Sophie Kinsella è morta a 55 anni. L’annuncio arriva dai familiari che sui suoi canali social pubblicano un breve commiato per la scrittrice, da tempo malata. “Siamo addolorati nell'annunciare la scomparsa stamattina della nostra amata Sophie (alias Maddy, alias Mamma). Se n'è andata serenamente, trascorrendo i suoi ultimi giorni con i suoi veri amori: la famiglia, la musica, il calore, il Natale e la gioia. Non possiamo immaginare come sarebbe la vita senza di lei.” “Nonostante la malattia,” continua la nota, “affrontata con un coraggio inimmaginabile, Sophie si considerava davvero fortunata: aveva una famiglia e degli amici così meravigliosi e aveva avuto uno straordinario successo nella sua carriera di scrittrice.”
I suoi cari concludono: “Non dava nulla per scontato ed era eternamente grata per l'amore ricevuto. Ci mancherà così tanto che i nostri cuori si spezzano”. Siamo noi ad aver dato per scontato molto, per esempio il valore specifico di quello che definiamo romanzo rosa, ma che in modo più appropriato in Uk definiscono narrativa chick lit. Romanzi per donne? Forse, di certo romanzi con donne: single, giovani, che amano fare shopping, che amano essere, sentirsi, comportarsi da donne, la cui emancipazione passa dalla vita stessa, così come naturalmente fluisce per le strade di città iconiche, Roma, Londra, New York.
Kinsella è l’autrice di I love shopping, che chiaramente divenne anche un film. Chiaramente, com’era chiaro che ci fosse posto sul grande e piccolo schermo per Il diario di Bridget Jones o per Sex and the City. Kinsella aveva qualcosa di leggero e acuto allo stesso tempo, come una moderna Jane Austen che non aveva bisogno di prendersi troppo sul serio per prendere sul serio i gusti dei suoi lettori. Così ha collezionato decine di best seller che non hanno mai tradito la fiducia di chi la amava, né per questo l’hanno resa “inferiore”.
Mentre si inizia a mettere da parte lo snobismo in doppiopetto di chi giudica la letteratura di genere serie B, e la letteratura rosa serie C, Sophie Kinsella, recensita, intervistata e apprezzata anche dai grandi giornali, dal New York Times al Guardian, lottava contro un glioblastoma, un tumore al cervello, che alla fine ha vinto. Non c’è un modo più poetico per dirlo, né per fingere che una donna di cinquantacinque anni possa vivere solo nei libri e nei ricordi die propri cari. Oltre trenta libri e tanto amore potrebbero non bastare se si pensa che quanto fatto avrebbe potuto essere solo metà di una carriera, come autrice, come donna e come persona da amare, luminosa, buona, gentile, generosa e piena di humor.
Anche la casa editrice italiana saluta Kinsella: “Ciao Sophie. È stato un onore essere stati il tuo editore in Italia. Per le risate, la tenerezza, i tuoi personaggi indimenticabili: non ti dimenticheremo. Tutte le persone della Mondadori.” Il suo ultimo libro, uscito quest’anno in Italia proprio per Mondadori, è Cosa si prova, un breve romanzo su una scrittrice che riceve una diagnosi terribile. Il risultato? Un atto d'amore verso la scrittura e la vita, condotto con maestria e delicatezza, come si gode ogni pomeriggio e ogni mattina nel proprio giardino, magari con un grande cappello in testa di cui si è fieri, sorridenti perché si è compreso, cosa rara, l’intelligenza dei fiori e delle piccole cose.