Un nuovo Harry Potter? È fresca la notizia di una (papabile) serie tv (su HBO) tratta dai libri dell'occhialuto maghetto che ha scalato le classifiche in libreria e al cinema, e che abbiamo conosciuto bambino per lasciarlo adolescente. Miglior espediente (sulla carta) per rilanciare il brand, macchina da soldi, e rimpinguare i magri risultati di Animali Fantastici, stoppato al terzo capitolo. “Ogni stagione della serie sarà l'adattamento di uno dei libri della saga”, viene riferito, e col coinvolgimento diretto della Rowling come consulente (negli ultimi anni salita alla ribalta per le sue posizioni discutibili sulla comunità transgender). Con 7 libri pubblicati, la serie di Harry Potter potrebbe quindi abbracciare 7 stagioni, un franchise infinito. Del resto, dopo il successo del videogioco Hogwarts Legacy, a 20 anni e passa dal debutto cinematografico, è lecito che Warner Bros voglia ripetere incantesimo e incassi. “Dopo tutto questo tempo? Sempre!”
Ma siamo sicuri che il ritorno in scena in formato televisivo sia una mossa riuscita? Certo, l'universo magico ben si presta alla serializzazione, ne è la prova il mancato approfondimento nella trasposizione cinematografica di alcuni personaggi e sottotrame. Detto ciò, si tratta pur sempre del reboot di una saga cult (parte della cultura pop), finita da “appena” 12 anni, e che resiste nel cuore degli appassionati, da vedere e rivedere ancora X volte l'anno. Per non parlare dei protagonisti iconici - trovalo un altro Piton all'altezza di Alan Rickman! Chissà che per ingraziarsi il pubblico non decidano di affidare dei ruoli da adulti a parte del cast primario.
Andare sul sicuro, non è così sicuro, in pratica. Viceversa, si poteva esplorare quel Wizarding World in mille altri angoli. Come? Esempio un prequel sugli anni a Hogwarts di James, Lily, o una nuova versione de La Maledizione dell'Erede (più che ottavo libro, uno spin-off) o meglio ancora una serie sul passato di Voldemort, ridotto e tagliato nei film. Quindi materiale inedito, accattivante, specie sui personaggi “secondari” trascurati, e che i fan reclamano a gran voce, e non un remake che suona come una scialba imitazione dell'originale. Ahinoi, dove manca la magia (magari allungata con stravolgimenti insensati), sopperisce la “borsa”. Perché dovete rovinarci anche l'infanzia?