image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Sanremo 2025
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Sanremo 2025
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Zitti e buoni cantata
sotto la Torre Eiffel:
forse i Måneskin hanno
davvero le palle

  • di Maria Francesca Troisi Maria Francesca Troisi

27 settembre 2021

Zitti e buoni cantata sotto la Torre Eiffel: forse i Måneskin hanno davvero le palle
Dopo aver fatto incazzare tutta la stampa francese con la loro vittoria all’Eurovision, Damiano e soci gliela vanno a cantare a “casa loro”, ospiti del Global Citizen Live. Perché i Måneskin non saranno forse i nuovi Rolling Stones, ma un po’ di sano rock and roll (a quanto pare) la sanno davvero fare

di Maria Francesca Troisi Maria Francesca Troisi

Zitti e buoni cantata in italiano sotto la Torre Eiffel. E "Voilà" (che Barbara Pravi non ce ne voglia), pure in mondovisione. This is Måneskin, signore e signori. Dopo il dissing con la Francia in quel di Rotterdam (post vittoria dei nostri all'Eurovision), Damiano e soci gliela vanno a cantare a “casa loro”, ospiti del Global Citizen Live, evento che nel weekend (sabato 25 e domenica 26 settembre) vede sfilare centinaia di big della musica internazionale dalle capitali di tutto il mondo.

Un concerto - maratona per salvare il pianeta da povertà e cambiamenti climatici. Ventiquattro ore no stop con oltre un miliardo di spettatori collegati dai quattro angoli del pianeta (senza contare quelli in presenza, almeno centomila). Numeri che farebbero impallidire persino il leggendario Live Aid del 1985.

Per darvi un'idea della grandiosità del live (ribattezzato già il più grande del mondo), nella line-up ritroviamo, fra gli altri, Elton John, i Bts, Billie Eilish, i Coldplay e Duran Duran. L'Italia scende in campo con Andrea Bocelli (in collegamento dalla Toscana) e i già citati (inarrestabili ormai) ex Cenerentoli di Via del Corso. E sono proprio i quattro romani tra i più attesi e acclamati in quel di Parigi, sabato sera. Altra vittoria in trasferta per i nostri, dopo un tour europeo che ha mandato i fan letteralmente "fuori di testa".

La band saluta il pubblico delle baguette con un set di venti minuti. I francesi apprezzano parecchio. Saranno diventati sportivi o avranno semplicemente ripulito le orecchie, al contrario dei detrattori (per lo più italici) da tastiera? Chiariamolo una volta per tutte, al contrario di quanto voglia far intendere una certa critica piaciona, i Måneskin non sono (almeno non ancora) i novelli Rolling Stones (e lo sanno anche loro), ma il rock lo sanno fare. E anche bene. E mixando carisma e carica erotica a palla, dimostrano che sul palco ci sanno stare. Eccome. Fatevene una ragione.

Così, anche sotto il cielo parigino, la band non sfigura di una virgola con gli altri grandi nomi in programma, e mette in fila un paio di brani (I wanna be your slave & For your love) dall'ultimo disco (Teatro d'ira V.I, pluricertificato platino), più due tra le cover più riuscite, inclusa Beggin, con cui hanno scalato le classifiche streaming di mezzo mondo. Sul finale la scelta cade su Zitti e buoni, brano con cui hanno stracciato gli avversari sia a Sanremo che all'Eurovision, proprio davanti alla France. E ora gliela cantano in faccia, a casa loro.

More

I Maneskin duettano con Iggy Pop. Come Kylie Minogue

di Matteo Cassol Matteo Cassol

Musica

I Maneskin duettano con Iggy Pop. Come Kylie Minogue

“I wanna be your slave” dei Maneskin se poteva fa mejo

di Micol Ronchi Micol Ronchi

Musica

“I wanna be your slave” dei Maneskin se poteva fa mejo

Dj Ringo: "Il nostro futuro, cari giovani, sarà scannarci per il coltan comandati dai cinesi. Maneskin? Un ottimo surrogato”

di Cosimo Curatola Cosimo Curatola

La crisi del 2035

Dj Ringo: "Il nostro futuro, cari giovani, sarà scannarci per il coltan comandati dai cinesi. Maneskin? Un ottimo surrogato”

Tag

  • Maneskin
  • Musica

Top Stories

  • Le Scelte stupide di Fedez e Clara (altro che flirt), Damiano David torna Maneskin e Emis Killa e Lazza… Abbiamo ascoltato (e recensito) il meglio dei singoli del venerdì

    di Benedetta Minoliti

    Le Scelte stupide di Fedez e Clara (altro che flirt), Damiano David torna Maneskin e Emis Killa e Lazza… Abbiamo ascoltato (e recensito) il meglio dei singoli del venerdì
  • Daria Bignardi distrugge Valérie Perrin e Joel Dicker: “Come la torta al cioccolato del supermercato, golosa ma non ti nutre e magari è tossica…” Cambiare l’acqua ai fiori? “Ho perso sei ore a leggerlo e…”

    di Riccardo Canaletti

    Daria Bignardi distrugge Valérie Perrin e Joel Dicker: “Come la torta al cioccolato del supermercato, golosa ma non ti nutre e magari è tossica…” Cambiare l’acqua ai fiori? “Ho perso sei ore a leggerlo e…”
  • LE PAGELLE del Concertone del primo maggio: Gabry Ponte imperatore assoluto (10 e lode), Lauro vampiro di Twilight (4)

    di Grazia Sambruna

    LE PAGELLE del Concertone del primo maggio: Gabry Ponte imperatore assoluto (10 e lode), Lauro vampiro di Twilight (4)
  • Abbiamo visto The Four Seasons con Steve Carell su Netflix, ma com’è? Una serie per adulti (ma non nel senso che credete)

    di Ilaria Ferretti

    Abbiamo visto The Four Seasons con Steve Carell su Netflix, ma com’è? Una serie per adulti (ma non nel senso che credete)
  • Abbiamo visto “Havoc” su Netflix con Tom Hardy: ma com’è? Oltre alle scene d’azione, rimane la città di cartone (digitale) e i finti inseguimenti in auto. E con l’IA che arriva ci dovremo abituare…

    di Domenico Agrizzi

    Abbiamo visto “Havoc” su Netflix con Tom Hardy: ma com’è? Oltre alle scene d’azione, rimane la città di cartone (digitale) e i finti inseguimenti in auto. E con l’IA che arriva ci dovremo abituare…
  • Concertone del Primo maggio addio? Da festa dei lavoratori a playlist Spotify: mancano solo scazzi e amorazzi nei camerini e il televoto finale. A quando la direzione artistica di Maria De Filippi?

    di Gianmarco Aimi

    Concertone del Primo maggio addio? Da festa dei lavoratori a playlist Spotify: mancano solo scazzi e amorazzi nei camerini e il televoto finale. A quando la direzione artistica di Maria De Filippi?

di Maria Francesca Troisi Maria Francesca Troisi

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

La statua della Spigolatrice è sessista? Il critico Cantore D’Amore: “L’arte insegue la verità che è sinonimo di nudità”

di Gianmarco Aimi

La statua della Spigolatrice è sessista? Il critico Cantore D’Amore: “L’arte insegue la verità che è sinonimo di nudità”
Next Next

La statua della Spigolatrice è sessista? Il critico Cantore...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy