Io non lo so: come si può non amare alla follia Michela Murgia. Un* uberletterat* che ha attraversato ogni piega dello scibile umano tanto da poter dire: “Giorgia Meloni è la donna sbagliata per noi nel partito giusto per lei, mentre Elly Schlein (posso chiamarla Schwlein?) è la donna giusta per noi nel partito sbagliato per lei”. E chi se ne frega se la Schwlein si è candidata, vincendo, per la segreteria del Pd, invece, che ne so, per Sinistra Italiana o Alleanza Verdi, e che nelle fila del Pd, per quanto indipendente (più o meno) abbia voluto e deciso di fare carriera (o anticarriera, vallo a sapere) politica. Non si capisce bene cosa voglia la Murgia dalla Schwlein, forse un’epurazione di quasi metà del Pd, oppure che si dimetta non appena eletta. In ogni caso è nel posto sbagliato, alla Murgia ‘sta cosa della Schwlein segretaria del Pd non le va giù, forse addirittura meno che la Meloni come premier.
Ma come fai a non amarla, la Murgia, quando la Schwlein – racconta la Murgia – le dice, in privato, che vuole candidarsi “il peggio che può capitarmi è perdere” e la Murgia risponde: “No, il peggio che può capitarti è vincere”. Come fai a non amare una donna tanto sicura di sé da decidere non solo cosa deve fare lei, ma anche cosa devono fare gli altri. Voglio un busto della Murgia da tenere sulla scrivania. E se mia sorella lo vuole, col cavolo che glielo dò. Michela Murgia è l’unica a essere quella giusta nel posto giusto, mentre tutti gli altri, in qualcosa, non possono fare a meno di sbagliare, mannaggia. Io, che mi sento sempre sbagliato nel posto sbagliato, voglio ispirarmi alla Murgia ogni santa mattina in cui mi sveglio, lucidare il suo busto (nel senso della testa) ancora prima di farmi il caffè, proprio passargli le nocche nella capa perché brilli e mi guidi e mi dica dove sbaglio, ogni giorno, ogni ora, ogni minuto. Come fa la Schwlein a non accorgersi che (come invece la Murgia si è accorta, altroché se se n’è accorta, mica è ingenua come la Schwlein) adesso verrà “idrovorizzata” (“il Pd è un’idrovora”) sia da quelli che la contrastavano sia da quelli che la sostenevano e che adesso se ne intesteranno la vittoria cercando di risucchiarne pezzettini di potere: ma come si fa a non amare Michela Murgia che ha capito queste cose segretissime e inedite della politica. Ci vorrebbe il modello Stalin, o Mussolini, o Putin, o che ne so: “Sei contro di me, ti epuro. Sei con me, ti epuro lo stesso, non si può mai sapere”.
Sono invidiosissimo della Schwlein, perché la Murgia vorrebbe un Pd fatto solo di lei e della neosegretaria, loro due e basta, contro il mondo, con un Pd fatto da due persone, senza elettori, senza pericoli, senza agguati, senza contrasti. Una diarchia. (Anche se, secondo il detto “il lupo della malacoscienza come agisce pensa”, la Murgia ci metterebbe due secondi a epurare la Schwlein, o, sostenendola e intestandosi la diarchia, potrebbe anche vedersi essa stessa come una minaccia al neosegretario e quindi decidere di epurarsi da sola lasciando la Schwlein sola, al comando di se stessa, a casa sua). Come si fa a non amarla, la Murgia. È la mia donna ideale. Io la corteggerei tantissimo, solo che non mi piacciono i suoi piedi. Non è body shaming (non piacciono “a me” non sto dicendo che sono brutti, e non è neanche feticismo, il feticcio è la sostituzione dell’oggetto col soggetto – scarpe, abiti, lingerie – mentre il piede è una parte integrante, costitutiva, del soggetto). Purtroppo per me la Murgia è la donna perfetta nel piede sbagliato.