Il venerdì è ormai sinonimo di nuove uscite musicali, che piaccia o no. Le piattaforme di streaming vengono sommerse da un’ondata di album e singoli, di artisti affermati ed emergenti, che cercano di farsi spazio. Ed è sempre più difficile riuscire ad ascoltare tutto, a farsi un’idea reale di cosa valga e cosa no, perché ci sarà sempre quel brano (o quell’album) che sfuggiranno al nostro orecchio. Se mettiamo da parte “Dio lo sa - Atto II” di Geolier, che senza dubbio sarà “campione” di stream, sono diversi i progetti che meriterebbero un ascolto, da “Lettera Q” di Nayt a “Pista Nera” dei Post Nebbia. Ma, soprattutto, questo venerdì è segnato dal ritorno di Mina, con il nuovo album “Gassa d’amante”. Non importa quanto il panorama musicale cambi, o quali nuovi trend dominino il mercato: ogni sua pubblicazione richiama l’attenzione. È come se il tempo si congelasse e, per un attimo, si riuscisse finalmente ad andare oltre le mode del momento.
Mina ha ribadito, con questo nuovo progetto, la sua centralità nella storia della musica italiana. Il viaggio di “Gassa d’amante” comincia dal titolo, richiamo a un nodo marinaro, che è già un indizio rilevante per l’essenza del disco: l’amore come legame indissolubile. Un amore saldo, ma allo stesso tempo libero, in grado di dominare anche le tempeste più insidiose. Fin dal primo brano, “Non smetto di aspettarti”, cover di Fabio Concato, “Gassa d’amante” di Mina si presenta come un viaggio musicale ed emotivo, in cui l’amore viene raccontato in tutte le sue sfaccettature: dalla passione travolgente alla dolce malinconia, dalla forza dei legami consolidati alla fragilità dei sentimenti più incerti. Tutto questo attraverso la voce di una delle più grandi artiste italiane, tra arrangiamenti raffinati che lasciano sempre al centro dell’attenzione la grande personalità vocale di Mina. E in un periodo in cui ci si affida a testi superficiali e sonorità preconfezionate, ascoltare un disco come “Gassa d’amante”, con brani come “Amami e basta”, “Il cuore si sbaglia” e “Buttalo via”, con testo e musica curate da Francesco Gabbani, si può solo che sperare in un futuro musicale che rimetta al centro (davvero) i sentimenti e l’amore per la melodia. E potrebbe sembrare strano che a farlo sia proprio Mina, che ha 84 anni. Ma con la sua esperienza e la sua cultura, la cantante è in grado di mostrare una via non nuova, ma diversa, alle generazioni più giovani. Perché non esistono solo i cliché e gli stereotipi, e bisogna andare oltre. Soprattutto se si vuole provare a fare, davvero, della musica che rimanga nel tempo.