Clizia De Rossi è l'emblema della trasversalità della cultura, ovvero la risposta al più classico interrogativo scettico che ogni studente si è posto almeno una volta in vita sua: a cosa serve studiare? Perché io, ragazzino adolescente con gli ormoni impazziti, dovrei studiare Dante? Se qualcuno ve lo chiede, ditegli che Clizia De Rossi con la Divina Commedia riesce a zittire gli haters da Giuseppe Cruciani alla Zanzara, e che Dante Alighieri gli ha permesso di lavorare con un pilastro della televisione italiana come Piero Chiambretti. Magari Chiambretti, che è proverbiale per la sua autoironia, direbbe che lui è un capitello, più che un pilastro, ma sta di fatto che il conduttore di Donne sull'orlo di una crisi di nervi ha regalato una nuova identità a Clizia De Rossi. Se da Cruciani la Barbie letterata, così si definisce, usava la cultura come mezzo di difesa dal trash, Chiambretti con la sua eleganza sabauda gli ha permesso di puntare tutto sulla cultura, inventando per lei il ruolo della dantista, l'esperta aligheriana che assegna un posto nei gironi infernali agli ospiti della trasmissione, definendola come la vera rivelazione del programma. Clizia De Rossi è amica di MOW, e ci ha spiegato le sue tante rinascite.
Come sei arrivata a Donne sull'orlo di una crisi di nervi?
Ci sono arrivata perché sono un personaggio storico della Zanzara, il programma radiofonico di Giuseppe Cruciani, e Chiambretti mi ha notata durante uno dei miei interventi. Piero mi ha dato una nuova identità con la sua lungimiranza. Ha visto il potenziale del personaggio e ha scommesso sulla mia vera natura colta e raffinata. È stato questo a farmi rinascere sotto una veste finalmente culturale, con una dignità intellettiva di un altro spessore. Ho fatto un upgrade, in questo senso. Sono contenta di questo successo, e soprattutto del fatto che Piero mi abbia definita “la rivelazione del programma”. Sono felice che abbia scommesso su di me e creduto in me senza nemmeno conoscermi personalmente.
Ma come ti ha trovata?
Ci tengo a dire questo, che io devo tanto a Giuseppe Cruciani, che è stato il mio primo pigmalione, e che volente o nolente tutto è partito proprio dalla Zanzara, perché è stato lì che ho cominciato a rispondere agli haters, quando ero in studio, facendo delle citazioni dantesche. Piero, avendo visto questi miei sketch dove rispondo a cattiverie disumane e improponibili, mettendo i miei interlocutori in questi gironi, oppure facendo delle citazioni della Divina Commedia, ha avuto l'idea di farmi fare la medium, la portavoce contemporanea di Dante che mi parla dall'alto, dall'aldilà.
Già portare Dante alla Zanzara è un atto rivoluzionario, no?
Diciamo che anche nel male, cioè nonostante tutto il trash che ne è venuto fuori nel corso degli anni, la zanzara mi ha portato fortuna, perché poi è da lì che ho avuto questo enorme trampolino di lancio.
La tua carriera ha avuto benefici da questo nuovo ruolo?
Sono stata di recente all'Etna Comics, tra l'altro con il caro Ottavio Cappellani, e ho ricevuto una proposta da una casa editrice molto importante che ha apprezzato molto questo personaggio creato da Chiambretti. L'idea è proprio quella di un libro sulla “Divina Clizia”, ovviamente in analogia alla Divina Commedia. È ancora tutto in trattativa, però comunque è una cosa molto significativa, soprattutto se si pensa al fatto che ho fatto solamente tre puntate in cui ho parlato due minuti di numero, non è una cosa che capita tutti i giorni!
Di recente hanno parlato di te anche i giornali, dopo la tua collocazione di Selvaggia Lucarelli all'Inferno.
Sì in molti mi hanno chiesto come mai mi guardasse con quello sguardo truce e penso sia dovuto al fatto che l’ho definita “la regina incontrastata per antonomasia” della bolgia dei seminatori di scandali e discordie!
Severa ma giusta?
