Che cosa sta succedendo al Papa? Sembra proprio che abbia nuovamente pronunciato la frase “c’è troppa frociagg*ne” che due settimane prima aveva scombussolato il mondo ecclesiastico. Come mai il Santo Padre, che rappresenta l’ala meno conservatrice della Chiesa e che ha aperto al bettesimo per gay e trans, si sta lanciando andare a simili esternazioni? E chi è che le riesce sempre a intercettare? Ma, soprattutto, è così grave? Lo abbiamo chiesto ad Angelo Pezzana, pioniere dei diritti Lgbtq+, politico e uno dei fondatori del Salone internazionale del Libro di Torino. Ma abbiamo parlato con lui anche di femminismo: siamo sicuri che quello di oggi rispecchi le origili? E come si intrecciano in questo discorso il genocidio, Hamas e la guerra contro Israele? E non risparmia critiche durissime ad Alessandro Zan (appena eletto europarlamentare) e alla segretaria del Partito Democratico Elly Schlein.
Papa Francesco sembra che abbia nuovamente parlato di “troppa frociagg*ne”. Lei cosa ne pensa di queste esternazioni?
Tocco raramente problemi religiosi, perché sono poco attratto da guardare cosa succede attualmente. Se dovessimo criticare il cristianesimo, bisognerebbe partire da 3mila anni fa. Che un Papa dica frasi o parole di quel genere? Mi sembrerebbe volgare, però non è la cosa più grave.
Perché?
È pieno di personaggi che parlano in maniera volgare, poi addirittura la parola omosessuale prima di essere stata usata da un punto di vista umano, serio, non c'erano nemmeno, c'erano tutte frasi e parole offensive. Quella rimane una delle tante, è una brutta parola, ma sicuramente meno grave di tante altre che invece circolano ancora oggi. Quindi non mi interessa, perché la vita ha davanti a sé dei cambiamenti che sono talmente gravi e che non vengono raccolti anche nel mondo dei media, mentre una frase del Papa l'hanno pubblicata tutti i giornali, dappertutto. La trovo una cosa che devia il problema vero.
Quale sarebbe?
Rispetto al Papa, la filosofa Judith Butler è molto più responsabile di cose terribili che stanno avvenendo. Però chi è che dà ascolto a una frase simile? Quasi nessuno. Trovo gravissima la scomparsa delle donne per uscire fuori da una situazione sbagliata rispetto alla società. Manca l'impegno da parte delle donne, non c'è più. Penso a 50 anni fa, quando tutte le donne che si impegnavano per uscire da una situazione ridotta e di secondo piano si chiamavano, femministe! Non era una professione, ma un impegno. Era una scelta che le donne hanno fatto per voler cambiare davvero le cose, ed era nato il femminismo. Femminismo che ha fatto dei miracoli. Come mai è scomparso? Questa è la vera domanda.
Bè, molte donne si professano femministe ancora oggi.
No, non lo è più nessuna. Le faccio un esempio: in Iran le donne sono considerate in un modo immondo. Ha mai visto qualche protesta importante con donne che si facciano sentire per la condizione della donna in Iran? Mai. Eppure? Hanno fatto scomparire la parola femminismo, a meno che non parliamo della moda del momento, non c’è un impegno serio. Durante una manifestazione a di Roma, due settimane, organizzata dalle donne, era salita sul palco una donna ebrea che chiedeva come mai le donne oggi non prendessero posizione nei confronti dell'antisemitismo nei paesi arabi. L'hanno mandata via e non le hanno permesso di parlare.
Quindi il vero femminismo è morto?
Sì, il femminismo non c'è più. Le donne sono soltanto una parte della società che si adegua a entrare su argomenti che non hanno più nessuna centralità. Non hanno nessun contatto con la Le donne nei paesi arabi, che sono chiaramente in condizioni molto gravi, non sono comprese nella famiglia, ma c'è ancora un marito che può avere quattro mogli, che poi sono quattro schiave. Dove sono le femministe che richiamano un cambiamento nelle società arabe?
Come giudica l'attivismo odierno?
È la fine di quelli che erano gli impegni veri per affrontare la questione dal punto di vista sociale, culturale, umano. I cambiamenti oggi non esistono.
Ci sono politici come Alessandro Zan, o la segretaria del Pd Schlein che partecipano ai Pride.
Lui, omosessuale, va lì e dice “vi porto la mia solidarietà”, come lo giudica? Nessuno ha trovato mostruoso il suo atteggiamento? Lui va lì dove ammazzano gli omosessuali e porta la solidarietà? Questo dovremmo chiederci. Ora che è europarlamentare, peggio ancora. Comunque, lui è andato a Gaza con un gruppo di circa dieci personaggi del Pd importanti. Ma lui è andato proprio come omosessuale a portare, come ha detto lui, la solidarietà. Ha detto di essere lì per essere solidale nella lotta che fanno contro Israele. A Gaza però lì gli omosessuali vengono impiccati, ammazzati.
Sta dicendo che ci trova qualcosa di strumentale?
La trovo una cosa mostruosa, non arriverei neanche a dargli una qualifica di tipo sociale. In Iran gli omosessuali anche vengono ammazzati, appesi ai lampioni dei centri delle città, eppure ci sono tanti che vanno lì e che considerano l'Iran una meraviglia. Fa molto di più il Papa nonostante le gaffe rispetto ad Alessandro Zan. Perché, in fondo, la parola che ha pronunciato il Papa può far sorridere, mentre tutti si concentrano solo su quello e non sul fatto che in gran parte del mondo l'omosessualità, ma anche la libertà delle donne, non esistono.
Questo è il mese del Pride.
Sì, il sabato ci sono tutte le marce che una volta erano così di gioia ed erano un richiamo alla liberazione. Adesso invece, a proposito di libertà, non vogliono che nessuno osi alzare una bandiera di Israele. Vi sembra una cosa logica? Israele è il paese al mondo dove la condizione omosessuale è la migliore nel mondo più assoluto, però lì si attacca e sugli altri si sta zitti.
Lei è d'accordo con l’uso della parola "genocidio"?
Il genocidio da parte di Israele è una cosa assurda, è tutto il contrario. Il genocidio lo fanno i palestinesi, non in Israele. Infatti, fuggono da quei paesi quelli che riescono per andarsene da altre parti, non certo rimanere dove li ammazzano, però questo non lo dice nessuno.
Scusi, quindi il vero genocidio secondo lei è da parte di Hamas?
Certo, pensate solo a cosa è stato il 7 ottobre: hanno ammazzato più di migliaia di israeliani, i bambini, le donne. Eppure, non è durato poco, ma adesso non ne parla neanche più nessuno. L'informazione è polarizzata in favore di Hamas, del terrorismo. Bisognerebbe parlare con uno psicologo per capire cosa c’è che può portare una persona a essere solidale con chi lo ammazza, perché questa è la realtà.
Cosa ne pensa di Elly Schlein e del suo impegno verso i diritti Lgbtq+?
Guarda soltanto al fatto di avere dei voti per governare, però non entra su argomenti di grande importanza e che dovrebbero essere centrali. Guardiamo il nome di chi ha iniziato a distruggere la lingua: Judith Butler. Oramai invece di dire tutto, si scrive tutt*, altrimenti è offensivo. Ci rendiamo conto? Hanno stravolto la nostra lingua, è un dramma esistenziale parlare con l'asterisco. Lo schwa è la distruzione di una lingua. Sembra che mettendo tutto tutti e tutte abbiamo risolto il problema, ma non è vero niente, le cose serie sono ben altre. Ma si preferisce dare retta alla superficialità dettate dalle mode.