image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Formula 1
  • MotoGp
  • Sport
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Tech
  • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Cover Story
  • Media
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Formula 1
  • motogp
  • Sport
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2020 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Ecco perché Venezia
non è un Festival
per gli studenti di cinema

  • di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

10 settembre 2023

Ecco perché Venezia non è un Festival per gli studenti di cinema
A Venezia 80 importa poco chi sei, cosa sei o che fai nella vita. L’unica cosa che conta è che tipo di accredito hai appeso al collo. Meglio se si possiede quello riservato alla stampa e ai lavoratori di serie A del cinema che permette di accedere a conferenze, a più proiezioni, e ad eventi esclusivi. Gli studenti di cinema? Si attaccano al tram. E se al Festival arrivasse il mitico Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna, le cose diventerebbero più democratiche?

di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

Per entrare nelle sale della Mostra internazionale d'arte cinematografica è necessario acquistare un biglietto, si può richiedere un pass o semplicemente un singolo ticket (il più delle volte il costo per un solo ingresso si aggira sui 30 euro per un film che fra qualche settimana si pagherebbe di media 8 euro) oppure farsi un accredito che può essere Industry, stampa, film delegation, cinema, under 26 o over 60. Se sei un giornalista o lavori per una realtà dello spettacolo avrai un accredito stampa / industry, se fai parte del team di uno dei film in gara ne otterrai un altro riservato al film delegation, se invece hai la sfiga di essere soltanto uno studente di cinema ti ritroverai fra le mani un pugno di mosche (e una targhetta di colore verde). 

Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia
Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia

Il più grande svantaggio che un giovane cinefilo si trova a dover affrontare consta nella impossibilità di partecipare alle masterclass o alle conferenze stampa. Con la differenza che nel primo caso si può comunque provare a trovare un posto, nella speranza che non arrivi qualcuno con un accredito di maggiore importanza che spodesti il proprio, mentre nel secondo caso, le conferenze stampa, il Festival ne limita la visione persino in sala d’attesa. Al massimo si può vedere la diretta Facebook, così rispondono al desk. Per avere una idea più chiara della situazione, basti pensare al fatto che l’incontro con Wes Anderson ha “causato” una fila interminabile di spettatori, lunga più di due rampe di scale nel Palazzo Casinò, fatta perlopiù di giovani appassionati e curiosi che sognavano di confrontarsi con un maestro del cinema. Purtroppo però non importa quante ore prima ci si metta in coda (peraltro la sala conferenze è piccolissima, perché non spostare questo tipo di eventi in una più grande?) un accredito rosso prenderà comunque quel posto, in quanto “più potente”. Ma chi è che deve conoscere e apprendere il mestiere, l’universitario oppure un giornalista del  Corriere della Sera? 

Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia
Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia

Inoltre, bisogna tenere a mente che possedere l’accredito non vuol dire avere accesso sicuro alle proiezioni in programma. È soltanto un lascia passare per il secondo e più importante step da svolgere in autonomia, che a confronto un giro all’inferno era più appetibile: prenotarsi un posto in sala. Ebbene sì uno studente che magari si è preso pure l’ostello a Mestre o fa pendolare da qualche provincia limitrofa deve spendere un sacco di soldi per provare a vedere (se gli va bene) al massimo tre o quattro film. Come riuscire ad acquistarne di più? Non dormendo la notte o svegliandosi alle cinque del mattino e incominciare già a mettersi in fila sulla piattaforma online sperando che o qualche buon samaritano abbia rinunciato alla proiezione o che anche in piccionaia, con una visibilità limitata del 60 %, sia rimasto un posto a sedere. Bisogna inoltre considerare il fatto che l’accredito generico “cinema” viene dato alla squadra di serie B dell’industria cinematografica, ossia quella degli studiosi. Insegnanti, dottorandi, studenti, responsabili di cineforum, e così via. Per cui, è facile supporre che siano molti di più gli utenti con il cartellino verde rispetto a quelli rossi o blu. Ironia della sorte, l’accreditato “superior” può persino accedere alle proiezioni destinate al pubblico dei reietti. Qualora due non gli bastassero. Poco equo vero?

Il regista Yorgos Lanthimos vincitore del Leone d’Oro
Il regista Yorgos Lanthimos vincitore del Leone d’Oro

L’unico in grado di risolvere questo “problema democratico” potrebbe essere il grandissimo Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna e neo presidente della Fondazione Cinema per Roma, qualora, come si vocifera, Alberto Barbera dovesse dimettersi dalla Biennale Cinema. Il Cinema Ritrovato di Bologna è un posto dove viene celebrata l’insostituibile esperienza della visione collettiva. Ovviamente questa rassegna cinematografica tratta film restaurati e grandi classici, nessuna anteprima, tuttavia il modus operandi con cui è stata sempre realizzata potrebbe essere uno spunto per una gestione più accessibile di un festival che si è rivelato essere parecchio classista.