Nessuno come lei è riuscita a cavalcare polemiche, a seminare zizzania e a litigare con il 90% della popolazione di questo Paese, tant'è che ormai i famosi, ma non soltanto loro, hanno più paura di finire al centro di una sua gogna mediatica che ricevere una cartella esattoriale! Comunque penso di essere stata corretta e professionale. In fondo devo essere fedele al mio ruolo e rispettare le volontà del Poeta fiorentino del quale io sono un’umile portavoce!
A chi è andata meglio, tra tutte?
La mia preferita in assoluto è stata Francesca Fagnani che ho amato tantissimo. Mi ha fatto i complimenti in diretta e anche in privato, è una grande Donna. Tutti la conoscono come la presentatrice di Belve, ma lei è una giornalista d'inchiesta da 20 anni. È una che andava a suonare ai campanelli delle famiglie dei boss mafiosi. È una leonessa. Alcuni ignoranti sostengono che sia raccomandata dal compagno Chicco Mentana ma non è assolutamente vero.
Niente gironi infernali per lei?
Io la amo, non avrei mai potuto inserirla in un girone, tant'è che le ho assegnato il ruolo di giudice infernale al posto di Minosse, il personaggio da cui arrivano tutte le anime dei dannati per confessare i peccati che hanno commesso sulla terra, così come fanno i suoi ospiti a Belve. Dopodiché Minosse, con questa grossa coda di serpente, fa tanti giri quanto è il numero del girone in cui l'anima dovrà scontare la sua pena eterna. La Fagnani ha gradito molto, quindi sono stata veramente felice.
Un’altra figura paradisiaca che hai incontrato da Chiambretti?
Con Francesca Barra ci siamo stimate fin da subito. È un altro grande personaggio del programma, una dei tre editorialisti insieme ai mitici Edoardo Camurri e Costantino della Gherardesca. È una grande giornalista, scrive sull'Espresso ed è una delle mie letture preferite. Lei e la Fagnani sono il mio ideale di donna, di professionista; lo dico da un punto di vista umano, morale, etico, perché sono due guerriere. Sono due donne giuste, due vere femministe che lottano ogni giorno per i diritti di tutti e io sogno un'informazione italiana fatta da giornaliste come loro.
Per quanto riguarda la trasmissione so che ci sono altri due blocchi già fissati con la Rai, di cui uno partirà subito ora dopo l'estate, neanche tra tre mesi, ma tu ci sarai? Piero ti ha riconfermata?
Non c’è ancora nulla di certo, ma spero vivamente che sia così, perché è stata l'esperienza più bella della mia vita. Sono cresciuta tantissimo, nonostante abbia fatto solo tre puntate. Piero è un grande professionista, è un sergente, è veramente un pilastro della televisione italiana. Non lo sto dicendo per piaggeria: lui fa lo sceneggiatore, fa il regista, fa il montaggio, fa i dialoghi, cioè è proprio uno di quelli, come era ai tempi della Carrà o di Corrado, che si cura il programma a 360 gradi, di una professionalità inaudita. E io sono fiera di aver iniziato la mia vera e propria carriera televisiva con lui. E sono felicissima che sia avvenuto proprio su Rai3, il canale della cultura per eccellenza.
Torniamo agli ospiti, che ne pensi di Beatrice Venezi?
Molto bella ed elegante ma non credo potremmo essere mai amiche! Ha creato un gelo totale in studio dicendo che andrebbe a suonare anche in Russia da Putin, per non parlare di quando ha rivendicato il fatto di voler essere chiamata “direttore” e non “direttrice”! Per quanto mi riguarda il momento migliore della sua intervista è stato quando hanno fatto vedere la parodia che ne fa Virginia Raffaele perché è perfetta.
Non hai interagito con lei in trasmissione, ma dove l'avresti collocata?
Purtroppo essendo l'ultima puntata non c'è stato il tempo, però sarebbe stato bellissimo mettere la Venezi in un girone! Probabilmente l'avrei assegnata al secondo anello delle dieci Malebolge, dove ci sono gli adulatori, coloro che, secondo la legge del contrapasso, così come in vita passarono l'esistenza a nettare, metaforicamente, gli incavi altrui, all'inferno sono costretti a sguazzare eternamente nelle loro feci e addirittura alla coprofagia.
