Erano anni che l’attenzione su Max Pezzali, Mauro Repetto e Claudio Cecchetto non era così alta. I protagonisti della serie Sky sugli 883, Hanno ucciso l’Uomo Ragno, continuano a lanciare frecciate l’uno contro l’altro. Sono giorni intensi per lo scontro, dato anche che gli ultimi episodi della serie sono in uscita. “Più una persona è intelligente, più è riconoscente. E Max non è un campione di riconoscenza”, aveva detto il produttore. Dopo queste dichiarazioni, anche Debora Pelamatti, moglie di Pezzali, ha deciso di scendere in campo, mandando un messaggio via social: “Essere intelligenti significa anche sapere che non si può esigere che un collaboratore firmi contratto capestro alla cieca per tutta la vita, ringraziando pure per il privilegio concessogli”. Difficile non capire il destinatario. Ma Pelamatti aveva attaccato anche Mauro Repetto nei giorni scorsi: “Alla prima della serie tv (Sky), l'unico amico storico che Max ha voluto vicino. Cisco, il vero amico. Al nostro fianco sempre (anche testimone di nozze di Max). L'unico che non ha mai sfruttato il talento e la genialità di mio marito”. Dunque Repetto che ruolo ha avuto in tutta questa storia? E la risposta a questa domanda è ciò su cui si gioca lo scontro.
“Max, io credo che me ne andrò”, dice il ballerino a Pezzali, come riportato anche nella sua autobiografia, intitolata Non ho ucciso l’Uomo Ragno. In quelle pagine Repetto ammette che gli 883 non sono mai stati il suo sogno e di aver sofferto il ruolo subalterno rispetto al cantante. Per questo prese la decisione di lasciare, dedicandosi ad altro. Nel 2022 Mauro e Max si sono riuniti sul palco durante il tour Max30, ma evidentemente si è trattato solo di un armistizio momentaneo. Due anni dopo, con le loro vite declinate in una serie, la pace sembra essersi interrotta definitivamente.