Frank Gramuglia è il fenomeno del momento, e ha conquistato tutti, meno i suoi ex capi, sostiene, con un linguaggio diretto, chiaro e ironico. Ex impiegato dà una svolta alla sua vita nel lockdown, quando ridimensionato dopo anni di sacrifici, molla il lavoro e si dedica ai video su Instagram e TikTok, dove impersona il tipico dipendente frustrato, una sorta di anti - eroe disilluso e amareggiato, “alla Fantozzi”, incapace di trovare la voglia di lavorare. I numeri arrivano in fretta, e la variante di comicità milanese - il tiktoker è di Garbagnate - spopola in breve tempo, per altro sfanculando il mito del lombardo che produce. Perché Frank è quella voce che sentiamo un po' tutti dentro di noi, e la sua denuncia sociale si evolve persino in una canzone “Io non lavoro più”, prodotta da Danti, rapper, autore e compagno di Nina Zilli. Un brano alla Rovazzi che riprende i seguitissimi contenuti social. “Questa mattina mi sono alzato con la voglia di non andare mai più a lavorare, così ho fatto questa canzone nella speranza di fare soldi”, dice in apertura. Nel video anche il Milanese Imbruttito, nei panni del capo esigente, piano accuratissimo per evidenziare temi attualissimi ma in chiave scanzonata e leggera. Un inno da presentare a Sanremo? “Dipende quanto pagano! Cazzo mene?”
Frank, con il tuo personaggio hai ribaltato il cliché del milanese produttivo
A dire il vero sono di origine pugliese, anche se vivo a Milano da sempre. Ma significa poco, l'avrei pensata uguale anche da milanese doc. Insomma, prima lavoravo per sopravvivere, ora mi regalano persino le cose, meglio no?
La tua denuncia sociale riesce così bene perché hai subito il precariato
Inizialmente ci credevo, ho dato tutto nel lavoro, dieci anni in hotel, e in tutti i ruoli possibili. Alla fine ho subito tali pressioni e demansionamento che mi hanno condotto persino alla depressione.
Ti sei licenziato?
Sì, lavoravo altrove, ma complice la pandemia ho subito un altro stop forzato. E ho cominciato a fare video.
I tuoi ex capi e colleghi li hai più sentiti?
Gli ex colleghi mi stimano, invece i capi sostengono che non faccio ridere. Grazie al ca**o, risponderei.
Quanto lavoro c'è dietro i tuoi sketch?
Passo le mie giornate a ideare e scrivere.
Quindi lavori
Dopo aver faticato veramente, mi sembra di giocare.
Forse chi ti critica vorrebbe essere te
Non è semplice, molli quando non hai più niente da perdere.
“Io non lavoro più” è la tua evoluzione canora
La canzone non era nei piani, anzi sto rifiutando esibizioni live perché non so cantare, ma il contenuto funziona.
Specie su TikTok. Ti senti più Ugo Fantozzi o Rovazzi?
Fantozzi sicuramente! Anche se canzone e video sono alla Rovazzi. D'altronde il produttore è lo stesso.
Come hai conosciuto Danti?
Tramite un amico comune, un pomeriggio abbiamo chiacchierato e improvvisato frasi e suoni.
Feedback da cantanti?
Qualcosa è arrivato. Specie Emis Killa, c'è stima reciproca.
Rifiuti le esibizioni, hai ammesso. Anche Sanremo?
Dipende quanto pagano! Cazzo mene?
Di Garbagnate, “so cos'è la fame e non mi piace”. A proposito del Festival, un bel feat con gli Articolo 31?
Citazione perfetta. Jad lo conosco, magari! Ma sempre se ho voglia e pagano bene!
E certo! Ti sei chiesto perché hai successo?
Evidentemente non sono l'unico scottato dal lavoro. Anzi, i più sono stufi delle condizioni mortificanti. I capi non stimolano, spremano il più possibile, fino al prossimo limone.
Come ti definiresti?
Uno storyteller.
Cosa immagini possa fare ancora Frank Gramuglia?
L'unico obiettivo che ho è non tornare in ufficio.
Hai un piano B?
Potrebbe essere la pubblicità, ho scoperto di saper creare contenuti.
Troppo sbattimento questa chiacchierata?
Figurati, non avevo un ca**o da fare, ho messo in pausa la playstation.