“E sale e sale, salirà”, avrebbe cantato il compianto Pino Daniele. La febbre dei Måneskin sale anche in America. Negli States il quartetto romano sta raggranellando solo consensi. Dopo il fortunato debutto al Tonight Show di Jimmy Fallon, in cui Damiano & soci hanno incantato persino Drew Barrymore, la band "de Roma" ha messo via una serie di successi mica da niente, a cominciare dalle due date live del tour a stelle e strisce. Concerti (sold out) che hanno mandato in brodo di giuggiole pure un paio di fan illustri. Da Steven Van Zandt, non proprio l’ultimo dei fessi (chitarrista e amico di Bruce Springsteen), che li ha incensati dopo il live di New York, passando per Ed Sheeran, prodigo di complimenti a giorni alterni, fino a Tiziano Ferro, in pole position nel parterre di Los Angeles.
After sfilata per i 100 anni di Gucci (la band è testimonial mondiale) e post agognato incontro con Miley Cyrus (beniamina del frontman), i quattro si accomoderanno nel salotto di uno dei talk show più popolari d'America. Prevista per la prossima settimana (il giorno 8 novembre) l’ospitata di Damiano & Co. da Ellen Degeneres, celebre programma USA che va in pensione proprio quest'anno, dopo vent'anni di messa in onda e successi.
Nel mentre, ad aspettarli al varco il prestigioso opening per i Rolling Stones, il prossimo 6 novembre a Las Vegas, e poi le tre nomination agli MTV Emas 2021 (con esibizione annessa), più una per gli American Music Awards (canteranno anche lì?) con Beggin’, cover portafortuna dei “coatti de Roma” sin dai tempi del talent. Da ultimo, per sancire la già promettente conquista estera, i Måneskin hanno messo sotto contratto Ron Laffitte (curatore del management di Pharrell Williams), che diventa loro co – manager (con Fabrizio Ferraguzzo) per l'America.
Insomma, sarà pur vero che i romanacci non hanno inventato niente, ma grazie a loro sta succedendo qualcosa che non accadeva da tempo. What? Dai, siamo seri! Una band italiana che resuscita il rock‘n’roll e splende a questi livelli... chi l’avrebbe mai detto? Per cui ben vengano quattro “pischelli” di vent’anni che suonano veramente, piuttosto che i soliti trapper “demmerda”.