Ma siamo impazziti? William Shakespeare scrisse un'esilarante commedia intitolata "Molto rumore per nulla", e io mi associo. Solo la demenziale giunta capitolina poteva commettere un simile errore: cacciare Tony Effe dal concertone di Capodanno. Che, come quello del Primo Maggio, non serve assolutamente a nulla se non, come il Festival di Sanremo, a distruggere e massacrare la Musica. Ho letto le migliori menti della loro generazione - fortunatamente non della mia - invocare censura, libertà d'espressione, martirio, perfino Mozart. Dico e ripeto: siamo impazziti? Non tutti, ma una buona parte? Vasco Rossi e Lorenzo "Jovanotti" Cherubini appoggiano e sostengono il tatuato? Fanno bene? Per me no. Essere smaccatamente ruffiani per vendere qualche biglietto o Cd in più, onestamente, mi fa rabbia, ribrezzo e schifo.
Che poi debbano scendere in campo un ultraottantenne - Francesco Guccini - e un ultranovantenne - Gino Paoli - per difendere la Musica è assai triste. La locomotiva non è Gloria (di Umberto Tozzi), racconta una storia di dolore e impegno politico. Posso dire - lo conosco personalmente da decenni - che Gino Paoli non ha assolutamente interesse a chiarirsi con Elodie, che si è sentita molto offesa quando, intervistato, Gino disse: "Ai miei tempi cantavano Mina - e l'ultimo album è molto bello ma è passato completamente sotto silenzio - e Ornella Vanoni, adesso cantano col cu*o". Un velato riferimento a Elodie, la "Madonna del Quartaccio", per dirla con Dagospia. Insomma, "quer pasticciaccio brutto de Roma", tutto qui. Come, come? Canta di cose orribili da fare alle donne, di violenza, e bisogna farlo cantare, pagandolo con i soldi dei cittadini di Roma? Siamo impazziti. Concertone semivuoto? No, da abolire. Nel frattempo Tony Effe farà il pieno al PalaEur - non è assolutamente facile organizzare un grande concerto in meno di 7 giorni, per di più con tutti gli ospiti che avrà - mentre penso che il sindaco suonerà la sua chitarra al concertino. I romani, gli italiani non vogliono concertoni, caotici giubilei o governi fascisti. Vogliono lavoro, per tutti, e salute pubblica, per tutti. Le chiacchiere stanno a zero, lasciatele agli ultramiliardari stranieri che stanno alacremente lavorando a smantellare il calcio italiano. Sic dixit Paolo Zaccagnini. Sarà una risata che li seppellirà.