Ancora prima dell'uscita, “Per sempre”, il libro autobiografico di Geolier co-scritto con Federico Vacalebre, era già un caso editoriale (1°in classifica), scatenando i criticologi che faticano ad accusare il colpo. Perché fa male agli snobbettini dietro il pc vedere un rapper napoletano arrivare dove tanti non sono mai riusciti. A cominciare dalle rime: il 22 novembre è uscito “Dio lo sa - Atto II”, il secondo capitolo di un testamento musicale. L’album, con otto nuove tracce, segue il successo del primo, che ha spopolato, con brani che hanno superato i 100 milioni di ascolti. A soli 24 anni, Emanuele Palumbo conferma che nessuno può più ignorarlo. Nemmeno i fischi delle platee sanremese che hanno incorniciato il suo exploit.
Platini su platini e sold out su sold out, punto e a capo.
Dicevamo il sequel. Si apre con “Reale”. Niente giri di parole, solo la verità. “A volte il vero vincitore è il perdente” cita neanche velatamente il secondo posto a Sanremo - un dissing sofisticato - a quella giuria così lontana dal gradimento popolare. Le tracce che seguono? Da un lato ci dà le sue rime più feroci, come in “Smith ‘n’ Wesson”, un omaggio al rap più hardcore, che batte sul tema della sua autenticità: “Si scengo i ', me faccio 'e foto 'nziem'ê guardie, pure 'nziem'ê Falche, pure 'nziem'ê guappe. Pure 'nziem'ô prevete, 'a figlia, 'a nepote, c''a mamma, c''a zia” [Quando scendo in strada faccio le foto con tutti. Pure con la polizia, il prete, la mamma, la figlia, il nipote e la zia - altri no?]
E in “500K” ribadisce: “Con i soldi cambi, ma non troppo - Perché il denaro sopra un pezzente. È sempre un pezzente che ha milioni”. D’altro canto, non manca la melodia: “Tu ed io”, una ballad a due voci - quella femminile affidata all'amica (anche di scuderia) Rose Villain, sull’amore (tossico) che non riesce a finire. “Che sole oggi” racconta la sua crescita personale, e c'è spazio per parlare del papà. Nel duetto con i maestri ispiratori Co'Sang “Cchiu' fort” ecco le amicizie fraterne. Geolier equilibrista, come in “Mai per sempre” (rilasciato sotto consiglio dell'ex patron di Sanremo Amadeus, durante una diretta social per le vie di Napoli), dove ricorda un momento buio, ma anche una riflessione su chi è diventato. L'ultima è “Nun sacc’ perdere”, in cui mette in fila le vittorie, ma anche le cadute. Per chiudere con un loop di una barra che richiama Marracash feat Co'Sang “Se la scelta fosse mia”. Il passato, la sua crescita, le perdite. Non c'è niente da dire. Geolier è inarrestabile. E Dio lo sa.