La rubrica sul britannico Sun che Jeremy Clarkson tiene settimanalmente è zona franca dal politicamente corretto. Se appena sette giorni fa, l'ex Top Gear spernacchiava nientemeno che il principe William mostrando al mondo la vita disperante che, a suo avviso, l'erede al trono condurrebbe, eccoci oggi con una nuova stoccata. Questa volta nel mirino dell'affilatissima penna del nostro, finisce l'immigrazione. E, come sempre, si vola. Anche se, con ogni probabilità, per tutti i motivi sbagliati. Ladies and gentlemen, ci risiamo: eccovi Mr. Jeremy Clarkson...
"Abbiamo appreso questa settimana che se un migrante arriva su una spiaggia del Kent in un piccolo gommone, non gli sarà più data una casa a Oldham", scrive il popolare conduttore televisivo dalla malvagità sempre più pronunciata. E prosegue: "Invece, sarà portato direttamente all'aeroporto più vicino e ricondotto in aereo in Ruanda. Il che significa che la crisi dei migranti è diventata come un gigantesco gioco di serpenti e scale (gioco simile al gioco dell’oca, ndr)". Si fermerà qui? Ovviamente no. Siamo solo all'inizio.
"Ti svegli una mattina in Africa e decidi che ti piacerebbe vivere in un paese con assistenza sanitaria gratuita. Quindi tiri i dadi e vai. Attraverso il Mediterraneo. Oltre le guardie di frontiera italiane. Per tutto il continente fino a Calais e poi su un piccolo gonfiabile fino alla spiaggia del Kent, dove atterri su un serpente e scivoli fino al punto di partenza. Tuttavia, non è la fine del mondo". Per Clarkson, dunque, gli immigrati sarebbero poco più che turisti. E grottesca, per molti, è anche l'immagine del gioco dell'Oca che il conduttore ha adottato come fosse Antani. Provocazione o amara verità?
"Sono stato in Ruanda ed è estremamente carino. Certamente, preferirei vivere lì che nell'umido seminterrato di una casa a schiera nel Lancashire, dove finisce la maggior parte dei migranti". Così conclude Jeremy Clarkson. Oramai viene da chiedersi: quanto durerà ancora la sua rubrica sul Sun? Oppure: quanto manca al debutto del popolare conduttore britannico come aspirante stand up comedian? Staremo a vedere e non mancheremo di tenervi aggiornati sulle nuove follie made in Britain.