarci che non ci sono emergenti più bravi di Holden? Fate ridere”, scrive quindi un utente. “Jurman dice la verità. È vero, non è più un talent per talentuosi emergenti, ma figli di, autotune e canzonette, e gente che ha già un background e delle agenzie”, commenta qualcun altro. “Non ho mai avuto simpatia per Jurman, ma sul canto ha ragione. Richiamate Pitteri, Palma (ex prof ndr) e fateci sentire esibizioni senza autotune”, sentenzia ancora un appassionato. Qualcosa che dovrebbe far riflettere Maria (De Filippi), donna intelligente e capace, se vuole, di raddrizzare l'andazzo.