"Posso solo fare peggio". Carlo Conti usa l'ironia toscana per sopportare il peso dell’eredità di Amadeus a Sanremo. Al podcast Pezzi, condotto da Andrea Laffranchi, Paolo Giordano e Luca Dondoni, si lascia andare a diverse battute e riflessioni: “A differenza del mio primo Sanremo, dove si veniva da un’annata così così ed era da rifondare, ora arrivo con un Sanremo in ottima salute. Posso solo far peggio”. Una frase che sintetizza il suo approccio scanzonato, ma anche la consapevolezza di gestire un’eredità importante. Conti dà poi qualche indizio sul numero dei concorrenti: “Più di 24, ma meno di 40. Nella mia testa, per ora, ce ne sono 20. Poi ci sono almeno altri 20 sui quali devo tirare fuori l’ultimo gruppetto”. Si preannuncia una selezione articolata, dove i temi delle canzoni saranno più intimi e personali, lasciando da parte i “grandi problemi globali”. Non mancheranno, ovviamente, i “vaffanculo” da parte di chi verrà escluso, ma Conti sembra pronto ad accettarli con filosofia.
Parlando delle nuove tendenze, Conti sottolinea il cambiamento nella scena rap: “Hanno presentato tanti brani più pop che rap, con sonorità nuove e non troppo aggressive”. Inoltre, mette in evidenza l’importanza della presenza femminile: “Alla commissione di Sanremo Giovani ho detto: a parità di votazione, cerchiamo di favorire le donne. Perché, secondo me, c’è bisogno”. Tra i Big, però, ammette: “Saranno sempre di più gli uomini, ma ci saranno tante donne”. Conti svela aneddoti sugli ospiti, tra passato e futuro. Racconta di aver rinunciato a David Bowie per motivi economici: “Sarebbe stata la sua ultima ospitata televisiva al mio ultimo Sanremo, anche se costava parecchio. Ma avrebbe fatto Heroes e il pezzo nuovo. Sono parecchio pentito”. Per il prossimo Sanremo, sogna grandi nomi internazionali, anche se scherza: “Lady Gaga? Sapete che è cugina di Malgioglio, no? Ma credo che gli abbia buttato giù il telefono”.
Novità in vista per la serata delle cover, che sarà fuori dalla classifica finale: “Saranno duetti, ma mi piacerebbe che si scegliessero partner tra gli altri concorrenti invece che chiamare un esterno”. Sul voto a parte per l’Eurovision, Conti conferma la sua fiducia nella tradizione: “Chi vince Sanremo merita di andare. Uno stimolo in più per vincere”. Per quanto riguarda, invece, la co-conduzione, non sembra intenzionato a coinvolgere Fiorello: “Lui è insostituibile, ma ho due fratelloni, Panariello e Pieraccioni. Anche se sarebbe banale…”. E su Al Bano, che ha già annunciato la sua presenza, lascia tutto in sospeso: “Vedremo cosa dirà il direttore artistico al Tg1 del primo dicembre…”. Insomma, Carlo Conti è già pronto a centellinare le novità del Festival di Sanremo, con una selezione tra giovani e Big, con ospiti internazionali (ma sembra ancora tutto da decidere), per una edizione 2025 che si preannuncia come una delle più attese dopo l'addio di Amadeus.