image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Sanremo 2025
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Sanremo 2025
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Il Premio Strega? Gian Paolo Serino lo darebbe a tutti. Ma non per i loro libri…

  • di Gian Paolo Serino Gian Paolo Serino

1 aprile 2023

Il Premio Strega? Gian Paolo Serino lo darebbe a tutti. Ma non per i loro libri…
Il critico Gian Paolo Serino ha assistito, come tutti, alla pubblicazione della rosa dei 12 candidati al Premio Strega per la narrativa, ma qualcosa non torna. E non solo a partire da questa edizione, ma da (quasi) sempre. Così Serino lancia la provocazione attraverso MOW, e lancia l’idea: facciamo vincere tutti, anche chi non è candidato…

di Gian Paolo Serino Gian Paolo Serino

Il Premio Strega ha i suoi “12 campioni”. Uscita la rosa dei selezionati per accedere all’ultima fase, quella della cinquina che verrà annunciata il 6 giugno, nonostante qualche nome apprezzato, Gian Paolo Serino ha scelto MOW per lanciare la sua provocazione a un Premio che non ha quasi più da dire nulla agli addetti ai lavori e che, piuttosto, dovrebbe premiare i soliti noti, gli unici che a questo premio tengano davvero. Ognuno per un motivo che con la letteratura ha poco a che fare. Quest’anno a contendersi la vittoria saranno Gian Mario Griffi, rivelazione di quest’anno editoriale con Ferrovie del Messico (Laurana), Rosella Postorino con il suo Mi limitavo ad amare te (Feltrinelli), Silvia Ballestra con La Sibilla. Vita di Joyce Lussu (Laterza), Maria Grazia Calandrone con Dove non mi hai portata (Einaudi), Andrera Canobbio con La traversata notturna (La Nave di Teseo), Ada d’Adamo e il suo Come d’aria (Eliot), Vincenzo Latronico con Le perfezioni (Bompiani), Romana Petri per il suo Rubare la notte (Mondadori), Igialba Scego con Cassandra a Mogiadisco (Bompiani), Andrea Tarabbia e il suo Il Continente bianco (Bollati Boringhieri), Maddalena Vaglio Tanet con Tornare dal bosco (Marsilio) e Carmen Verde per il suo Una minima infelicità (Neri Pozza). Ma per Serino i nomi che dovrebbero “vincere a pari merito” sono molti altri, ognuno perfettamente integrato alle dinamiche delle vetrine letterarie.

Il critico letterario Gian Paolo Serino
Gian Paolo Serino

Comunque se fosse stato per me avrei già dato il premio oggi a tutti, pari merito. A Silvia Ballestra, che sono 30 anni che ce la mena per colpa di quel talent discount di Tondelli. A Igiaba Scego per aver scritto il 150esimo libro sul colonialismo attuale senza aver mai cambiato una virgola della realtà. A Crocifisso Dentello oltre che per pietas per il suo lavoro critico dove elogia tutti perché almeno elogiano lui. A Francesco Musolino che avendo tanti da elogiare non fa articoli ma pagine intere dov’è ficca dentro tutti. A Teresa Ciabatti per non aver scritto un libro. A Niccolò Ammaniti per aver resistito stoicamente a 200 interviste. A Nicola Lagioia per aver rivalutato attraverso i suoi romanzi persino la Duna Fiat. A Francesco Piccolo che è un genio: porta nel cognome la sua bravura e riesce a trasformare anche “La bella confusione” in una metafora della sinistra anni ‘60. Ogni volta che lo leggo mi spiace: perché poteva essere il Baricco della nuova generazione.

Teresa Ciabatti
Teresa Ciabatti

A Marco Da Milano perché il suo romanzo è la sua carriera: meno di zero ma cambiando sempre opinione lo ritroviamo sempre. Non ha bisogno di difendere chi naufraga: è lui stesso un naufrago scampato. A Silvia Avallone perché dopo Acciao, più che un romanzo una bara senza maniglie, scrive ancora libri ormai domopack. A Chiara Gamberale che ormai è più coerente di Emanuele Trevi quando scrive di libri. A Walter Veltroni con l’ennesimo giallo perché almeno sta lontano dai suoi film. E infine a Ennio Flaiano “un marziano a Roma” tanto nessuno dei giurati si accorgerebbe che è morto.

