A oltre dieci anni dalla medaglia d'argento ad Amici, Annalisa Scarrone (Nali per gli amici) sembra aver inforcato la sua era migliore. Per qualità? Tecnicamente sì, ma non è su questo che punta la sua discografia. Malgrado si tratti di una delle voci migliori del panorama italiano, una delle poche uscite da un talent che sappia cantare. Per questo averle cucito addosso un paio di brani decenti è un semi-miracolo. A tuffo nel pop senza pretese, vale a dire via l’immagine raffinata. La stessa con cui aveva conquistato la platea amiciana. Una prece sulle capacità. Insomma, per sfondare - prepotente in classifica e streaming - la savonese si è trasformata da nonna Nali a pantera Nali.
Ma dire che le sue siano vere e proprie hit è inesatto. Di certo sotto la guida di una Warner rinnovata anche la crisalide è diventata farfalla, e giocando d'anticipo sui tormentoni estivi ci riprova con la stessa formula del primo exploit, alias Bellissima, trainato da una coreografia virale ovunque. Ecco Mon Amour (non quello di Gigi D’Alessio), scritto a sei mani con Paolo Antonacci e Davide Simonetta, che cura anche la produzione insieme a Zef. Un altro pezzo da ballare, calato (again) in un'atmosfera sexy. Per l'occasione, un'Annalisa diversa dal solito - sfoggia una parrucca nera, caschetto sbarazzino - e stacco di coscia, a bordo piscina come una “bambolona” qualsiasi. “Lei che bacia lui che bacia lei che bacia me”. Su TikTok abbiamo già perso il conto dei repost. Ma se è questo il metro di giudizio, appendiamo al chiodo penna e calamaio e non ne parliamo più.
“Io adesso voglio uno stupido sexy boy”. Funzionerà? Ahinoi. Il testo, a dir poco imbarazzante, accompagna le stesse sonorità del precedente. Vale a dire a piene mani negli anni '90 e inizio millennio - a tratti ricorda pure Mr Saxobeat. Del resto perché cambiare formula, sperimentare, osare, chiudersi in un cazzo di studio e tirare fuori una Canzone con la C maiuscola? Roba superata, meglio farle con lo stampino. Il brano, più debole dell’altro, comunque avrà il suo spazio, e potrebbe spalancare le porte a un altro Sanremo (l'ennesimo). Su quel palco l'abbiamo vista a anni alterni, fissa al pari delle tasse. Eppure la vera rivoluzione non c'è mai stata, neanche adesso. Anzi, a essere onesti, la sua (finora) produzione irrilevante non giustifica la presenza – “imposizione” nel mercato musicale. Annalisa è Bellissima, ma oltre questo c'è dell'altro?