A un certo punto si è deciso che fosse rilevante cos'avevamo nelle mutande. Mica rispetto a ciò che siamo, ma come percezione delle offese subite. In parole povere, se certe osservazioni sono rivolte a un uomo, in questo caso a un cantante di sesso maschile, nessuno sembra farci caso. Perché? Ne sa qualcosa l'ex finalista di Amici (anno 2021), Alex Wyse, che nei suoi ultimi concerti, vestito con una lunga tunica/gonna che evidenzia le sue “caratteristiche fisiche”, si è visto bersagliare sui social da commenti ses*ualmente espliciti. In particolare, commenti per lo più di donne che si sono sentite libere di fare battutacce. C'è chi scrive: “Lo fa palesemente apposta”, che è l'equivalente femminile di: “se l'è cercata perché indossava una minigonna”.
Altre rispondono: “Ma se non ha il pacco in bella vista non s'esibisce? Poi non si lamentasse dei commenti” (versione aggiornata di “se l'è cercata”). Si legge ancora: “Noto che non è da solo a cantare. Ma c'è anche il fratello piccolo”. Oppure: “Ma cosa ti farei... ma cosa ci stai facendo vedere...”. Che fortuna che abbia un contenuto maschile nelle mutande, agli uomini sì che si possono dire le peggio cose. No? E magari sono le stesse persone che si scandalizzano per una mezza chiappa mostrata da Elodie o Annalisa.
Nel frattempo, il cantante decide di dire la sua su X: “Come ho già detto… combatterò sempre per la mia libertà, che in realtà immagino sia anche la vostra pur avendo la voglia di commentare così. Io so accettarvi tranquillamente nella mia vita, vorrei soltanto farvi notare quanta povertà intellettuale esiste, e quanto si possa costringere una persona a rimanere in un concetto di libertà dettato da regole Vostre per paura di un Vostro giudizio”. Avranno capito l'antifona? La libertà di vestirsi come si vuole, appartiene a ognuno di noi, e vale per il reggicalze di Annalisa, la pole dance di Elodie o la gonna/tunica di Alex Wyse. Senza eccezione alcuna che giustifichi certi critici da tastiera.