Gian Luca Farinelli
Gian Luca Farinelli

More

Dante Ferretti dimostra che l'intelligenza artificiale sarà sempre stupida

di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

Lo scenografo geniale

Dante Ferretti dimostra che l'intelligenza artificiale sarà sempre stupida

Ecco perché Poor Things di Lanthimos vincerà l’Oscar

di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

favola dark

Ecco perché Poor Things di Lanthimos vincerà l’Oscar

Stefano Sollima è il vero erede di Sergio Leone

di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

Adagio veneziano

Stefano Sollima è il vero erede di Sergio Leone

Tag

  • Biennale di Venezia
  • Cinema
  • Festival del Cinema
  • Festival di Venezia
  • studenti

Top Stories

  • Il nipote di Battisti: “Zio Lucio si era rotto i cogli*i di Mogol”. E sulla vedova: “Dov’è il testamento sui diritti d’autore?”

    di Maria Francesca Troisi

    Il nipote di Battisti: “Zio Lucio si era rotto i cogli*i di Mogol”. E sulla vedova: “Dov’è il testamento sui diritti d’autore?”
  • Tim Music Awards, la sagra della musica di mer*a che fa rimpiangere i Måneskin. Per fortuna c'è Mengoni...

    di Maria Francesca Troisi

    Tim Music Awards, la sagra della musica di mer*a che fa rimpiangere i Måneskin. Per fortuna c'è Mengoni...
  • Il film di Castellitto e Lundini è il più scorretto al cinema, però ci insegna una verità: “I figli non sono di chi li fa, ma di chi li ama"

    di Ilaria Ferretti

    Il film di Castellitto e Lundini è il più scorretto al cinema, però ci insegna una verità: “I figli non sono di chi li fa, ma di chi li ama"
  • Morgan risponde alle critiche di Travaglio: “Ti credevo amico. Ma non è colpa mia se esistono carnefici e imbecillità…”

    di Morgan

    Morgan risponde alle critiche di Travaglio: “Ti credevo amico. Ma non è colpa mia se esistono carnefici e imbecillità…”
  • Il nuovo libro del “prodigio” Bernardo Zannoni è un insulto a chi ama leggere

    di Riccardo Canaletti

    Il nuovo libro del “prodigio” Bernardo Zannoni è un insulto a chi ama leggere
  • Zaccagnini: “I Måneskin sul New York Times? Chi scrive non conosce la musica”. E su Amy Winehouse…

    di Domenico Agrizzi

    Zaccagnini: “I Måneskin sul New York Times? Chi scrive non conosce la musica”. E su Amy Winehouse…
  • di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

  • Se sei arrivato fin qui
    seguici su

    • Facebook
    • Twitter
    • Instagram
    • Newsletter
    • Instagram
    • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

    Latest

    • Meneguzzi: “I giudici di X Factor massacrano delle minorenni solo per diventare virali, che pena”. E spiega la sfuriata di Morgan contro Ambra…

      di Paolo Meneguzzi

      Meneguzzi: “I giudici di X Factor massacrano delle minorenni solo per diventare virali, che pena”. E spiega la sfuriata di Morgan contro Ambra…
    • Marc Marquez è al limite: "A Bradl e Mir piace la nuova moto? A me no. Dopo Morbidelli in Pramac mi restano tre opzioni"

      di Cosimo Curatola

      Marc Marquez è al limite: "A Bradl e Mir piace la nuova moto? A me no. Dopo Morbidelli in Pramac mi restano tre opzioni"
    • Tiziano Ferro e Victor Allen, divorzio e delusione dopo il matrimonio strombazzato: cosa accadrà ai figli con la legge italiana?

      di Roberto Alessi

      Tiziano Ferro e Victor Allen, divorzio e delusione dopo il matrimonio strombazzato: cosa accadrà ai figli con la legge italiana?

    Next

    Morgan risponde alle critiche di Travaglio: “Ti credevo amico. Ma non è colpa mia se esistono carnefici e imbecillità…”

    di Morgan

    Morgan risponde alle critiche di Travaglio: “Ti credevo amico. Ma non è colpa mia se esistono carnefici e imbecillità…”
    Next Next

    Morgan risponde alle critiche di Travaglio: “Ti credevo amico....

    • Attualità
    • Lifestyle
    • Formula 1
    • MotoGP
    • Sport
    • Culture
    • Tech
    • Fashion

    ©2020 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

    • Privacy