image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Volley
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Volley
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Caro Mattarella, la Costituzione “virale” è il fallimento della scuola. Altro che in “shorts” con Rovazzi

  • di Ottavio Cappellani Ottavio Cappellani

14 marzo 2024

Caro Mattarella, la Costituzione “virale” è il fallimento della scuola. Altro che in “shorts” con Rovazzi
Apprezzabile che il presidente della Repubblica si sia prestato all’iniziativa, ma è l’iniziativa in sé che non ci convince. “Costituzione in Shorts”, con dodici creator, youtuber e influencer che cercano di rendere “virale” la Carta Costituzionale ci sembra più il fallimento dei canali reali attraverso i quali dovrebbe circolare per i cittadini la coscienza civile. Dalla scuola (prevista fino a una certa età obbligatoria), al lavoro (dove esistono ancora “sfruttatori e “sfruttati) e la sanità (dove i tempi di attesa sono giganteschi). E in questa “lezione” il professore non può essere Fabio Rovazzi…

di Ottavio Cappellani Ottavio Cappellani

Che i giovani si avvicinino alla figura del presidente della Repubblica è cosa buona e giusta. Soprattutto in questo momento in cui le sue funzioni di garante della Costituzione vengono da molti messi in dubbio. Ma che l’incontro tra il presidente Sergio Mattarella e 12 creator, avvenuto al Quirinale debba intitolarsi “Costituzione in shorts” fa un po’ storcere il nasone: non possiamo fare a meno di tradurre “Costituzione in shorts” come “Costituzione in pantaloncini”. E neanche, a dire, un bermudino, magari non con le palme e i tucani, ma di quelli più formali, non so, sahariani (da indossare con i calzettoni alti e le “desert boot” Clarks), no, “shorts” sono proprio i jeans tagliati e sfrangiati ad altezza chiappa tipico delle surf girl. Poi sì, certo, si spiega che gli “shorts” sono video fatti con lo smartphone in verticale della durata di un minuto, ma oramai il danno è fatto e l’immagine della Costituzione come Bridget Fonda in Jackie Brown o come Daisy Duke di Hazzard non si toglierà mai più dalla mente.

Il presidente della Repubblica con Rovazzi e altri creator social
Il presidente della Repubblica con Fabio Rovazzi e altri creator social

Il moderatore dell’incontro è stato Fabio Rovazzi e ci piacerebbe sapere se l’intento da lui dichiarato, ossia “rendere virale la Costituzione” sia stata una sua idea o se gliel’abbia consigliata lo staff presidenziale. L’idea di “rendere virale” la Costituzione denota: 1) La convinzione, assai malsana, che un fenomeno “esista” solo se virale, mentre sappiamo tutti che la “viralità” di un video, di un meme, di un epic fail, ha brevissima durata e rientra perfettamente nei “quindici minuti di celebrità per tutti” profetizzata da Andy Wharol; rendere “virale la Costituzione” vuol dire renderla come “Il ballo del qua qua” di John Travolta o il bacio tra Fedez e Rosa Chemical a Sanremo, robe delle quali poi ci si scorda; 2) Se per “viralità” si intende famosa, popolare, interessante, “condivisa”, bé, la Costituzione permea tutta la nostra vita ogni santo giorno, siamo immersi nella Costituzione dal momento in cui nasciamo, anzi, dal momento del nostro concepimento, sarebbe come voler rendere “virale” il respiro e l’aria che ci circonda. Tutto questo è preoccupante per una cultura, per una civiltà, soprattutto per una civiltà che come la nostra che è fondata sullo “stato di diritto”: è preoccupante che si abbia bisogno dei social, dei content, dei creator, e dei pantaloncini corti, per diffondere il verbo della Costituzione; significherebbe che la scuola ha fallito, una beffa, dato che la Costituzione la prevede, per un certo periodo, obbligatoria e gratuita.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e Fabio Rovazzi
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e Fabio Rovazzi

Lungi dal volere mancare di rispetto alla figura del presidente Sergio Mattarella, al contrario apprezziamo che si sia prestato a questa iniziativa. È l’iniziativa che non convince. È l’idea che tutto debba in qualche maniera passare attraverso i “social” per diventare “sociale” che ci sembra surreale. Come se di fatto si stia avverando quella sostituzione tra il virtuale e il reale raccontato da quella fantascienza “cyberpunk” spesso sottovalutata e che invece è l’unica letteratura veramente “politica”, a cominciare dalle previsioni di George Orwell in “1984”, passando da “Neuromante” di William Gibson, per finire (al momento) alle pericolosità per la democrazia che si stanno imputando a TikTok. Stiamo parlando della Costituzione, permetteteci di essere letterari. Può la “coscienza” di qualcuno crearsi attraverso i click, i like, le visualizzazioni? Sono questi concetti “fondanti”, o hanno i piedi di balsa come il vitello di Elio e le storie tese? La Costituzione è il “fondamento” della nostra Repubblica, può essa poggiarsi sulla balsa? Che la nostra Costituzione sia una buona Costituzione non c’è dubbio. Ma, forse, la coscienza civile dovrebbe passare attraverso canali più reali di quelli di Youtube e forse bisognerebbe anche dare voce a chi si rende conto, ogni giorno, quanto le leggi e la vita reale di ogni giorno siano lontani dall’applicazione di quella Costituzione: dal “Lavoro” (ha detto bene il presidente Mattarella “fondata non sul lavoro altrui”, e allora perché esistono, legalmente, “sfruttatori” di lavoro e “sfruttati”?) alla “Sanità” (perché ci vogliono mesi di attesa per una risonanza magnetica non a pagamento). Con il dovuto rispetto per la figura del Presidente della Repubblica e della persona di Sergio Mattarella: vedere dodici giovani che ripetevano compiaciuti la lezione come gli insopportabili primi della classe in un “contesto”, il virtuale, che non ha nulla a che vedere con il reale, non ci è sembrato edificante.

