image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Cronaca Nera
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Caso Pietro Diomede: ridateci i leoni da tastiera (che i perbenisti sono una razza ben peggiore)

  • di Grazia Sambruna Grazia Sambruna

1 aprile 2022

Caso Pietro Diomede: ridateci i leoni da tastiera (che i perbenisti sono una razza ben peggiore)
La nostra chiacchierata con il nemico pubblico numero 1 d'Italia, alias Pietro Diomede, è stata benzina sul fuoco della polemica social. Considerata la caterva di insulti e rimbrotti al nostro indirizzo, qui la replica a tutti i perbenisti da tastiera. Aridatece i leoni

di Grazia Sambruna Grazia Sambruna

“Voglio vedere quando succederà a tua sorella”, “devi posare la penna e prendere in mano la zappa”, “ti auguro di fare la stessa fine”, “ma non ti senti offesa in quanto donna da quello che hai scritto?”. Così, tirati su a pesca a strascico, questi sono solo alcuni dei commenti adagiati sul profilo di chi scrive, sotto al link dell’intervista a Pietro Diomede, il “ragioniere fantozziano” con l’hobby del black humor su Twitter al centro di mille polemiche social per una battuta su Charlotte Angie, la donna uccisa e fatta a pezzi nei giorni scorsi dal food blogger Davide Fontana. Per quanto la boutade fosse oggettivamente di una grettezza rara, la sommossa popolare che ha spinto Zelig a prendere la decisione di cancellarlo dalla scaletta della serata del 12 aprile in viale Monza, si è reindirizzata anche contro MOW e, visto che ce lo state chiedendo in tantissimi, vi spieghiamo come mai rivendichiamo la scelta di aver intervistato l’uomo più cattivo dell’internet. E perché, forse, c’è più horror nei paladini della moralità armati di forche che in lui. Nulla di quanto segue, ve lo garantiamo, vi piacerà. E anche di questo siamo molto orgogliosi. 

Fatto fuori da #Zelig e segnalato anche a #Twitter.
Grazie a tutti quelli che contribuiranno a #derattizzare questo social.https://t.co/g763ohqUdQ

— Antonio nbo15🇪🇺🇮🇹 (@AntonioNbo15) March 30, 2022

Allora, partiamo da un fatto: prima dell’intervista esclusiva di MOW, l’impressione era che “un comico di Zelig” fosse stato tagliato via dallo stesso Zelig, ovvero sia dal programma televisivo, per una battuta irrispettosa postata su Twitter. Ecco, tanto per cominciare abbiamo fatto chiarezza: Diomede non è un “comico di Zelig” e la serata saltata era un semplice open mic nel locale di Viale Monza, serata a cui avrebbe potuto iscriversi chiunque in cambio della promessa di “portare gente”. Da qui si evince, tra le altre cose, l’epica portata della decisione presa dagli organizzatori, per qualche ora erti invece a baluardo della morale nostrana. Intanto, nota a margine, Zelig nemmeno è in programmazione in alcun palinsesto nazionale, regionale o satellitare. 

"Zelig':
Perché ha annunciato di aver rimosso Pietro Diomede, autore di un tweet osceno sul femminicidio di Carol Maltesi, dalla programmazione del 12 aprile pic.twitter.com/19Waegq458

— Perché è in tendenza? (@perchetendenza) March 30, 2022

Sì, ma perché “permettere di parlare a un individuo simile?”. Ve lo spieghiamo volentieri: tanto si è scritto e battagliato in occasione dell’uscita di quel nefasto tweet, solo l’ultimo della fila di una serie di cinguettii ben oltre lo scorretto che sono la cifra della comicità di Diomede, che nessuno però s’era preso la briga di fare due chiacchiere con il diretto interessato. Fino all’intervento di MOW, c’era un’unica campana, quella della feroce indignazione a tenere banco senza l’ombra di un contraddittorio. Tutti fan di Chi l'ha visto?, Storie Maledette e compagnia dove, legittimamente, viene data parola ai peggiori assassini che l'Italia abbia mai visto, ma Pietro Diomede è il nuovo Mostro del Circeo, signora mia. Lo dice Twitter. E quindi non si discute. Pure se scoppia una querelle che vede due fazioni, ovvero i social contro Diomede… bisogna lasciar parlare solo i social. Perché quell'altro non ha diritto di replica? Non è degno del vostro internet? E menomale, considerato che avete passato 24 ore buone a non parlare d’altro. 

