Dopo il successo virale del suo disco d’esordio “Piano B”, che solo su Spotify ha superato 50 milioni di ascolti, esce oggi in fisico e digitale “Piove ancora” il nuovo album di Silent Bob, esponente della nuova scena urban contemporanea. Il disco in uscita su etichetta Bullz Records, licenza esclusiva Believe Artist Services, è prodotto interamente da Sick Budd, con il suo tappeto sonoro a tratti old school e black. Il disco è impreziosito inoltre da collaborazioni con artisti significativi: da Emis Killa nel brano “Potevamo” a Speranza in “9x19”, fino al feat con Drast (Psicologi) in “Baci di Giuda”.
Silent Bob al secolo Edoardo Fontana, è un giovane artista classe 1999 che arriva dalla provincia pavese e che si è dimostrato capace di unire un suono moderno con l’attitudine del classico rap in stile anni ’90. In lui coesistono molteplici sfumature e influenze musicali: dalle melodie della trap al Jazz, senza dimenticare il dolore del blues e la rabbia autentica del rap. Dopo il più classico dei percorsi alla scoperta dell’hip-hop tra jam e battle di freestyle, nel 2017 partecipa a un contest e si guadagna un posto nel roster di Bullz Records, etichetta indipendente milanese.
La rabbia che contraddistingue la scrittura di Silent Bob è la stessa di due anni fa, anche se l’insoddisfazione maggiore e il processo di riflessione indotto dallo stato di isolamento anche a causa dei vari lockdown gli hanno consentito di scavare più a fondo nel suo essere artista portando a galla un’anima nera ancora più intensa.
“All’inizio – dice Silent Bob, che con Sick Budd forma ormai una coppia affiatata – non sapevo da dove partire per scrivere questo disco. Continuavo a scrivere pezzi e registrare provini ma niente andava come doveva e come volevo. Era iniziato da poco il primo lockdown e mi trovavo con una casa affollata e senza privacy e tante insoddisfazioni. Una strana sensazione di fallimento mi perseguita da sempre, ma pensavo si sarebbe affievolita dopo il successo del mio primo disco. Dopo settimane senza ascoltare musica o guardarmi allo specchio, all’improvviso una notte mi sono sentito come trainato da una forza esterna che mi ha finalmente spinto a scrivere tutto quello che volevo, come volevo, senza più pensare a chi c’era fuori e a cosa volesse da me. È così che quella notte nacque Piove Ancora, il brano che ha dato poi il via all’intero nuovo album. Da lì in poi sono riuscito ad approcciarmi a ogni mood e a ogni nuovo brano come volevo davvero. Era passato già molto dall’uscita del primo disco e tutto quel periodo di fermo di tristezza e di solitudine mi ha aveva inevitabilmente fatto crescere. Ero diverso dagli anni prima, lo sentivo. Non mi serviva più l’aiuto o la compagnia di altre persone, avevo tutto dentro quello che volevo esprimere. Ho scavato per mesi dentro di me senza trovare nulla ma quando stavo per mollare e crollare definitivamente, ecco una luce. Piove Ancora è stato scritto da un ragazzo che scava senza sosta per trovare il peggio di sé stesso, una sorta di autolesionismo. Quando lo trova, come fosse un tesoro oscuro, lo fa suo e lo trasforma in parole. Piove Ancora è la lucida trascrizione della tempesta che avevo dentro di me e che spesso si ripresenta. Ogni brano che ho scritto è servito come a ripulire il disastro che era rimasto, a buttare fuori i vetri rotti e i cocci che si erano accumulati. Quello che vedono i tuoi occhi può sembrare più bello e più sereno ma se all’interno c’è ancora maltempo, nulla ti può soddisfare. Ora che ho sputato fuori tutto e tutto è tornato pulito e limpido, all’interno non sono comunque tranquillo perché so che come sempre pioverà ancora”.