Claudio Cecchetto, il celebre produttore che ha lanciato artisti come Jovanotti e gli 883, si è raccontato in un’intervista per Il Giornale, toccando temi che vanno dalla serie Sky "Hanno ucciso l’Uomo Ragno" sugli 883 ai cambiamenti nella musica e nel mondo digitale. A proposito della serie, Cecchetto apprezza l’atmosfera onirica, ma sottolinea un aspetto che non ha gradito: "Quando il Cecchetto della serie dice: ‘Basta parlare della provincia, alla gente non importa’, non è vero. Io sono orgoglioso delle mie origini e dico sempre a tutti che vengo da Ceggia".
Riflettendo sull'importanza della provincia come fucina di talenti, il produttore spiega: "La provincia ha un potenziale enorme. Ti dà fame e voglia di emergere, è vita, è come una molla". Un concetto che si ritrova anche nel rapporto con Mauro Repetto, l'ex partner artistico di Max Pezzali, che di recente lo ha definito "un Disney italiano, un costruttore di sogni". Cecchetto replica con ironia: "Magari! La mia Disneyland era come il clan di Celentano, dove però ognuno ha trovato la sua strada. Scherzo, per fortuna chi ho lanciato ha avuto una carriera duratura e bella".
Sulle tensioni con Max Pezzali, Cecchetto preferisce non riaprire vecchie ferite, evidentemente non rimarginate: "Parliamo di cose belle. La gente vuole sognare, non ricordare i lati sgradevoli delle cose. Per dirla alla Vasco Rossi: 'Non sono le persone che tradiscono, ma i loro guai'".
Riguardo ai cambiamenti nel rapporto con la tecnologia e i giovani, Cecchetto vede una continuità tra le generazioni: "I nativi digitali sono cresciuti con genitori che hanno avuto il primo telefonino a 30 anni. Oggi vediamo ragazzi che sorridono guardando il telefono, i più timidi hanno ampliato le amicizie e abbattuto i limiti territoriali. Certo, la solitudine esiste, ma c’era anche prima. Noi ragazzi delle grandi compagnie eravamo frustrati, solo che non lo condividevamo sui social, la nostra realtà era limitata alla classe di scuola o al quartiere".
Tra i personaggi che ammira oggi, Cecchetto cita Bonolis e Stefano De Martino, di cui è certo del futuro longevo come conduttore: "Vedrete, farà il conduttore fino a 80 anni". Non manca l’orgoglio per i figli Jody e Leonardo, che definisce "bravi, anche se hanno l’handicap di avere un papà famoso".