La finale di X Factor 2024 si avvicina. Il prossimo 5 dicembre, per la prima volta, il talent show di Sky arriverà a Napoli, in piazza del Plebiscito. I biglietti per l’evento, gratuiti, sono andati subito sold out, sia il 30 ottobre, giorno del primo rilascio, che a seguito dell’annuncio della conduttrice, Giorgia, di una seconda disponibilità di biglietti, disponibili da venerdì 22 novembre ed esauriti nelle prime due ore. Sui social è già iniziata la “caccia” ai biglietti per la finale, con tantissime richieste. E, come forse era prevedibile, c’è anche chi ha iniziato a rivenderli online, a prezzi tutt’altro che modici.
Anche in questo caso, quella che dovrebbe essere una festa non solo per gli artisti protagonisti di X Factor, ma anche per il pubblico, diventa un’occasione per fare soldi e l’ennesimo “business parallelo”. Quello del mercato secondario in Italia è uno dei tanti problemi all’ordine del giorno in Italia quando si parla di musica. E vedere i biglietti per la finale di X Factor rivenduti a cifre che oscillano dagli ottanta ai centotrenta euro, è una delle tante dimostrazioni di come continuiamo a sottovalutare il problema. La finale di X Factor sarà un’occasione unica per tantissimi per vedere dal vivo non solo gli artisti in gara, ma anche i giurati Manuel Agnelli, Jake La Furia, Paola Iezzi e Achille Lauro, che canteranno insieme ai loro concorrenti. Inoltre, il super ospite della finale a Napoli sarà Robbie Williams. Insomma, quello che si prefigura come un grande momento di festa non dovrebbe essere “compromesso” dal secondary ticketing. E la domanda sorge spontanea: si farà, o perlomeno si proverà, a fare qualcosa per contrastare l’ennesima rivendita di biglietti, per altro disponibili gratuitamente?