image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Cronaca Nera
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

DJ Ralf: Le discoteche, il Covid e Valentino Rossi: “È un fratello, pochi anni fa gli hanno rubato un mondiale e bisogna ricordarlo”

  • di Cosimo Curatola Cosimo Curatola

24 giugno 2021

DJ Ralf: Le discoteche, il Covid e Valentino Rossi: “È un fratello, pochi anni fa gli hanno rubato un mondiale e bisogna ricordarlo”
Le discoteche potrebbero riaprire a breve e noi ne abbiamo parlato con DJ Ralf, al secolo Antonio Ferrari, musicista e appassionato motociclista. Ralf ci ha raccontato il suo punto di vista arrivando a citare Antonio Gramshi, “Odio gli indifferenti” e su Valentino Rossi non ha dubbi: “Con la 500, dove conta solo il manico, ne metterebbe dietro tanti”

di Cosimo Curatola Cosimo Curatola

La pandemia rallenta, il programma di vaccinazione procede e dal 28 giugno non sarà più obbligatorio indossare le mascherine all’aperto. Non solo: pare che dai primi di luglio verrano riaperte le discoteche. Con ingressi contingentati e misure di contenimento, ma con la consapevolezza che quella dei club e delle discoteche è un’industria che ha bisogno (come tante altre) di ripartire. Ne abbiamo parlato con DJ Ralf, al secolo Antonio Ferrari, uno dei maggiori esponenti del deejaying italiano ed internazionale nonché amico di vecchia data di Valentino Rossi. Ecco cosa ci ha raccontato.

Ciao Ralf! Le discoteche potrebbero riaprire ai primi di luglio, almeno secondo le ultime dichiarazioni di Andrea Costa.

“Lo spero. Dopo tutto questo tempo poi… La situazione per noi è stata difficile. Anche se chi ha sofferto davvero è chi si è ammalato, chi ha perso la vita, io metto sempre questo davanti a tutto, dovremmo ringraziare il destino solo per non essere stati colpiti nella salute. E a dire il vero non mi posso neanche lamentare, nella mia vita ho lavorato tantissimo e ho potuto affrontare la situazione senza troppi drammi. Ma dal punto di vista economico il nostro - e tanti altri settori - hanno subito un colpo terribile. Anche per i gestori non è stato facile: hanno mutui, affitti da pagare. Il mio pensiero va anche alle maestranze, persone che fanno un lavoro importantissimo per permettere agli show di andare avanti”.

Visualizza questo post su Instagram

Un post condiviso da Antonio o Antonello Ferrari (@djralf__)

Come ti immagini la riapertura?

“Beh, intanto non posso che essere felice che il tutto riparta. La capienza sarà ristretta, ma restano da capire tanti dettagli. Penso ad esempio ai luoghi in cui la zona non è delimitabile, come le spiagge, che sono in zone demaniali in cui l’evento guadagna con le bevande e non certo con l’ingresso. In alcuni casi è proprio impossibile imporre un perimetro di sicurezza. Per i locali che possono sarà meglio di niente, ma è fondamentale capire quanta capienza sarà ammessa. Se hai un budget importante per fare eventi e artisti con cachet elevati è difficile pareggiare i conti con un terzo - o addirittura un quarto - della capienza. Poi uno si adegua alle situazioni”.

Vedi degli ostacoli?

“Tra le altre cose mi sto ponendo anche il problema sui fruitori delle discoteche, normalmente under 40 o under 30. Certo, ogni tanto c’è anche un settantenne, però questa è la media. E la maggior parte di queste persone non ha ancora ricevuto il vaccino. Ma è difficile pretendere da una persona che va a ballare che rispetti due metri di distanziamento e che tenga la mascherina tutta la sera. L’anno scorso ho fatto qualche serata a luglio e ho visto che la gente ballava come sempre. Ma mi sono informato e alla fine nessuno era stato contagiato. Nei live invece è leggermente diverso, perché puoi mettere posti a sedere. Cinema, teatri… Ma nella pista da ballo faccio fatica ad immaginarlo”.

Di tutto questo, senza necessariamente cercare la polemica, c’è qualcosa che secondo te è stato gestito male?

“Se devo essere sincero non ho mai ritenuto la nostra nazione meno efficace o attenta di altre. Quello che possiamo dire è che siamo stati i primi ad intraprendere un’azione forte in termini di chiusure. Anche perché - tolto qualche posto scellerato come il Brasile o l’America di Trump - gli altri hanno seguito. Purtroppo, a causa delle scelte di governi passati, sono stati tolti molti finanziamenti a due dei gangli principali di una società civile, che sono la scuola e la sanità. Negli anni passati queste due realtà sono state ferocemente penalizzate e noi purtroppo ci siamo trovati a farci i conti. D’altra parte tutto il mio rispetto e la mia solidarietà vanno agli operatori sanitari: nonostante le mille difficoltà hanno dato loro stessi affinché ne uscissimo tutti insieme. Un’altra cosa che mi ha fatto piacere è stata il salto di qualità nelle vaccinazioni. In molti hanno polemizzato sul fatto che la gestione dell’emergenza venisse affidata ad un militare, ma quando ci sono cataclismi naturali come pandemie, terremoti o altro in prima fila ci sono Protezione Civile ed Esercito. Io non sono certo un militarista, però su operazioni logistiche come questa penso siano molto ferrati. C’è una gerarchia e viene seguita. A me piacerebbe un mondo in cui l’esercito non servisse, o meglio: dove servisse solo a questo, ad essere d’aiuto nei momenti di bisogno. Credo sia stata un’operazione molto intelligente da parte del Governo Draghi”.

Visualizza questo post su Instagram

Un post condiviso da Antonio o Antonello Ferrari (@djralf__)

Pensavo di chiamare “solo” un DJ, e invece…

“(Ride) Antonio Gramsci, in una sua frase memorabile, diceva odio gli indifferenti. Secondo me non ti puoi lamentare delle cose che non funzionano se te ne disinteressi. Non è detto che poi il tuo interesse cambi le cose, ma la politica dovrebbe interessare tutti i cittadini, al di là delle convinzioni di ognuno e del partito che va a votare. Magari saremmo più consapevoli di come funzionano le cose… L’opinione della gente serve anche a