Parlare di “amore libero” nel 2024 sembra essere ancora un’utopia. Tra tante belle parole e politica, qualcuno potrebbe essere convinto che “amare chi si vuole” oggi sia più semplice. E invece, lo abbiamo sotto gli occhi quotidianamente, l’amore in qualsiasi sua forma è ancora maledettamente complesso. Non solo quello che proviamo nei confronti degli altri, magari del nostro stesso sesso, ma anche verso noi stessi. Siamo tutti invischiati, volenti o nolenti, in un processo di accettazione che spesso ha ben poco a che fare con l’amore. In questo contesto “Free Love”, il nuovo album dei Negramaro, ci invita a osare, liberandoci delle nostre paure per provare ad amare e amarci davvero. Un invito rivolto a chiunque, con un disco (il nono della band capitanata da Giuliano Sangiorgi) che sembra voler parlare proprio a tutti.
Come riuscirci, in un mercato discografico dominato dal rap e musica sempre più effimera, di plastica e destinata a essere dimenticata il prossimo venerdì? Con delle sonorità che richiamano i lavori del passato dei Negramaro, ma che guardano al contemporaneo e al rock. Impossibile, ascoltando l’intro della title track del disco, in feat con JJ Julius Son, non pensare alle sonorità iniziali di “Supermassive Black Hole” dei Muse. Com’è impossibile non ritrovare nell’album quegli aspetti per cui i Negramaro sono stati apprezzati negli anni, come le ballad d’amore intense e potenti, su cui Giuliano Sangiorgi sembra esprimersi al meglio. Soprattutto, “Free Love” è un progetto che funziona non solo per le intenzioni, ma anche per le collaborazioni. Dalla già edita “Fino al giorno nuovo” con Fabri Fibra, tra i brani più interessanti dell’album, a “Solo se sbagli” con Tiziano Ferro, che questa volta troviamo in una veste giusta, che gli calza molto più che quella ricercata (e per noi, non trovata), in “Feeling” con Elodie. I Negramaro sono anche riusciti nella (nobile) impresa di non far urlare Aiello, che in “Lente” ritroviamo in una versione non possiamo dire sussurrata, ma più adeguata alla sua voce e alle sue sentite interpretazioni. Nel disco troviamo ancora: Elisa e Jovanotti, nel singolo apripista del disco “Diamanti”, Niccolò Fabi in “Congiunzione astrale”, a dare ancora prova di essere uno dei grandi cantautori della sua generazione, e Malika Ayane, che con la sua delicatezza chiude il progetto con “Io direi di sì”.
Il brano, però, più riuscito di “Free Love” è senza dubbio “Luna piena”. Potenziale “top track” per New Music Friday di questa settimana, è un brano radiofonico, in grado di arrivare a tutti e di dimostrare che sì, i Negramaro sono ancora una tra le band italiane più influenti. Tra quei gruppi capaci di attirare ancora a sé tutte le generazioni. Nel complesso, “Free Love” è una delle uscite discografiche più interessanti del 2024, dove in un mare di rap (anche fatto bene) e pop (spesso fatto male) possiamo ancora augurarci di ascoltare qualcosa di interessante. Un disco che meriterebbe di essere ascoltato, fregandosene dei numeri sulle piattaforme. Un progetto che parla d’amore libero, ma anche di libertà più in generale, che non bisogna incatenare alle cifre.