E qui arriviamo al terzo punto, fondamentale: Pietro Diomede è un cristiano con meno di 4mila follower su Twitter. Non esattamente il Chiara Ferragni della comicità, non esattamente il Chiara Ferragni di alcunché a livello di reputation digitale. Tradotto: Pietro Diomede è un coglione come tanti altri che ha buttato i suoi due cent sul fatto, in questo caso di cronaca, del giorno. La sua battuta, insieme a tutte le altre, poteva rimanere lì dov’era e nessuno se ne sarebbe accorto, men che meno la stampa italiana. Come mai, invece, la stampa italiana si è interessata così ferventemente alla battuta di tal Pietro Diomede? Per colpa vostra, signore e signori: avete twittato così tanto di questo signor nessuno da averlo fatto schizzare in cima ai trend topic e se qualcosa finisce così in alto, tendenzialmente l’informazione, fuori dalla vostra bolla che ogni cosa sa, si muove per cercare di capire di chi o di cosa stiano parlando tutti. Se poi non lo fa semplicemente basandosi su ciò che riportate voi, sui vostri "mi sono documentato", scusate tanto per la lesa maestà. 

Leggo in tendenza la parola Zelig e per colpa vostra scopro tale Pietro Diomede. Mi sono "documentato" sul personaggio - perché parlare di artista e persona sarebbe offensivo, figuriamoci definirlo "uomo" - e vi dico una cosa: se troverà ancora lavoro, abbiamo fallito come Paese.

— Andrea Inter (@AndreaInterNews) March 30, 2022

Diomede, per via della visibilità che i suoi stessi detrattori gli hanno concesso, era la persona, lo stronzo del giorno. E nessuno sapeva chi diavolo fosse. Tentare di intercettarlo e dargli possibilità di dire la sua era ed è un fatto di pura cronaca giornalistica perché no, bimbi, online come nella realtà fattuale della vita, non esiste solo ciò che vi piace. Esiste anche quello che vi dà fastidio, che vi repelle, che non direste o pensereste mai. Ma che chiunque, al vostro posto, è libero di dire. Stiamo parlando di parole, non di rivoltelle. E il fatto che gli vengano contestati perfino tweet in cui usa lo squirting a metafora della contentezza femminile è in pieno centro del ridicolo. Suvvia, cosa siete diventati? La Santa Inquisizione? Sì, all’incirca quella cosa lì. 

Un altro aspetto parimenti interessante è qualcosa che è stato fatto notare, tra le varie ingiurie, sul profilo di chi affettuosamente vi scrive. Riguarda il paragone fatto da Diomede nel corso della nostra intervista: “Se fosse morto fatto a pezzi un attore porno, mettiamo Rocco Siffredi per esempio, e avessi scritto: ‘Ma come, lo riconoscono dai tatuaggi e non dalla nerchia tanta che teneva?’, nessuno si sarebbe indignato”. Posto che ci auguriamo di non scoprirlo mai, l’obiezione che è stata avanzata è stata per noi un bello spunto di riflessione: “Certo, ma si sa che le parti intime femminili in Italia sono considerate con accezione dispregiativa, come qualcosa di offensivo. Quelle maschili, invece no, sono un vanto”. In poche parole: se dici di un morto che in vita gli piaceva scopare, gli fai un complimento. Se la stessa cosa la dici di una morta, la offendi “mortalmente”. Ecco, e il fatto che questa distinzione esista, come esiste, sarà “colpa” di Pietro Diomede o della mentalità del nostro bel Paese che è rimasta a fine Ottocento quando (non) si parla di affrontare il piacere femminile? Le brave ragazze, si sa, non scopano mai. E se Diomede lo scrive o vi fa riferimento, Diomede è uno stronzo che infanga il loro buon nome. "Si sa".

Grazie Twitter #PietroDiomede pic.twitter.com/WacQANSvzx

— Chiara (@chiaradinome) March 31, 2022

A infangarlo molto di più, a nostro avviso, sono tutti i dettagli morbosi legati al ritrovamento del cadavere della donna. Dettagli che sono stati fedelmente riportati online e che il suo bambino leggerà, visto che tanto vi sta a cuore il pupo, tanto quanto avrà l’occasione di leggere la battuta di Diomede. Battuta nata dal fatto che la notizia, di per sé, sia stata data in questo modo: pornostar muore in seguito a un turpe e misterioso gioco erotico, poi viene fatta a pezzi. Come fosse la sinossi di una puntata a caso di Criminal Minds. Invece la notizia, se così vogliamo chiamarla, è quella della morte di Carol, una donna uccisa da un uomo armato di un’efferatezza devastante. Quell’uomo non si chiama Pietro Diomede. Però, per carità, continuate pure a prendervela con uno a caso perché l’Internet vi sta dicendo che è così che si uccide il patriarcato oggi. Detto ciò, aridatece i leoni da tastiera, per favore. Che i perbenisti sono molto peggio. 


 

More

Pietro Diomede, il comico fuori da Zelig per una battuta su Charlotte Angie: “Scusarmi? Mai. Se fosse morto Siffredi…”

di Grazia Sambruna Grazia Sambruna

Comicità a pezzi

Pietro Diomede, il comico fuori da Zelig per una battuta su Charlotte Angie: “Scusarmi? Mai. Se fosse morto Siffredi…”

Sorry, MeToo: Louis Ck è tornato. Gli avete tolto reputazione, milioni, film e serie tv, ma non potete togliergli il talento e il pubblico

di Matteo Cassol Matteo Cassol

Stand up comedy

Sorry, MeToo: Louis Ck è tornato. Gli avete tolto reputazione, milioni, film e serie tv, ma non potete togliergli il talento e il pubblico

La libertà, la satira e i comici da quattro lol

di Moreno Pisto Moreno Pisto

Pisto is Free

La libertà, la satira e i comici da quattro lol

Tag

  • Comicità
  • Femminismo
  • satira
  • Twitter

Top Stories

  • Siamo stati al concerto di Ed Sheeran allo Stadio Olimpico di Roma, ma com'è stato? Zero ballerini o braccialetti. Solo lui, autentico, con le chitarre e plettri giganti come schermo. E Ultimo come ospite...

    di Angela Russo

    Siamo stati al concerto di Ed Sheeran allo Stadio Olimpico di Roma, ma com'è stato? Zero ballerini o braccialetti. Solo lui, autentico, con le chitarre e plettri giganti come schermo. E Ultimo come ospite...
  • Siamo stati al concerto dei Modà a San Siro, ma com'è stato? Un live che zittisce chi li considera "finiti". E se pensate che siano solo nostalgia per cinquantenni non avete capito un caz*o e vi spieghiamo perché…

    di Benedetta Minoliti

    Siamo stati al concerto dei Modà a San Siro, ma com'è stato? Un live che zittisce chi li considera "finiti". E se pensate che siano solo nostalgia per cinquantenni non avete capito un caz*o e vi spieghiamo perché…
  • Siamo stati al concerto di Cesare Cremonini a San Siro, ma com’è stato? Uno spettacolo incredibile, da Luca Carboni a Valentino Rossi sul palco. La formula del suo successo? Forse l’abbiamo capita e vi spieghiamo qual è…

    di Benedetta Minoliti

    Siamo stati al concerto di Cesare Cremonini a San Siro, ma com’è stato? Uno spettacolo incredibile, da Luca Carboni a Valentino Rossi sul palco. La formula del suo successo? Forse l’abbiamo capita e vi spieghiamo qual è…
  • W IL LESBO PATRIARCATO! Elodie si inginocchia a Gianna Nannini che le strizza le tette: a San Siro si consuma l'addio al femminismo, facciamo largo al clitoride rock? [VIDEO]

    di Ottavio Cappellani

    W IL LESBO PATRIARCATO! Elodie si inginocchia a Gianna Nannini che le strizza le tette: a San Siro si consuma l'addio al femminismo, facciamo largo al clitoride rock? [VIDEO]
  • Ma la cinquina finalista al Premio Strega ha mai fatto così cagare? Spoiler: no. Abbiamo letto i libri di Paolo Nori (Chiudo la porta e urlo), Nadia Terranova (Quello che so di te), Andrea Bajani (L'anniversario) e gli altri…

    di Jacopo Tona

    Ma la cinquina finalista al Premio Strega ha mai fatto così cagare? Spoiler: no. Abbiamo letto i libri di Paolo Nori (Chiudo la porta e urlo), Nadia Terranova (Quello che so di te), Andrea Bajani (L'anniversario) e gli altri…
  • LA BOLLA DEI CONCERTI È ESPLOSA! Tour saltati e mancati sold out, ma non saranno finiti i soldi? Troppi live post pandemia si scontrano con stipendi a picco e aumenti dei biglietti: tutti i dati

    di Gianmarco Aimi

    LA BOLLA DEI CONCERTI È ESPLOSA! Tour saltati e mancati sold out, ma non saranno finiti i soldi? Troppi live post pandemia si scontrano con stipendi a picco e aumenti dei biglietti: tutti i dati

di Grazia Sambruna Grazia Sambruna

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Maurizio De Giovanni, adesso basta timbrare il cartellino: come nell'ultimo libro è meglio se pubblichi solo pagine bianche

di Pippo Russo

Maurizio De Giovanni, adesso basta timbrare il cartellino: come nell'ultimo libro è meglio se pubblichi solo pagine bianche
Next Next

Maurizio De Giovanni, adesso basta timbrare il cartellino: come...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy