Manca sempre meno alla finale di X Factor 2024, per la prima volta in esterna in piazza del Plebiscito a Napoli. Tra gli ospiti, oltre a Gigi D’Alessio, anche un super ospite internazionale: Robbie Williams. L’artista britannico, ospite della finalissima, aprirà la diretta che andrà in onda su Sky Uno, Now e Tv8. L’ex Take That arriverà, dal primo gennaio, anche al cinema con “Better Man”, film biografico diretto da Michael Gracey che ripercorre la sua vita. Robbie Williams si è raccontato in una lunga intervista per la cover story di Vanity Fair, parlando della sua vita, ma non solo. "Sono un impulsivo, fa parte della mia personalità. Per fortuna, molte delle avventure folli in cui mi lancio finiscono per rivelarsi un successo. Altre, invece, mi hanno quasi ucciso. Funziona così l'impulsività, è un gioco continuo tra luce e ombra". Ma qual è stato il rischio (o, per meglio dire, la scommessa) di Robbie Williams? "Sposare mia moglie (l'attrice Ayda Field, ndr.).
Il motivo? Robbie Williams lo ha raccontato in modo molto diretto:" Non riuscivo a tenere il mio pene nei pantaloni, e lo sapevo. Sposarmi servira più o meno ad abbracciare uno stile di vita monogamo. E sapevo anche che avrei potuto perdere metà di tutto ciò che avevo guadagnato. Ecco perché, in termini concreti, è stata quella la scommessa più grande. Ma l'altra è stata sognare". E su questo, il cantante inglese ha spiegato: "Da dovo vengo io, queste cose non succedono a persone come me. E finche non le sogni, finché non ci provi... l'album 'Swing when you're winning', 'Rudebox', i video, le cose che dico nelle interviste, nei talk show: sono tutti azzardi. Ognuno di loro avrebbe potuto essere il disastro totale o un successo". Nel corso dell'intervista, Robbie Williams ha anche parlato dei Take That, soffermandosi anche sulla depressione e la dipendenza da alcol e droghe: "Credo che, all'epoca, in nessun settore ci fosse la giusta attenzione alla salute mentale, men che meno nell'intrattenimento. Oggi le cose sono cambiate". Nel mondo della musica, però, i giovani artisti continuano ad avere momenti di difficoltà, all'estero come in Italia. Tra loro c'è anche Liam Payne, ex One Direction scomparso il 16 ottobre, di cui Robbie Williams ha parlato, anche sui suoi social. "Come dare un senso alla tragedia di Liam Payne? Ovviamente, i miei primi sentimenti nei confronti della sua scomaprsa sono stati come per tutti gli altri. Shock, tristezza e confusione. E a essere onesti, mentre scrivo queste parole, è lì che mi trovo ancora" ha scritto il cantante su Instagram poco dopo la scomparsa di Liam Payne. E a Vanity Fair ha raccontato: "Io ho 50 anni e possono permettermi di dire: 'Alt, così è troppo'. Per fortuna ho un management e un'etichetta discografica che mi ascoltano e si preoccupano del mio benessere, dicendo: 'Ok, fermiamoci qui'. Non so cosa significhi far parte di una boy band nel 2024, ma immagino che oggi manager e casa discografiche siano terrorizzate dall'idea di sbagliare, temendo di finire sotto accusa".