More

Premio Strega? Che palle le storie di madri e figlie: vince sempre il buonismo da liceali

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

Premi e quote rosa?

Premio Strega? Che palle le storie di madri e figlie: vince sempre il buonismo da liceali

Menodramma di Maria Castellitto è la cover band dei genitori, ma non avrebbe appeal neanche alle feste di paese

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

Stroncature

Menodramma di Maria Castellitto è la cover band dei genitori, ma non avrebbe appeal neanche alle feste di paese

Serino contro tutti consiglia cosa leggere e cosa no: "La Murgia dimostra l’esistenza di Dio". E su Saviano, Floris, Chiara Valerio: "Cultura è entrare nel tempo senza vendersi ai Poteri del tempo"

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

"Chi legge non è normale"

Serino contro tutti consiglia cosa leggere e cosa no: "La Murgia dimostra l’esistenza di Dio". E su Saviano, Floris, Chiara Valerio: "Cultura è entrare nel tempo senza vendersi ai Poteri del tempo"

Tag

  • Gian Paolo Serino
  • Premio Strega

Top Stories

  • Le Scelte stupide di Fedez e Clara (altro che flirt), Damiano David torna Maneskin e Emis Killa e Lazza… Abbiamo ascoltato (e recensito) il meglio dei singoli del venerdì

    di Benedetta Minoliti

    Le Scelte stupide di Fedez e Clara (altro che flirt), Damiano David torna Maneskin e Emis Killa e Lazza… Abbiamo ascoltato (e recensito) il meglio dei singoli del venerdì
  • Daria Bignardi distrugge Valérie Perrin e Joel Dicker: “Come la torta al cioccolato del supermercato, golosa ma non ti nutre e magari è tossica…” Cambiare l’acqua ai fiori? “Ho perso sei ore a leggerlo e…”

    di Riccardo Canaletti

    Daria Bignardi distrugge Valérie Perrin e Joel Dicker: “Come la torta al cioccolato del supermercato, golosa ma non ti nutre e magari è tossica…” Cambiare l’acqua ai fiori? “Ho perso sei ore a leggerlo e…”
  • LE PAGELLE del Concertone del primo maggio: Gabry Ponte imperatore assoluto (10 e lode), Lauro vampiro di Twilight (4)

    di Grazia Sambruna

    LE PAGELLE del Concertone del primo maggio: Gabry Ponte imperatore assoluto (10 e lode), Lauro vampiro di Twilight (4)
  • Abbiamo visto The Four Seasons con Steve Carell su Netflix, ma com’è? Una serie per adulti (ma non nel senso che credete)

    di Ilaria Ferretti

    Abbiamo visto The Four Seasons con Steve Carell su Netflix, ma com’è? Una serie per adulti (ma non nel senso che credete)
  • Abbiamo visto “Havoc” su Netflix con Tom Hardy: ma com’è? Oltre alle scene d’azione, rimane la città di cartone (digitale) e i finti inseguimenti in auto. E con l’IA che arriva ci dovremo abituare…

    di Domenico Agrizzi

    Abbiamo visto “Havoc” su Netflix con Tom Hardy: ma com’è? Oltre alle scene d’azione, rimane la città di cartone (digitale) e i finti inseguimenti in auto. E con l’IA che arriva ci dovremo abituare…
  • Concertone del Primo maggio addio? Da festa dei lavoratori a playlist Spotify: mancano solo scazzi e amorazzi nei camerini e il televoto finale. A quando la direzione artistica di Maria De Filippi?

    di Gianmarco Aimi

    Concertone del Primo maggio addio? Da festa dei lavoratori a playlist Spotify: mancano solo scazzi e amorazzi nei camerini e il televoto finale. A quando la direzione artistica di Maria De Filippi?

di Gian Paolo Serino Gian Paolo Serino

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Il ritorno di Casanova è un altro film sulla vecchiaia, ma stavolta la racconta con verità

di Domenico Agrizzi

Il ritorno di Casanova è un altro film sulla vecchiaia, ma stavolta la racconta con verità
Next Next

Il ritorno di Casanova è un altro film sulla vecchiaia, ma stavolta...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy