Guerra è un termine che abbiamo letto molto sui libri e utilizzato poco, fino ad oggi, al presente. Un po’ perchè i conflitti sparsi per il mondo ci sono sempre sembrati lontani da casa, un po’ perchè la guerra così vicina la generazione Z non l’ha mai vissuta. Troppo piccoli anche per la guerra dei Balcani. Cosa sta succedendo in Europa dopo l’invasione russa in Ucraina? Come si muoverà l’Europa della pace? E gli Stati Uniti? Per capire meglio cosa stia accadendo, abbiamo contattato il filosofo e già sindaco di Venezia, Massimo Cacciari.
Professore, come va interpretato il gesto di Putin?
La Russia ha compiuto un gesto estremamente grave anche perchè sembrerebbe investire l’insieme dell’Ucraina e non solo le zone tradizionalmente contese. Naturalmente è un conflitto che ha una storia secolare alle spalle, da tutti ignorata in questo momento nel suo peso e significato. E’ un territorio vastissimo questo Paese che ha avuto una importanza primaria per la Russia fin dai tempi degli Zar. E’ stato segnato da tragedie immani e milioni di morti, dalla conquista di Caterina II passando per la liberazione dall’occupazione nazista. Quello fu uno sterminio perchè l’Ucraina si era schierata apertamente coi nazisti.
Insomma, l'Ucraina e la Russia sono sempre state legate.
Una terra tragica nei confronti della quale l’Occidente si è dimostrato sprovveduto come in tutte le vicende dalla fine della Guerra fredda, senza una memoria storica. Non era pensabile che la Russia potesse assistere pacificamente all’ingresso dell’Ucraina nell’Alleanza atlantica. Non era pensabile che non ci fosse una reazione.
L'Italia che ruolo ha in tutto questo?
Ma cosa c’entra l’italia? Chi se ne frega… con rispetto parlando. Sto discutendo di tragedie, che voce in capitolo pensa che l’Italia abbia? Non ce l’ha l’Europa nel suo insieme, si figuri l’Italia.
Il segretario della Nato Stoltenberg ha detto che per adesso non agiranno per vie militari, che ne pensa?
Cosa pensa, che gli Stati Uniti possano fare una terza guerra mondiale in Europa? Gli Stati Uniti non faranno più guerre in Europa e per l’Europa, è evidente.
Prima dell’invasione russa, in Ucraina il ministro degli Esteri Lavrov ha attaccato il suo corrispettivo italiano Luigi di Maio dicendo che “la sua idea di diplomazia è viaggi a vuoto in giro per i Paesi e degustare piatti esotici a ricevimenti di gala”. Non una bella figura. L’Italia conta così poco?
E’ evidente, ma non è colpa di Di Maio. L’Italia ha cessato di avere ruolo geopolitico da quando è venuta meno la guerra fredda, lì aveva un colossale ruolo geopolitico. Era una terra di confine, questo spiega le grandi tragedie che abbiamo patito in quegli anni, culminate col delitto Moro. Ci può essere Draghi, Di Maio o anche il Padre eterno. l’Italia ha ruolo limitatissimo se non nullo. Questo ruolo limitatissimo ce l’ha pure l’Europa visto che non ha politica di difesa comune. Che voce può avere in una guerra un insieme di Paesi che non hanno politica di difesa comune e uno straccetto di politica estera? Bisogna essere realisti in politica, la politica non è una chiacchiera.
Però subiremo delle conseguenze dal conflitto?
Il nostro Paese dovrà sopportare più di altri conseguenze pesantissime per quanto riguarda il metano e l’oil perchè non abbiamo politiche energetiche. Sarà quello che ne soffrira di più di questa guerra, dopo i diretti interessati. Germania e Francia una politica energetica se la sono costruita, noi no. Abbiamo fatto qualcosa per le rinnovabili, ma del tutto insufficiente.
Torniamo a parlare di quanto succede in Ucraina, una tragedia…
Questa è una tragedia che si ripete, sono secoli che in quel territorio si consumano tragedie. Da un lato la volontà di indipendenza e autonomia da parte dell’Ucraina e di quei paesi stretti tra le grandi potenze occidentali, dall’altra l’impero russo. La Russia è un impero che ci siano gli zar, che ci siano i comunisti o che ci sia Putin: non cambia niente. Un Paese come la Russia non può essere trattato come l’Italietta, questo è il grande drammatico errore fatto dagli americani dopo la caduta del muro, trattarla come quella di Boris Yeltsin. La Russia è la Russia non c’è niente da fare, come la Cina è la Cina e gli Stati Uniti sono gli Stati Uniti: delle super potenze.