Io risponderei così alle diffamazioni di Marco Travaglio: mi fa un effetto sgradevole che uno che credevo fosse un mio amico si metta a sfottermi in pubblico, è un comportamento che un direttore di un giornale non dovrebbe avere, perché in primo luogo è bullizzare un essere umano, una persona, Marco Castoldi, e poi è diffamare un musicista che è un personaggio pubblico, Morgan, che può non piacerti ma merita il rispetto che meritano tutti gli artisti viventi e creatori sulla faccia della terra. Non è certo degno di una persona di cultura dire che non si deve andare ai concerti di un musicista. Perché lo dice?
Forse perché è ignorante e non sa che io faccio dei concerti che sono dei momenti di spettacolo molto intensi e irripetibili, unici, infatti lo informo che ho tre serate consecutive sold out a Torino, proprio la città di Travaglio. Che si informi, perché è davvero inaccettabile che un giornalista non solo sia maleducato ma sia ignorante e disinformato. Povero me, poveri noi, ma fottiamocene. “E non è colpa mia se esistono carnefici, se esiste l'imbecillità” cantava Franco Battiato in Up patriots to arms.
Questa la dichiarazione di Marco Travaglio alla Festa del Fatto quotidiano a Roma andata in scena nei giorni scorsi: “Ha detto froc*o al pubblico pagante. Ma la notizia è che qualcuno va ancora a vedere Morgan pagando. Ha rischiato di essere il consulente culturale di Sgarbi nel governo Meloni, poi dopo il decreto anti-rave hanno deciso di evitare. È vero che punisce i rave sopra i 50 partecipanti, però lui è capace di fare per 50. Hanno evitato, altrimenti finiva con la prima retata al ministero”