C'erano una volta due signore, grandi amiche dicevano loro, che la domenica pomeriggio lavoravano in uno studio televisivo. Una era chiamata “la zia”, l'altra amava il caffè e fare compagnia alle casalinghe che stiravano. Una sempre a Domenica In, l'altra da nove mesi senza più programmi da condurre, questo pomeriggio Barbara D'Urso è stata ospite da Mara Venier. E questo è quello che è successo: niente. La Venier ha riportato nelle case dei telespettatori una Barbara D'Urso di nero vestita, con la voce sommessa e un lato umano che dietro anni di faccette e trash non avevamo visto. Non che sia mancata qualche stoccata a Mediaset, ma più che bombe sono stati sparati un paio di petardi giusto per sbrigare la pratica. Del resto, c'era un'immagine televisiva da ricostruire per tornare in video. Appena entrata in studio, Barbara D'Urso non ha nascosto il dolore per l'interruzione dei rapporti lavorativi con Mediaset: “Io ho dato tantissimo all’azienda. Ci sono sempre stata. Giorno e notte, anche durante il Covid: il modo terribile in cui sono stata strappata senza che nessuno mi dicesse perché c’è ancora”. La D'Urso ha ricordato di aver fatto compagnia agli italiani mentre cantavano dai balconi, di averli tenuti informati mentre fuori era tutto chiuso. Ha poi ammesso che il dolore per quello “strappo” era talmente forte da essere partita un mese per Londra. Un'occasione per imparare meglio l'inglese, ma anche per non vedere il suo programma in video senza la sua presenza. Più tardi, durante la chiacchierata con la Venier, ha aggiunto: “Avrei dovuto reagire quando mi veniva chiesto di fare cose che a me non piacevano e agli occhi degli altri era ‘la D’Urso ha fatto questo’ e non è proprio così. Mi venivano chieste e io le facevo. Avrei dovuto dire no, meglio di no”.
Lì i telespettatori hanno capito tutto: dev'essere stato Piersilvio Berlusconi che l'ha indotta, per esempio, a intervistare Michele Misseri a Domenica Live e dirgli: “Io ti vedo, sei un contadino, c’hai l’occhio buono”. Ad ogni modo, la parentesi Canale 5 è tutta qui. L'intervista è stata incentrata sull'aspetto umano di Barbara D'Urso: il dolore per la scomparsa della mamma quando aveva undici anni, la famiglia, il matrimonio, i 22 anni di carriera in Rai. Gli inizi di un percorso professionale che le ha dato grandi soddisfazioni: cominciando dalla chiamata di Pippo Baudo, passando per la sua fase musicale, gli sceneggiati e la Dottoressa Giò. Tante le clip d'epoca, i messaggi di familiari e amici. Fino alle lacrime quando si tocca l'argomento figli e nipotina. Una prima donna televisiva ci è stata restituita come donna e mamma, così da empatizzare con lei. Sono lontani i temi in cui, era il 2018, tra le due conduttrici iniziava una faida fatta di cuoricini Instagram, esternazioni a mezzo stampa, evocazioni di sinistre figure quali gli avvocati. La Venier commentava #altrochecurve, rispondendo in maniera indiretta alla dirimpettaia di Canale 5 che sbrodolava soddisfazione Auditel. La D'Urso ha dichiarato a Oggi di essere dispiaciuta perché l'aspetto umano prescinde dalla sfida professionale. Sono passati anni, una pandemia mondiale nel mezzo; nove mesi di Barbara D'Urso lontana dalla tv. Secondo il sito di Davide Maggio, la Rai starebbe pensando di affidare alla D'Urso una nuova edizione di Carramba che sorpresa. Un'intervista come quella andata oggi in onda su Rai 1 va in questa direzione: un riposizionamento del “brand” D'Urso, da affinare per le esigenze di un volto familiare come dev'essere un volto Rai. Ricordiamo per chi ha osato dimenticare, la tv di Barbara D'Urso. Perdonateci le dimenticanze, ma tra Domenica Live e Pomeriggio 5 l'aneddotica è pressoché sterminata. Dunque, abbiamo: il già ricordato occhio buono di “zio Michele” Misseri, la saga per l'eredità di Gino Bramieri, quella tra i figli di Claudio Villa e la sua vedova, la lite per la tomba di Gianfranco Funari tra la compagna Morena e la figlia, le cugine di Lucio Dalla che vogliono l'eredità, il contenzioso per l'eredità dei Sordi, il lancio televisivo e consolidamento del personaggio Lemme. La cronaca nera, anch'essa senza tralasciare il complemento fondamentale a tutto ciò: le faccette. Con questi precedenti, se davvero la Rai vuole una D'Urso credibile per il pubblico di Rai 1, di interviste ne deve fare di più. Gli autori farebbero bene a segnarselo in agenda. E magari evitare gaffe come l'incredibile "Dottoressa Cock" partito dalla bocca di Mara Venier all'indirizzo di Barbara (vedi sotto). Che sarà comunque forse l'unica cosa che ci ricorderemo di questa ospitata.