Quanti di tutti quelli che hanno postato questa foto, fanno qualcosa di concreto o gliene frega qualcosa di quello che sta succedendo a Rafah? Vi siete fatti questa domanda? Questa foto è stata condivisa 35 milioni di volte. Ok la mobilitazione, ok il genocidio (io sono uno di quelli che lo chiama così) però c'è qualcosa che non torna. Primo, la foto è un fake creata dall'intelligenza artificiale a cui il governo israeliano ha risposto con un'altra immagine fake. Qui signori siamo davanti a una guerra di propaganda, ne dobbiamo essere consapevoli, e questa cosa dobbiamo sempre tenerla a mente. Nel caso della foto di Rafah il messaggio è sicuramente nobile ma che significato ha, concretamente, se viene condiviso solo per mostrarsi impegnati quando in realtà la stragrande maggioranza di chi lo condivide impegnato nella causa palestinese non lo è per niente? Che nella storia prima o nella storia dopo torna a postare foto di piatti o delle proprie vacanze? Questi atteggiamenti secondo voi potenziano o depotenziano il messaggio? Invece di rafforzarlo lo normalizzano.
Anche perché, guardate la foto: non è una foto disturbante, è una foto fighetta, fa molto marketing, è molto instagrammabile, dà modo alle persone come noi di avere qualcosa comunque cool da postare, anche se parla di un evento tragico, per sentirsi meglio, in pace con la propria coscienza, quando in realtà non cambia niente. Zero. Anche perché chi la posta, spesso, sono le stesse persone che magari quando c'è una manifestazione di protesta si lamentano perché è stata bloccata una strada, o sono le stesse che magari poi o non vanno a votare o vanno a votare proprio quei politici che di fatto contro il governo israeliano non hanno mai fatto niente. Quindi ok, condividete pure questa foto, ma quando lo fate o dopo che lo avete fatto per favore pensate a un modo concreto per capire meglio quello che sta succedendo, per informarvi, per dare alla causa della pace un contributo che vada al di là di postare una foto figa su instagram. Altrimenti dimostrate ancora una volta che diventare strumenti quando di quella propaganda quando di quell'altra è semplice, fin troppo semplice. E finiamo a litigare come galli da combattimento su cose che non conosciamo per niente, a vantaggio di chi ha tutto l'interesse a farci diventare degli ebeti che si muovono come capre a comando.