Anni '90 esci da questo corpo. Ci mancava solo il revival di T'appartengo di Ambra. Ma è Sanremo che copia XFactor o viceversa? A cominciare dalla lunghezza quasi sanremese della finale. A proposito un'altra edizione si farà, incredibile. Così a sorpresa e senza senso, al pari del godimento social sull'esibizione dell'ex stellina di Non è la Rai, che smessi i panni del giudice (quando mai li ha indossati?) è tornata la sé stessa di quasi 30 anni fa. Momento più twittato non solo della serata, ma anche dei giorni a venire, con buona pace dei vincitori Santi Francesi, altri redivivi (ex Amici).
A ogni modo la Britney Spears de noantri c'ha preso gusto, e dopo aver duettato nella peggior canzone di Ferro di sempre (Ambra/Tiziano: perché?) si è concessa un'altra botta di trash. Quanto ci piace. Per l'occasione rispolverando anche l'iconico look scolaresco sfoggiato ai tempi del programma cult di Gianni Boncompagni, e con ballerini e scenografia ad hoc, pronta a far pace con il tormentone che l'accompagna da una vita, mentre Fedez si riprendeva in diretta su Instagram cantando a squarciagola sotto il palco.
E adesso giura. C'è chi la sa tutta e chi mente. Certo, sarebbe stato meglio l'avesse cantata pure lei, ma quando mai, è proprio come allora, sempre in playback. Ah che bei tempi, per la precisione autunno del '94, anno della discesa in campo del Cavaliere (Silvio Berlusconi) e delle elezioni vinte con facilità. Si stava meglio quando si stava peggio.
Ebbene, comunque la si pensi Non è la Rai fu un colpo di genio, e il suo creatore un visionario, e non solo per l'invenzione della lolita Ambra pescata nel mucchio delle altre sedicenni, per capirci giovani culi che si muovevano in televisione all'ora di pranzo, altro che TikTok e reality. Mentre da casa bambine e adolescenti - noi trentenni (e non solo), sigh - scimmiottavamo ogni mossa, ogni parola, e i ragazzini... Bè i ragazzini si dedicavano ad altre nobili arti. Si narra che in molti furono costretti a mettersi gli occhiali, ma andiamo avanti.
Non a caso il brano fu un successo immediato, come un po' tutto quello che usciva dal programma, e Ambra da ragazzetta con l'auricolare diventò persino personaggio dell'anno, tanto da scalare le classifiche musicali e superare persino Giorgia e Madonna. Un po' come adesso, insomma, che spinta dai nostalgici risale fino alla vetta di Itunes.
Ma diamine, diamoci una calmata, manco fosse la canzone del secolo. Anche perché nel mentre l'ex sciura Allegri (non era meglio Renga?) si è dedicata ad altro, dal cinema all'occupazione abusiva di case. Invece la verità sta altrove, cari Millennials: siamo semplicemente diventati i vecchi. C'è poco da ridere, anzi. Meglio farsi una canna coi Tropea per dimenticare, e poi chiedere scusa alla moglie e mamma di Fedez, e già che ci siamo pure alla fidanzata di Damiano dei Måneskin. E in un attimo “Ritorno al futuro”: ci pensate quando i trentenni del prossimo decennio ripescheranno dall’adolescenza i Måneskin? “Ah sì quel gruppo de Roma figo, quello delle cover, te lo ricordi? Ma quanto erano bravi!”. È un ciclo infinito. Un po' come nonna in fissa su Gianni Morandi. Sì, siamo i nuovi vecchi, e pure invecchiati male: perculiamo la Gen Z e poi facciamo peggio di mamma e papà. C'è poco da cinguettare gai.