Il nome di Bruce Sudano potrebbe non suggerire granché agli under-50 che stanno leggendo queste righe, tuttavia basta farne un altro, di nome, e unire i puntini. Che ne dite di Kanye West? Bene, Spotify ha tolto “Good (don’t die”) dalla tracklist di “Vultures”, il disco che West ha appena pubblicato con Ty Dolla $ign. Il motivo? Il brano viola il diritto d’autore legato ai campionamenti usati nel pezzo. Il pezzo in questione altro non è che “I feel love”, storico classico della disco era firmato da Donna Summer, che per 22 anni circa, fino al 2012 (anno della sua morte), è stata sposata con Bruce Sudano. Che abbiamo intervistato e sull’affare Spotify-West ha detto, trenchant: “Credo che Kanye West abbia violato il copyright. Ha rubato la melodia e cambiato il testo a un brano iconico dopo che gli era stato negato il permesso di farlo”, ci ha detto. Olé. Ma Sudano non è solo l’uomo che ha amato Donna Summer, bensì un artista con un passato rilevante alle spalle e un presente da coltivare. È infatti appena uscito “Talkin’ ugly truth, tellin’ pretty lies”, il suo nuovo (il quinto) album solista. “Questo nuovo album – scritto e concepito interamente in Italia, a Milano, ad eccezione del brano “Under the gun" – rappresenta un tentativo di contrastare il futuro lottando con il passato, ma continuando comunque a vivere nella dimensione presente”.
Parla con estrema rilassatezza, Sudano. Ricorda quasi tutto del proprio passato.
“La mia prima hit risale al 1969. Scrissi con altri “Ball of fire” per Tommy James and The Shondells. Da lì in avanti ho sempre fatto e scritto musica. Del periodo con i Brooklyn Dreams – siamo in piena febbre disco – ricordo le feste e le droghe, certo, ma soprattutto il nostro reale obiettivo: la musica. Tutti, alla Casablanca Records, lavoravano per la musica. Dal boss, Neil Bogart, fino all’ultimo magazziniere”.
Alla musica, ci ha detto, non può che essere eternamente grato.
“Oltre a essere stata la mia passione e il mio lavoro - osserva Bruce - mi ha fatto conoscere Donna Summer appena lei arrivò dalla Germania. Per un mese, ogni giorno, abbiamo scritto e provato assieme. Ci siamo conosciuti. E ci siamo piaciuti”: Sudano tra vita privata, scrittura e palco. “Non ero timido – ricorda – ma ho sempre preferito lasciare i riflettori ad altri”. Così, oltre a scrivere per la moglie, una disco queen fatta e finita, ha firmato pezzi per Dolly Parton, Reba McEntire e Michael Jackson.
Nel 2010 Donna Summer inizia ad ammalarsi e Sudano entra in un’altra fase della vita. Forse meno dinamica, ma non meno importante o creativa. Così Bruce cita la moglie: “Donna mi disse che sarebbe stato il momento di esprimermi, di fare musica solo mia”. Un suggerimento che Bruce ha fatto proprio: quattro gli album solisti fra il 2010 e oggi, solo uno prima del 2010, ossia l’esordio nel lontano 1981.
Ora Sudano ha 9 nipotini e da 5 anni è sposato con Francesca Kaufmann, nota gallerista milanese. Adesso ascolta volentieri “Taylor Swift, la migliore testimonial del fatto che la musica cambia ed evolve sempre. Come il business a essa legata. Proprio per questo il mio nuovo album ha un suono contemporaneo. Ho scelto suoni freschi per mostrare concetti profondi: la mia spiritualità, il sentirsi vulnerabili in età avanzata, la possibile connessione con un potere più grande, la mia posizione nel tempo”.
Per l’artwork della copertina si è affidato al gusto e all’innovazione dell’artista americano Mike McGlaflin, che ha preso in prestito un dettaglio di un dipinto di Donna Summer. “Ho pensato che riflettesse perfettamente la delicatezza, le complessità e le differenti sfumature che ho provato a ricreare in ogni brano di questo disco”, ci ha spiegato Bruce, pronto ad iniziare un tour con la sua band milanese.