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Cara Lorena Cesarini,
tutti si erano già accorti che eri nera

  • di Ottavio Cappellani Ottavio Cappellani

3 febbraio 2022

Cara Lorena Cesarini, tutti si erano già accorti che eri nera
Il sentimento è retorica del sentimento, l’intrattenimento è retorica di intrattenimento, il rock dei Maneskin è retorica di rock, la donna nera che ringrazia l’uomo bianco Amadeus che l’ha portata sul palco di Sanremo è retorica del razzismo. Una marmellata buonista che nega e copre e vela e nasconde quella realtà che invece gli afroamericani spiattellano sul palco

di Ottavio Cappellani Ottavio Cappellani

Lorena Cesarini, ha detto testualmente a Sanremo, “a trentaquattro anni ho scoperto di essere nera”. In effetti, dopo la sua prima apparizione, e come ha giustamente fatto notare Selvaggia Lucarelli, sembrava una donna bianca sottomessa, anzi direi di più, sembrava una afroamericana degli anni Sessanta, di quelle che si stiravano i capelli per sembrare donne bianche sottomesse. Intendiamoci, io sono siciliano, nelle vene mi scorre sangue vichingo, israelita, nero, e forse per questo, pur non volendomi appropriare di nessuna cultura (sono già tutte mie) coltivo una certa passioncella per il black power e per tutti i comedian neri a partire dallo splendido Dave Chappelle, che se avesse sentito il monologo “white trash” della Cesarini ci avrebbe messo su almeno una stripe di quindici minuti.

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Cara Lorena, purtroppo la tua posizione è ancora più difficile di quella degli afroamericani, che almeno hanno avuto Richard Prior, Eddie Murphy, Dave Chappelle, e poi Chris Rock e Kevin Hart.

Cara Cesarini, hai detto che gli hater “hanno voluto far sapere a tutti che ero nera”. Ti svelo un segreto: tutti si sono accorti che eri nera dalla tua nascita. Che sia motivo di orgoglio! Non diventare una stupida donna bianca.

Con amore.

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