image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Cronaca Nera
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Deinfluencer
Deinfluencer

Grazie alle abbuffate di Hamzy sui social sono tornata a mangiare

Veronica Tomassini

14 novembre 2023

È una youtuber che mangia per ore di fronte alla telecamera e questa pratica si chiama mukbang. Le ha permesso di essere seguita da 9 milioni di follower e avere diversi canali televisivi tutti suoi. E ci ha fatto tornare appetito. Hamzy, una giovane donna di Seul, vista da una grande scrittrice come Veronica Tomassini, che su MOW attraverso la rubrica "Deinfluencer", con gli occhi di chi è abituato a concentrarsi su altre profondità (della cultura e della vita di tutti i giorni), prova a descrivere cosa rappresentano i veri potenti della nostra epoca: gli influencer. Ecco un nuovo capitolo

di Veronica Tomassini Veronica Tomassini

Eppure l’influencer può cambiare una vita, non dico salvarla. Ma perché no? In un tale garbuglio modaiolo, di divine prossime l’una all’altra, incontro mesi fa un esempio che per me, per chi vi scrive, avrebbe assunto una impensabile stranissima necessarietà. Non il bel visino, non l’inutile profumo del duo di stilisti o non so, i marchi proposti neanche troppo segretamente, dalle nostre cosiddette “imprenditrici digitali”. Da quella vacuità non avrei tratto un accidenti, un paio di sbadigli al massimo, nemmeno un accenno di sanissima invidia. Nulla. Vi dicevo l’incontro decisivo, mesi fa. Un reel, incocciato vagamente, distrattamente, come accade sui social abbastanza spesso. È una youtuber, molto attiva ovunque tuttavia, in ogni piattaforma. Il reel propone il mukbang, fenomeno per me sconosciuto fino ad allora. La creaturina asiatica sembra appena uscita da un film animato di Miyazaki. È seduta davanti a un tavolo, basso, secondo le usanze degli orientali, ha appena finito di cucinare. La osservo mangiare zuppe e carne di maiale, foglie di lattuga, salse piccanti di zenzero e ravanelli. Mi sembra tutto ridicolo all’inizio, assurdo, per le quantità, per il suono che restituisce il video, riproducendo la masticazione. Rimango ipnotizzata. Comincia in quella maniera la mia passione per il mukbang. Così comincio a guarire. Grazie a questa creaturina asiatica che risponde al nome di Hamzy, una giovane donna di Seul, seguita da 9 milioni di follower.

Hamzy e il Mukbang
Hamzy e il Mukbang

Comincio a guarire appunto. Da cosa? Intanto dalla mia inappetenza. Dall’incapacità di alimentarmi. Una difficoltà che mi perseguita da anni, la ragione per cui sono finita in un centro per disturbi alimentari. Qui scendiamo nella oscenità del dolore esposto. Vi chiedo scusa. Tuttavia non potevo omettere la circostanza. Perché di fatto, con Hamzy, non con uno psichiatra, non con i pellegrinaggi da un nutrizionista a uno psicoterapeuta, ho ripreso a mangiare. Ho ripreso con Hamzy. Adesso qualcuno salterà sulla sedia, punterà il dito contro l’ammissione scellerata. Per me è andata così. Ho ricominciato a reintegrare gli alimenti che avevo escluso dalla mia dieta, guardavo Hamzy mangiare e volevo imitarla, perché mi ispirava il medesimo desiderio. Piano piano, da non credere. Le zuppe di Tofu. Il Kimchi di verdure fermentate.

Hamzy e il Mukbang
Hamzy e il Mukbang

Ho cominciato a pranzare e cenare senza il terrore, che mi è difficile spiegarvi, l’angoscia che mi coglieva, come il cilicio da indossare. Immaginate, una condizione del genere, trascinata per anni. Per cui anche reggersi sulle gambe poteva essere un’avventura, senza considerare l’esclusione sociale, anzi, la difficoltà (non del tutto risolta) di frequentare una socialità, che prevede pranzi, cene, aperitivi. Non so quanto guadagni Hamzy, ha anche alcuni canali televisivi. Sarà senz’altro una piccola diva in Corea, ce ne sono altre, magari la superano sul podio, si tratta sempre di classifiche a ben vedere, uno squallido mercato anche questo. Ma io seguo solo lei, Hamzy. Perché sono guarita. Allora il senso di una influencer potrebbe essere riconquistato, nelle varie derive che esplicano realtà inattingibili, da una inconsapevole, perlomeno in superficie, opportunità devoluta all’altro, nella ricaduta pratica e appunto salvifica. Continuo a seguirla, scopro, mentre cerco in rete notizie di lei, che è nata il mio stesso giorno. Casualità che si incrociano. C’è ancora del buono anche nell’irrilevanza, dunque. È quel che mi viene da pensare. Ho incontrato Hamzy a marzo. Prima del pranzo e della cena, fino ad allora, spesso piangevo. Era come andare in guerra, ed era difficile spiegare, essere capita. Oggi, semplicemente, mangio. Perché ho fame. Grazie a lei, ad Hamzy, la coreana di Seul.

