“Hanno ucciso l’uomo ragno”, la serie di Sydney Sibilia sugli 883, sembra essere destinata a diventare un cult. La storia del duo, composto da Max Pezzali e Mauro Repetto, è stata accolta sul piccolo schermo con grande calore da parte del pubblico, ma anche della stampa. Ma quali sono i rapporti, oggi, tra i protagonisti della serie? A giudicare dalle interviste uscite in questo periodo, non particolarmente buoni. Gabriele Parpiglia, in una serie di post su Instagram, ha analizzato la serie soffermandosi sul ruolo di Max Pezzali, protagonista indiscusso, e su quelli che sembrano essere (almeno in “Hanno ucciso l’uomo ragno”) più dei personaggi “di contorno”: Mauro Repetto e Claudio Cecchetto. Soprattutto, ha pubblicato quella che potrebbe essere una notizia bomba.
Quale? Claudio Cecchetto avrebbe voluto la reunion degli 883, ma senza Max Pezzali. Citando alcuni passaggi di un’intervista rilasciata dal produttore a maggio 2024 al Corriere della Sera, Parpiglia ha scritto sul suo profilo: “Pochi sanno che la notizia di una reunion degli 883 era quasi vera. Quasi vera perché appartiene a un progetto malsano dello stesso Cecchetto, che in questo momento ha il marchio 883 in mano e che voleva portare a Sanremo”. Ma il produttore, secondo quanto riportato dal giornalista, con chi avrebbe voluto portare avanti questo progetto? “Proprio con Repetto, ma senza Pezzali”. “Insomma, ricomporre un duo sfruttando l’arte di Max. Ciò che abbiamo scritto sappiamo che non può essere smentito, come non può essere smentito il fatto che pubblicamente Cecchetto sponsorizzi Repetto e viceversa”. Non è un segreto (lo ha raccontato lo stesso produttore in un’intervista al Corriere della Sera), che Claudio Cecchetto e Mauro Repetto siano ancora oggi in buoni rapporti. “Sono ben felice di dire che Mauro Repetto conduce un programma sulla mia radio, ‘Radio Cecchetto’. Ogni venerdì risponde alle domande degli ascoltatori in questo format ‘Te lo dico venerdì’ in cui parla spesso dell’universo degli 883. Lui è un ragazzo che ha sempre avuto un grande entusiasmo verso tutto: è un sognatore che realizza i suoi sogni con una dote che in pochi possono vantare: dopo averli realizzati ne trova continuamente di nuovi da inseguire, e così fece all’epoca, quando lasciò gli 883”. Gabriele Parpiglia si è poi soffermato sul ruolo di Mauro Repetto nella scrittura dei brani degli 883. “Se dovessimo trovare in una stanza, seduti accanto alla macchina della verità che tanto piace agli americani sia Cecchetto, che Repetto, che Pezzali e la domanda fosse: ‘Quanti pezzi ha scritto di suo pugno Repetto?”. Provate a immaginare la risposta. E ribadiamo, quando Repetto va via, Max stava scrivendo quel capolavoro immortale che si intitola ‘Gli anni’. Non insieme a qualcuno, ma da solo. La stava scrivendo Max Pezzali”. Ma sarà andata davvero così? Non secondo Repetto, che in un’intervista a Fanpage ha raccontato una storia diversa su “Gli anni” e su un possibile pentimento per non aver firmato il brano insieme a Pezzali: “Gli anni è l’ultima canzone che scriviamo assieme io e Max, è proprio il triplice fischio finale. [...] Gli anni segnano non la claustrofobia ma la decisione finale irreversibile: devono andarmene via perché voglio un’altra storia, un altro posto e un altro bar a New York, Los Angeles, a Miami, sull’Ocean Drive e ci vado. Quindi la mia onestà intellettuale mi porta ad andare via senza firmare questa canzone, perché anche se chiaramente è l’ultima che abbiamo fatto assieme ma non mi appartiene, è un altro film, io voglio diametralmente un’altra direzione, anche se mi rendo conto che è una canzone bellissima”.