Cambiare il proprio stile musicale è una scelta di grande coraggio per un artista. È come svestirsi del proprio corpo e prenderne un altro. Non è facile-. C’è chi come Daniel Cosmic, dopo anni di palchi, canzoni e in mezzo un talent come Amici, ha deciso di abbandonare il genere pop per ascoltare il ritmo che gli scorre nelle vene. “Lo stile latino mi accompagna da tutta la vita, ho vissuto la mia adolescenza con portoricani e colombiani. Con il reggaeton sono me stesso, quel mondo è diventato pure mio” ci ha detto. È con “Passione Pentimento”, il suo nuovo singolo, che si è riscoperto. Una storia raccontata sulle note di una bachata. Un reggaeton che non si limita solo al “ballo da discoteca”, ma che vuole andare oltre la diceria del genere musicale da ascoltare solo in estate.
Daniel, come mai hai cambiato stile?
Ammetto che prima non avevo trovato la mia strada artistica, ero incerto su quello che volevo fare. L’ho capito durante il lockdown, nonostante sia stato un periodo brutto ho vissuto momenti positivi e di introspezione che mi hanno permesso di riflettere si quello che voglio fare davvero.
Perché proprio il genere latino?
Sono napoletano e mi sono trasferito a Verona dove abitavo in un borgo dove ho incontrato soltanto portoricani, colombiani. Avevo undici anni e loro mi hanno portato nel loro mondo, feste latine e di bachate. Tutto questo vissuto mi ha influenzato molto, ogni sabato andavo con loro e quel mondo è diventato pure mio.
Penso tu sia l’unico che fa questo tipo di genere in Italia…
Di artisti che fanno reggaeton puro ce ne sono pochi, non è come la trap che in Italia lo fanno tutti. Purtroppo è questo è uno stile che non viene ancora non preso sul serio, viene visto come la hit estiva. Ad oggi gli artisti con numeri “sfruttano” questo genere solo in estate, io vorrei farlo tutto l’anno come qualsiasi altro genere.
Il tuo nuovo singolo si chiama Passione Pentimento, come è nato?
Ho sempre avuto l’idea di fare una bachata urban, mi è sempre vagata in testa questa idea. La canzone parla di una coppia di ragazzi che si prendono la classica cotta estiva. Il problema è che uno dei due è fidanzato e tradisce, ma non si saprà mai.
Nel testo c’è il dialetto napoletano, poi lo spagnolo e l’italiano… come mai?
È tutta la mia storia. Un napoletano che ha vissuto la sua adolescenza con i latini. Voglio far arrivare tutte le sfaccettature della mia persona.
Perché il reggaeton viene visto soltanto come musica d’estate?
è semplice, perché fino a ora s’è fatto solo in quel periodo. Dobbiamo insistere e battere il chiodo per abituare la gente è un genere da quattro stagioni. Un sacco di artisti mi stanno scrivendo, il movimento sta crescendo. È tipo una rivoluzione musicale.
Tu hai partecipato ad Amici 18, che esperienza è stata?
Il percorso di Amici mi ha fatto crescere a livello umano e soprattutto nel mio rapporto con il palco. Lì dentro ero il più piccolo, avevo 17 anni. Forse avrei preferito farla oggi che ho capito il mio percorso artistico, però non rimpiango niente. Non avevo mai fatto una lezione di canto e lì giorno dopo giorno migliori la tua tecnica.
Non hai mai fatto una lezione di canto?
Esatto. Mia madre mi faceva cantare alle fiere di paese anche con soltanto quattro persone sedute che magari non mi consideravano neanche. Però mi ha fatto fare le ossa, mi sono costruito una corazza. Tipo mi ricordo che c’erano dei contesti e io ero l’unico che portava una mia canzone, tutti gli altri cover. E sempre lei mi ha mandato poi a lezione ma sono scappato dalla finestra perché mi annoiava.
Come mai la passione per la scrittura dei testi?
Ho iniziato a scrivere subito dopo la morte di mio nonno. Avevo un rapporto speciale con lui perché mi veniva sempre a vedere le partite di calcio quando giocavo nel Chievo. Quando è venuto a mancare ho smesso e da lì ho iniziato a fare musica perché lui amava il pianoforte. Era un desiderio e un bisogno inconscio, l’ho capito soltanto appena ho provato a cantare. Inizialmente scrivevo poesie, poi mia madre mi ha suggerito di cantarle e da lì è iniziato tutto, chiaramente poi con il tempo migliori sempre più nella scrittura.
Quali artisti dobbiamo ascoltare per capire la tua musica?
Nicky Jam, Bad Bunny, Daddy Yankee e Mikel de la Calle.
Che sentimento vorresti trasmettere con la tua musica?
Spensieratezza. Le mie canzoni per forza non vogliono lasciare un messaggio, se sei triste puoi ascoltare una mia canzone così come se sei allegro. Mi piacerebbe che accompagnassero la gente nella loro giornata.