More

Veronica Ferraro, l'amica di Chiara Ferragni che ha tutto quello che non serve

di Veronica Tomassini Veronica Tomassini

deinfluencer

Veronica Ferraro, l'amica di Chiara Ferragni che ha tutto quello che non serve

Chiara Nasti: invidia, esclusività e vanità in vista della fine del mondo

di Veronica Tomassini Veronica Tomassini

Deinfluencer

Chiara Nasti: invidia, esclusività e vanità in vista della fine del mondo

Gli influencer sono una nuova religione? Ecco perché ne abbiamo bisogno

di Veronica Tomassini Veronica Tomassini

Deinfluencer

Gli influencer sono una nuova religione? Ecco perché ne abbiamo bisogno

Tag

  • Culture

Top Stories

  • Siamo stati al concerto dei Modà a San Siro, ma com'è stato? Un live che zittisce chi li considera "finiti". E se pensate che siano solo nostalgia per cinquantenni non avete capito un caz*o e vi spieghiamo perché…

    di Benedetta Minoliti

    Siamo stati al concerto dei Modà a San Siro, ma com'è stato? Un live che zittisce chi li considera "finiti". E se pensate che siano solo nostalgia per cinquantenni non avete capito un caz*o e vi spieghiamo perché…
  • Siamo stati al concerto di Ed Sheeran allo Stadio Olimpico di Roma, ma com'è stato? Zero ballerini o braccialetti. Solo lui, autentico, con le chitarre e plettri giganti come schermo. E Ultimo come ospite...

    di Angela Russo

    Siamo stati al concerto di Ed Sheeran allo Stadio Olimpico di Roma, ma com'è stato? Zero ballerini o braccialetti. Solo lui, autentico, con le chitarre e plettri giganti come schermo. E Ultimo come ospite...
  • Facile invecchiare bene se sei ricco sfondato: abbiamo letto “Socrate, Agata e il futuro” di Beppe Severgnini, ma com’è? Un cocktail di banalità e vigliaccheria. Ma la filosofia è una cosa seria, il contrario di quello che scrive il “guru” del Corriere

    di Leonardo Caffo

    Facile invecchiare bene se sei ricco sfondato: abbiamo letto “Socrate, Agata e il futuro” di Beppe Severgnini, ma com’è? Un cocktail di banalità e vigliaccheria. Ma la filosofia è una cosa seria, il contrario di quello che scrive il “guru” del Corriere
  • W IL LESBO PATRIARCATO! Elodie si inginocchia a Gianna Nannini che le strizza le tette: a San Siro si consuma l'addio al femminismo, facciamo largo al clitoride rock? [VIDEO]

    di Ottavio Cappellani

    W IL LESBO PATRIARCATO! Elodie si inginocchia a Gianna Nannini che le strizza le tette: a San Siro si consuma l'addio al femminismo, facciamo largo al clitoride rock? [VIDEO]
  • Ma la cinquina finalista al Premio Strega ha mai fatto così cagare? Spoiler: no. Abbiamo letto i libri di Paolo Nori (Chiudo la porta e urlo), Nadia Terranova (Quello che so di te), Andrea Bajani (L'anniversario) e gli altri…

    di Jacopo Tona

    Ma la cinquina finalista al Premio Strega ha mai fatto così cagare? Spoiler: no. Abbiamo letto i libri di Paolo Nori (Chiudo la porta e urlo), Nadia Terranova (Quello che so di te), Andrea Bajani (L'anniversario) e gli altri…
  • Non rompete il caz*o al Premio Campiello: Saviano, Terranova e Ciabatti fuori dalla cinquina uno scandalo? Vi meritate il mainstream del premio Strega (dove vincono i best seller tipo “L’età fragile” di Donatella Di Pietrantonio)

    di Jacopo Tona

    Non rompete il caz*o al Premio Campiello: Saviano, Terranova e Ciabatti fuori dalla cinquina uno scandalo? Vi meritate il mainstream del premio Strega (dove vincono i best seller tipo “L’età fragile” di Donatella Di Pietrantonio)

di Veronica Tomassini Veronica Tomassini

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Tolkien, lo scrittore de “Il Signore degli Anelli”, può essere anche di sinistra?

di Giuseppe Vatinno

Tolkien, lo scrittore de “Il Signore degli Anelli”, può essere anche di sinistra?
Next Next

Tolkien, lo scrittore de “Il Signore degli Anelli”, può...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy