Il logo del podcast di Giorgia Soleri e Federica Fabrizio rasenta rasatamente la genialità: IGNIFUGHE, ma scritto IGNI (a capo) FUGHE, come a suggerire rasentemente e rasatamente di pronunciarlo IGNI-FIG*E, che però non ho capito (al momento, ma ci rifletterò moltissimo) se sono fig*e che non prendono fuoco o fig*e soggette ad autocombustione. In ogni caso il podcast è dedicato al femminismo intersezionale. E qui, lo ammetto, la mente, un po’, ha vacillato: non lo sapevo che vuol dire “intersezionale”, colpa mia. Dopo apposita ricerchina, ho compreso che “femminismo intersezionale” è un femminismo che mette insieme più cose, tipo femminismo, razza, religione e varie forme di discriminazione. Bene. Dal che deduco che vi siano ad esempio femministe non intersezionali tipo femministe ariane che brucerebbero nei forni le femministe ebree o affonderebbero i barconi delle femministe africane (però, adesso che ci penso…). Comunque apprendiamo con piacere che Giorgia Soleri è diventata femminista, e nel promo che trovate in giro su Internet (la prima puntata sarà pubblicata il 27 settembre) Federica Fabrizio glielo chiede espressamente: “Come si diventa femminista?”.
Immaginiamo infatti che la Soleri sia diventata femminista dopo la rottura con Damiano dei Maneskin, perché quando si sono lasciati lei si è molto lamentata perché con Damiano avevano un patto, avevano scritto un comunicato congiunto, avevano pianificato una data per rendere nota la fine della loro relazione e la fuga (o la fi*a) di notizie la avrebbe in qualche maniera danneggiata, dimostrandosi così molto maschiodipendente e maschiosubordinata. La Soleri deve essere diventata femministe anche dopo avere scritto le sue poesie. Faccio qualche esempio: “La tua saliva/sul mio corpo/crea nuove costellazioni/mi innalza e mi nobilita”, adesso, che si abbia bisogno di saliva altrui per innalzarsi e nobilitarsi non mi pare femminismo e manco intersezionale. In ogni caso, nel libro di poesie della Soleri, si parla molto di ficcare e, a mio avviso, il libro si sarebbe dovuto intitolare “Come ficca Damiano”, che mi sembra un po’ il senso dell’operazione editoriale. Però adesso abbiamo la svolta e femminista e intersezionale, dal 27 settembre, su Storytel. Diccelo, dai, Giorgia: come sei diventata femminista?