Tra le presenze fisse in studio c’era anche Edoardo Camurri
Ecco, Camurri è un altro personaggio che stimo moltissimo , è stato un sacrilegio vergognoso chiudere un programma così intellettivamente ricco e stimolante come il suo “Alla scoperta del ramo d’oro”. Lui qualche frecciatina alla Venezi l’ha tirata e ovviamente non ho potuto che concordare!
Nell’ultima puntata c’è stato anche Morgan. In che girone è finito lui, che è un personaggio luciferino di suo?
Con Morgan siamo amici e sono stata contenta di assegnargli un girone. Ha fatto un bellissimo intervento da Piero, ha parlato di depressione, ha parlato di droga, e io l'ho infilato tra i violenti contro se stessi, perché comunque è una persona che si è fatta molto male in passato come lui stesso ha confessato più volte. Sono certa abbia gradito la mia scelta poetica.
Anche artisticamente è stato autolesionista?
Guarda, il problema delle persone geniali è che poi improvvisamente gli parte la brocca e sparano cose pubblicamente indicibili. Lui, come Sgarbi, è abituato a dire tutto ciò che pensa. Questo fa parte dell'essere geniali, dell'essere artisti, ma a volte, se non ti censuri, infici tutta la bellezza che hai fatto, tutta l'arte che hai portato fino a quel momento.
L'altro ospite era Cristiano Malgioglio
Anche con Malgioglio non c'è stato tempo, ma se avessi potuto parlarci gli l'avrei detto simpaticamente: “guardi, se la può consolare, io e lei saremmo stati insieme a braccetto con Brunetto Latini, l'amato maestro di Dante, nel girone dei violenti contro natura, perché chiaramente a quel tempo l’omosessualità era vista come un peccato. Nella Divina Commedia infatti c'è questo momento emozionante tra Dante e il maestro Brunetto Latini in cui si percepisce tutta la commozione del protagonista che nonostante l’affetto enorme per il suo mentore, riesce a scindere il lato umano da quello artistico per seguire con imparzialità la logica morale dell'etica Nicomachea di Aristotele su cui si basa il suo capolavoro.
Chiambretti è molto meticoloso, dunque.
Lui è un sergente, ma ci siamo trovati bene perché anche io, anche se non sembra, sono una “precisina”, la classica secchiona dei tempi della scuola! Mi piace il rigore di Piero, il fatto che ogni secondo della trasmissione sia curato e centellinato. Poi ovviamente anche da un punto di vista di gratificazione, riuscire a ad arrivare in un programma in prima serata con un maestro della televisione italiana e parlare della cosa che ho amato di più in vita mia e per cui mi sono laureata non ha prezzo, gliene sarò grata in eterno, ha realizzato il sogno della mia vita.
Ti ha contattata lui direttamente?
Mamma mia, quando ho ricevuto la sua chiamata ti giuro io mi sono messa a piangere. Già il fatto che non mi abbia fatto chiamare da un autore è significativo, perché lui è uno che cura tutto personalmente, anche i suoi personaggi. È uno che va dritto al sodo, non fa tanti salamelecchi, per cui mi ha detto: a me lei è piaciuta così, io però non voglio sentire volgarità, non voglio parolacce, non voglio oscenità. Lei ha l'onore di essere la portavoce del Sommo Poeta e deve esserne all'altezza, io neanche la provino, la metto direttamente in prima serata, e così è stato. Quindi tu immaginati anche la responsabilità che si è preso nello scommettere su un cavallo che neanche conosceva.
Chiambretti è un talent scout, comunque.
Ci vede lungo, senz'altro. Lui è un moderno Re Mida, tutto quello che tocca diventa oro e spero di avere la fortuna che hanno avuto tanti altri personaggi che ha lanciato lui, come Costantino della Gherardesca, Clizia Incorvaia, Fiammetta Cicogna, Micol Ronchi.