20240314 120610121 2396

More

Abbiamo provato Hallow, l’app di preghiera più famosa al mondo: ottima se soffri di insonnia, ma sulla fede...

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

MOWapp review

Abbiamo provato Hallow, l’app di preghiera più famosa al mondo: ottima se soffri di insonnia, ma sulla fede...

TikTok è davvero una minaccia per la sicurezza nazionale? Gli Stati Uniti vogliono vietarlo: l’Europa cosa farà?

di Roberto Vivaldelli Roberto Vivaldelli

Terrorismo social

TikTok è davvero una minaccia per la sicurezza nazionale? Gli Stati Uniti vogliono vietarlo: l’Europa cosa farà?

Clizia De Rossi sugli uomini “alla Vannacci”. Dai “rituali” in caserma alle finte giustificazioni sulle trans: “Non vergognatevi delle vostre pulsioni…”

di Clizia De Rossi Clizia De Rossi

la lettera aperta

Clizia De Rossi sugli uomini “alla Vannacci”. Dai “rituali” in caserma alle finte giustificazioni sulle trans: “Non vergognatevi delle vostre pulsioni…”

Tag

  • Culture

Top Stories

  • La strana storia dalla società delle pulizie del Teatro San Carlo che si fa pagare meno per vincere il bando, ma da mesi chiede migliaia di euro di straordinari

    di Riccardo Canaletti

    La strana storia dalla società delle pulizie del Teatro San Carlo che si fa pagare meno per vincere il bando, ma da mesi chiede migliaia di euro di straordinari
  • “Sono entrata da padrona, non uscirò da cameriera”, indovinate chi lo ha detto? Al Teatro San Carlo sono partite le ispezioni ministeriali e ora Macciardi potrebbe cancellare le nomine al centro dell’inchiesta

    di Riccardo Canaletti

    “Sono entrata da padrona, non uscirò da cameriera”, indovinate chi lo ha detto? Al Teatro San Carlo sono partite le ispezioni ministeriali e ora Macciardi potrebbe cancellare le nomine al centro dell’inchiesta
  • In risposta a Chiara Valerio che commenta Pasolini: cara, Pier Paolo non era un'eroina da Pride tra Lady Oscar e Occhi di gatto. Né un simbolo come il tuo “dentifricio gay”

    di Fulvio Abbate

    In risposta a Chiara Valerio che commenta Pasolini: cara, Pier Paolo non era un'eroina da Pride tra Lady Oscar e Occhi di gatto. Né un simbolo come il tuo “dentifricio gay”
  • Quello di Beatrice Venezi a La Fenice è un caso fondato sul nulla: la sua nomina è regolare e l’orchestra non è poi così importante

    di Riccardo Canaletti

    Quello di Beatrice Venezi a La Fenice è un caso fondato sul nulla: la sua nomina è regolare e l’orchestra non è poi così importante
  • Frankenstein su Netflix? Il vero mostro è la durata: i “grandi” film evento sono diventati noiosi e Jacob Elordi travestito da mostro sembra il protagonista di un romance

    di Riccardo Canaletti

    Frankenstein su Netflix? Il vero mostro è la durata: i “grandi” film evento sono diventati noiosi e Jacob Elordi travestito da mostro sembra il protagonista di un romance
  • Al Lucca Comics ci vogliono 12mila euro per una stampa, ma la filosofia di Kenshiro è più nobile (e non può essere capita senza Nietzsche)

    di Stefano Scrima

    Al Lucca Comics ci vogliono 12mila euro per una stampa, ma la filosofia di Kenshiro è più nobile (e non può essere capita senza Nietzsche)

di Ottavio Cappellani Ottavio Cappellani

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore [email protected]

Next

Ritratto di Massimo Giannini, in tv opinionista illuminato che in realtà non aggiunge niente. Perché è stato friendzonato dai giornali?

di Bruno Giurato

Ritratto di Massimo Giannini, in tv opinionista illuminato che in realtà non aggiunge niente. Perché è stato friendzonato dai giornali?
Next Next

Ritratto di Massimo Giannini, in tv opinionista illuminato che...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy