Dopo il successo delle prime due edizioni, Libero Produzioni, con Marco Falorni e Andrea Frassoni, rispettivamente produttore e autore degli ultimi programmi di Funari, insieme alla Fondazione Carnevale di Viareggio continuano a rendere omaggio a uno dei protagonisti televisivi più innovativi e amati del piccolo schermo attraverso il premio Gianfranco Funari: Il giornalaio dell’anno 2024. Nelle scorse edizioni furono premiati, tra gli altri, Rosario Fiorello, David Parenzo, Serena Bortone, Diego “Zoro” Bianchi. La scelta dei vincitori è effettuata da un ristretto panel di valutazione composto da professionisti, collaboratori ed estimatori che negli anni hanno conosciuto Funari e lavorato al suo fianco: la moglie Morena Zapparoli Funari, il regista storico Ermanno Corbella, i giornalisti Gianni Barbacetto, Francesco Specchia, Marco Falorni e Andrea Frassoni. Realizzare questo evento in collaborazione con la Fondazione Carnevale di Viareggio, durante il Carnevale, è una scelta quasi naturale perché Funari, con la sua esuberante personalità, i suoi modi di fare e il suo linguaggio colorito è stato egli stesso una “maschera” di grande popolarità negli anni Ottanta e Novanta. Nel 1995 la sua figura troneggiava sopra il carro del maestro Piero Farnocchia intitolato “Reclam”, la sua tipica battuta per andare in pubblicità. Inoltre, il Carnevale – quello di Viareggio in particolare – è per certi versi una delle poche “oasi” rimaste per fare liberamente satira, sbeffeggiare i potenti e le celebrità di turno, con ironia e leggerezza, senza rischiare di offendere o di ferire qualcuno. Viareggio diventa quindi il luogo ideale per celebrare la “maschera” di Funari, che soprattutto negli ultimi anni, nella versione con barba bianca da vecchio saggio un po’ matto, diceva con spirito libero quello che pensava senza compromessi o tornaconti personali.
Il 13 febbraio alle 14:30, Antonio Ricci è salito sul palco centrale del Carnevale di Viareggio, in Piazza Mazzini, per ricevere il Premio Funari 2024. Nella conferenza stampa che ha preceduto la premiazione, Ricci ha raccontato alcuni curiosi aneddoti legati a Funari: “Ho esordito al Derby di Milano a 23 anni: a quell’età non puoi essere un comico, devi imparare tante cose. E poi i cabarettisti di Milano non filavano tanto quelli che venivano da fuori, Walter Valdi forse era l’unico dialogante. Quando arrivo, incontro subito Gianfranco Funari, che è diventato anche il mio maestro di vita. La prima cosa che mi ha chiesto è: ‘Ma a te quanto te danno?’. Io dico: ‘5 mila lire’, e lui ride, perché a lui ne davano 15. Allora mi fa: ‘Non ci siamo, ti spiego come ho fatto io. Mi sono presentato qui con una bionda con la pelliccia. Mi sono messo la pelliccia. Ho ordinato champagne… E che fa quello? Viene e mi offre 5 mila lire?’. Mi ha insegnato l’idea di dare un’immagine vincente nelle trattative, di non sembrare uno che ha bisogno di qualcosa. Dopo questo, usciamo e lui mi accompagna alla pensione in cui dormivo. Aveva parcheggiato sul marciapiede una 500 color aragosta. Aperta. Gli ho chiesto: ‘L’hai lasciata aperta?’. E lui: ‘Mica è mia!’. Dopo di che, ho cominciato a studiare i suoi tempi: lui era un grandissimo comico, piaceva molto ai milanesi perché parlava male dei romani. Aveva un successo enorme, più di Gianni Magni e degli altri. Guardandolo, sono andato a scuola di comicità da lui: come diceva le battute, come le portava, era un manuale in purezza del comico. In seguito, ho avuto altre avventure con lui, una delle ultime che ho scoperto è che eravamo sulla lista nera di Bettino Craxi: io, Funari e Costanzo. Craxi ci aveva querelato per cinque miliardi, poi evidentemente Berlusconi ha negoziato e hanno fatto fuori Gianfranco. Diciamo che si è sacrificato, non per il bene comune però. Ho molto affetto verso Gianfranco, non ricordo tanto le sue trasmissioni, lo ricordo sul palco, questa generosità enorme che aveva verso gli altri. Non è che fossi l’ultimo arrivato, ero al di là dell’ultimo, però lui era molto attento a tutti. Una volta ha scritto: ‘L’ho visto arrivare in scena con un pappagallo da ospedale griffato Gucci. Gli diceva: Portobello, Portobello. Ho pensato: questo farà strada’. Ero io”.
Sul palco di Piazza Mazzini, Ricci ricorda Funari: “Ho un grosso debito di riconoscenza nei confronti di Gianfranco che non ho mai dimenticato. Nei periodi bui noi ci siamo sentiti, e lui stranamente incoraggiava me, per dire la generosità del personaggio”. Dopo aver ricevuto il premio ha risposto a una domanda di Gianni Barbacetto su Sanremo: “Fare Sanremo non è una passeggiata di salute, per cui complimenti per come è stato organizzato e per come è stato gestito. Amadeus, è un tipo a cui puoi passare addosso con un carro armato e non fa un plissé. Devo ricordare, però, che il plissé è stato fatto con la ‘presunta’ pubblicità occulta alle scarpe di John Travolta. Striscia la notizia ha fatto vedere come per John Travolta non fosse casuale il fatto che facesse pubblicità occulta, perché nel Festival di Sanremo condotto da Panariello anni fa si era presentato addirittura vestito da pilota della Qantas, compagnia aerea australiana di cui all’epoca era testimonial. In quell’occasione prese un cappello dalla Qantas con il simbolo della Qantas e lo mise in testa alla povera conduttrice. Di questo fatto però non ne ha parlato nessuno, nemmeno oggi. Molto stupito, vorrei sapere cosa c’è dietro”. Per chiudere poi l’argomento, Ricci afferma: “Voglio dire una cosa secondo me determinante: è stato sì un grande successo, però ci si dimentica che in Italia ci sono 60 milioni di italiani e 50 milioni non lo guardano e non è poco”. A proposito della complessità della costruzione dei carri allegorici del Carnevale, Ricci regala una battuta sul Ministro Francesco Lollobrigida: “È un lavoro pazzesco quello lì. Lo fai senza capelli? Nel frattempo, lui fa il trapianto di capelli e, cavoli, sono scorrettezze. E in caso di dimissioni tu resti con un carro di uno che non c'è più. Quindi è complesso”. Premiati anche Barbara D’Urso che ha mandato un videomessaggio di ringraziamento: “Amici di Viareggio buongiorno, mi dispiace tantissimo non è essere lì con voi. Mi sarei divertita anche tantissimo per altro. Sono molto orgogliosa che mi sia stato assegnato questo premio dedicato a un artista meraviglioso, eclettico dal quale abbiamo tutti quanti noi attinto, al suo essere così oltre, così ‘aboccaperta’. Quindi grazie davvero, ci vediamo presto. Un abbraccio a tutti e saluto anche Morena che io conosco bene come voi sapete. Un abbraccio, grazie ancora, col cuore”. Premiato anche Valerio Lundini che ha ringraziato inviando un video nel suo consueto stile: “Io avevo fatto più volte questo video per ringraziare tutti voi del premio ricevuto, il premio Funari, che ho ricevuto grazie probabilmente al programma Faccende complicate. Quindi grazie per averlo visto, grazie per averlo ritenuto meritevole addirittura di un premio così interessante e illustre. Un saluto a tutti voi, grazie Premio Gianfranco Funari da Valerio Lundini. Se volete darmene un altro, io lo ricevo comunque volentierissimo, belli oggetti anche di arredamento, motivi di orgoglio. Ciao, grazie ancora”.
Le motivazioni per i vincitori
Antonio Ricci
Antonio Ricci ha condiviso negli anni Settanta con Funari il palco del mitico Derby Club di Milano, crocevia di grandi artisti che hanno fatto la storia dello spettacolo italiano. Poi, come Funari, si è affermato grazie alla televisione, diventandone uno dei maestri più venerati e temuti. Entrambi hanno intuito nel profondo l’essenza di molti italiani, i desideri, le frustrazioni, le contraddizioni. Allo stesso tempo, hanno dato voce nei loro programmi alla gente comune – Funari con Aboccaperta e Ricci con Striscia la notizia – segnalando e provando a risolvere piccoli e grandi problemi. Striscia è considerato da decenni uno dei programmi più seguiti e credibili, un telegiornale satirico capace di scoprire grandi e piccoli scandali dell'attualità. Una grande qualità riconosciuta a Ricci è infatti la libertà di creare il caos, di fare casino. Con piglio iconoclasta, Ricci si diverte a creare e a far emergere scandali e polemiche che scuotono l’opinione pubblica. Tra i servizi più recenti si ricordano i fuori onda di Andrea Giambruno, le inchieste su Soumahoro, le indagini sugli sprechi Rai o sulle mascherine durante il Covid. Riuscire a creare un caso e strillare la notizia è una qualità da grandissimo giornalaio e proprio per questo Antonio Ricci merita il premio Gianfranco Funari: Giornalaio dell’anno 2024.
Barbara D’Urso
Amatissima dai suoi ammiratori e spesso criticata dai telespettatori più snob e da chi non guarda mai la tv, Barbara d’Urso è indiscutibilmente una delle regine della televisione italiana. Le sue abilità comunicative e il suo grande appeal nei confronti del pubblico la rendono une delle poche personalità del mondo dello spettacolo in grado di spostare gli equilibri degli ascolti e di essere materia di discussione anche quando non è in onda. Gianfranco Funari nella sua carriera è stato più volte capace di reinventarsi e crearsi nuovi spazi e il premio Gianfranco Funari: Giornalaio dell’anno 2024 a Barbara d’Urso vuole essere in primis un riconoscimento per una carriera straordinaria ma anche un augurio, ovviamente “col cuore”, affinché Barbara torni presto in tv e si prenda lo spazio che merita. Barbara ci manchi, torna presto!
Valerio Lundini
Valerio Lundini è un attore brillante, famoso per la sua comicità surreale e, per questo, le sue inchieste sulla realtà di oggi sono un corto circuito capace di raccontare l’attualità in una chiave diversa e interessante. Nel suo ultimo programma Faccende Complicate è riuscito infatti a coniugare brillantemente il suo stile comico con tematiche sociali degne di nota come l’emarginazione, la disabilità, il razzismo e l’omofobia, creando un mix perfetto di leggerezza e profondità. Il suo approccio mescola follia e intelligenza, scardina i luoghi comuni, fa ridere e fa riflettere. Cosa farà Lundini in futuro? Continuerà con questi i reportage in mezzo alla GGGente come diceva Funari o andrà in tour con la sua band I Vazzanikki? Prima che decida gli consegniamo il Premio Gianfranco Funari: Giornalaio dell’anno 2024.
Progetto scuole
Anche quest'anno il Premio Funari ha coinvolto scuole medie superiori: dopo la visione in aula del documentario di Sky Funari Funari Funari scritto da Marco Falorni e Andrea Frassoni, adottato come materiale didattico, gli studenti dell’Istituto Istruzione Superiore G. Valle di Padova, dell’I.I.S Gobetti -De Libero e dell’I.T.I Antonio Pacinotti di Fondi, in provincia di Latina, erano presenti il 12 e 13 febbraio a Viareggio. Oltre a effettuare una visita guidata al Museo e alla Cittadella del Carnevale, sono state parte attiva in un talk su giornalismo e informazione e hanno partecipato all'evento Aboccaperta – Genrazione Z, ispirato alla storica trasmissione condotta da Gianfranco Funari negli anni 80 dove il pubblico, formato da persone comuni, dibatteva su una specifica tematica, sostenendo le proprie posizioni. Gli studenti hanno risposto, come accadeva nella storica trasmissione condotta da Gianfranco Funari, a domande legate a tematiche attuali. In entrambe le attività le scolaresche si sono confrontate con ospiti speciali: i giornalisti Francesco Specchia e Gianni Barbacetto e con Morena Zapparoli Funari. Gli studenti dell’Istituto Istruzione Superiore G. Valle di Padova saranno anche impegnati in quei giorni nella realizzazione di brevi cortometraggi sul tema “Verità e Potere”. Come nella precedente edizione, partner dell’iniziativa sarà Chin8 Neri.