Infanzia turbolenta, relazioni tossiche e un grande amore per suo nonno, Fabrizio De André. Si è raccontata così, e non solo, Francesca De André, in un’intervista esclusiva a Novella2000. La trentaquattrenne, figlia di Cristiano De André, ha parlato davvero di tutto, dalla rimozione delle tube a causa di un tumore fino alla violenza fisica subita dal suo ex fidanzato, condannato (in primo grado) a tre anni di reclusione. “Ho fatto pace con me stessa, col mio passato e le mie inquietudini che mi hanno tormentato per anni” ha raccontato Francesca De André nell’intervista. “Coltivo progetti che stanno pian piano prendendo forma, ad esempio diventare tatuatrice. Intanto porto avanti la passione per la pole dance. Quanto alla musica, continuo a scrivere”.
È proprio la musica a legare Francesca De André a suo nonno, ma anche a suo padre, con cui però non parla da anni. Della sua infanzia, ha raccontato a Novella2000, le è mancato proprio “l’amore genitoriale”. “I miei erano separati e fui affidata a mia madre, con la quale avevo un rapporto conflittuale. A 14 anni scappai di casa e andai a vivere con mio padre. Con lui fu peggio… Il giudice tutelare fu avvisato della mia condotta ribelle e fini in comunità”. E ha concluso: “Nessuno volle farsi carico di me. Inclusa Dori Ghezzi, moglie di mio nonno Fabrizio, che in un primo momento sembrò volermi adottare. Mi abbandonarono tutti”. Francesca De André si è poi soffermata sul padre e sul tour celebrativo in onore di Fabrizio De André del 2023: “Continua a riarrangiare i brani di un morto per monetizzare, quando per farsi strada gli sarebbe bastato attingere dal proprio talento, che non ha mai imparato a sfruttare. Ha sempre lasciato che le sue miserie prendessero il sopravvento sulle virtù. Non ho timore che gli giunga all’orecchio l’idea che ho di lui”. Se per suo padre Francesca De André non sembrerebbe nutrire grande ammirazione, ne ha invece per suo nonno, con cui sente un profondo legame: “Nella vita ho sofferto di depressione e attacchi di panico e le sue canzoni mi hanno spesso aiutato a superare quei momenti. Quand’ero piccola, ascoltare i suoi pezzi era una scoperta. Mi sorprendevo a pensare le stesse cose che lui metteva in musica, ma prima ancora di averle sentite nei suoi brani. [...] In questo spirito non temerò mai la solitudine, perché avrò sempre lui al mio fianco, che ho scoperto vivere in me. In ciò che sono oggi”.