Capodanno col botto di polemiche nelle principali piazze d'Italia. Al bando la crisi, fa discutere da settimane il cachet cospicuo previsto per gli artisti di punta che brinderanno al nuovo anno insieme ai cittadini. Primo caso clamoroso, quello di Cagliari, che avrebbe messo sul tavolo un milione di euro per assicurarsi il vincitore di Sanremo in carica, Marco Mengoni. Cifra poi smentita, sono ‘solo’ 250 mila. Altra vigilia tutt'altro che festosa è quella del concertone di Salerno, che prevede in piazza i quattro baronetti inossidabili della canzone italiana, vale a dire i Pooh, per la modifica cifra di 570 mila euro. Apriti cielo. La musica non cambia a Palermo, dove la grande attesa è la popstar dell'anno, Elodie, costata al comune la bellezza di 465mila euro. Che dire poi di The Voice Giorgia a Cosenza, che a differenza della cifra iniziale prevista, di 185mila euro, ne richiede oltre 300mila euro. C'è chi continua a non comprendere questo sperpero di denaro pubblico, in città, in questo caso del sud, sbeffeggiate da servizi inesistenti e opportunità nulle. A di là della promozione turistica, si ragiona quindi per priorità. È il caso di Marta Collot, portavoce nazionale di Potere al Popolo e candidata alla presidenza dell’Emilia-Romagna nel 2020 e come sindaco di Bologna nel 2021.
Collot, le polemiche per i cachet non s’arrestano, sono cifre che un comune può permettersi di spendere?
Sono cifre che fanno impressione, specie se si sostiene che non ci sono fondi per mettere in campo politiche per il sociale. Ciò che serve davvero alle città non è sicuramente il grande evento. Detto questo, il problema non è la spesa per il Capodanno, bensì che sia le amministrazioni di Fratelli d'Italia che del Partito Democratico non garantiscono una città a misura di tutti. Quindi anche di chi è in difficoltà.
Ragionerebbe per priorità...
Ovviamente, più che una spesa esagerata una tantum, mi scandalizzerei per tutto ciò che non viene fatto durante l'anno. Pensiamo anche solo alle persone che dormono per strada, le famiglie che non arrivano a fine mese, e i rincari alle bollette, e la penuria di case popolari, e i lavoratori dei servizi pubblici essenziali pagati spesso e volentieri una miseria. Sono ipocrisie ancora più evidenti nel periodo delle feste.
La promozione turistica delle città è anche una forma di campagna elettorale?
Sicuramente, c'è una commercializzazione delle nostre città. Questo non significa demonizzare il turismo, ma come già detto, la priorità di ogni città dovrebbe essere quella di permettere a ogni cittadino di vivere dignitosamente.
Però è più facile indignarsi per i cachet di Capodanno...
Perché sono semplicemente più palesi.