image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

I David, gli “attori cani” e la conduzione
affidata a un uomo che si finge donna
e a un uomo di colore che si finge bianco

  • di Ottavio Cappellani Ottavio Cappellani

4 maggio 2022

I David, gli “attori cani” e la conduzione affidata a un uomo che si finge donna e a un uomo di colore che si finge bianco
Lo specchio del cinema italiano è rappresentato dai David di Donatello, infatti alla cerimonia in qualche modo sono stati premiati tutti, anche gli attori “cani” che si fingono attori. Ma soprattutto è lo specchio (o specchietto per le allodole) dell’Italia dove l’inclusività è ancora un miraggio, visto che a presentare la serata sono stati chiamati un uomo che si finge una donna e un uomo di colore che si finge un bianco, retaggio malcelato di un’epoca patriarcale e razzista?

di Ottavio Cappellani Ottavio Cappellani

Spiace che ai David di Donatello, nonostante le ultime direttive sulla inclusività emanate dalla Mecca del Cinema, Hollywood, a presentare la serata della premiazione ci sia un uomo che si finge una donna e un uomo di colore che si finge un bianco, retaggio di un epoca patriarcale e razzista. In Italia, evidentemente, non ci fidiamo ancora delle donne e degli italoafricani. È vero anche che in Italia ci fidiamo poco degli attori, infatti facciamo recitare soltanto cani che si fingono attori, e però la giustificazione, stantìa, è sempre quella: “Non possiamo fare recitare le parti dei gay solo ai gay, le parti degli assassini soltanto agli assassini, le parti degli attori soltanto agli attori, si chiama recitazione”, stranamente le associazioni animaliste non sono mai intervenute sulla questione cani che recitano.

Comunque, mentre la storia di Drusilla Foer ha almeno grandi e maestosi precedenti, dal cabaret en travesti al film Victor Victoria, la vicenda di Ajeje Brazorf – questo il vero nome di Carlo Conti – rimanda alla memoria deportazione e segregazione e cotone. In una recentissima intervista a Urbanpost, Ajeje Brazorf/Carlo Conti si è addirittura dichiarato cieco: sono così colorito perché in quanto cieco da piccolo mi facevano mangiare molte carote, sono rimasto cieco, ma mi sono abbronzato”.

Tutti fanno finta di non vedere, ma la verità è che solo Ajeje/Carlo non li vede, mentre costringono un povero cieco di colore a fingersi un bianco vedente e privilegiato presentare una kermesse insieme a un uomo che si finge donna per premiare cani che si fingono attori. È come se Ray Charles si fingesse Mel Gibson presentando gli Oscar insieme a Caitlyn Jenner per rispettare i canoni di una pessima cultura oramai passata che voleva come conduttori un uomo bianco e una donna con un bel fisico. Vergogna!

More

La spocchia di Drusilla, una statua a Sanremo per Mollica, e tra Wanda e Icardi… A tutto gossip con Roberto Alessi

di Roberto Alessi Roberto Alessi

Torna a casa Alessi

La spocchia di Drusilla, una statua a Sanremo per Mollica, e tra Wanda e Icardi… A tutto gossip con Roberto Alessi

Gullotta (ex signora Leonida) incorona Drusilla Foer: “Critiche medievali. È brava, colta, elegante e rappresenta l’attualità”

di Maria Eleonora Mollard Maria Eleonora Mollard

Il precedente illustre

Gullotta (ex signora Leonida) incorona Drusilla Foer: “Critiche medievali. È brava, colta, elegante e rappresenta l’attualità”

Adinolfi come al solito ci va giù pesante: “Reality per scoprire i gay? Compro i diritti e lo conduco. I russi sono sempre avanti”. E su Covid e mascherine...

di Redazione MOW Redazione MOW

Le bombe di Marione

Adinolfi come al solito ci va giù pesante: “Reality per scoprire i gay? Compro i diritti e lo conduco. I russi sono sempre avanti”. E su Covid e mascherine...

Tag

  • Carlo Conti
  • Culture
  • David di Donatello
  • Drusilla Foer

Top Stories

  • Concerto Blackpink a Milano, ma perché la girl band K-pop fa impazzire i giovanissimi (in particolare le ragazzine) Blink, che fanno pagare oltre 100 euro ai genitori per vedere Lisa, Jennie, Rosé and Jisoo da lontano all'Ippodromo Snai La Maura?

    di Beniamino Carini

    Concerto Blackpink a Milano, ma perché la girl band K-pop fa impazzire i giovanissimi (in particolare le ragazzine) Blink, che fanno pagare oltre 100 euro ai genitori per vedere Lisa, Jennie, Rosé and Jisoo da lontano all'Ippodromo Snai La Maura?
  • Non rompete il caz*o a Ultimo per le vacanze a Taormina: yacht da 50 milioni? “Tutto pagato dal clan dei tristoni”. Solo preso a noleggio, niente ostentazione. E sulla presunta crisi con Jacqueline…

    di Giulia Ciriaci

    Non rompete il caz*o a Ultimo per le vacanze a Taormina: yacht da 50 milioni? “Tutto pagato dal clan dei tristoni”. Solo preso a noleggio, niente ostentazione. E sulla presunta crisi con Jacqueline…
  • "APRIMI IL CU*O" è il tormentone dell'estate 2025? Tutto quello che sappiamo sulla canzone virale sui social (TikTok) e su Vera Luna, artista (vera o fake?) che stuzzica la sonnacchiosa estate pop

    di Emiliano Raffo

    "APRIMI IL CU*O" è il tormentone dell'estate 2025? Tutto quello che sappiamo sulla canzone virale sui social (TikTok) e su Vera Luna, artista (vera o fake?) che stuzzica la sonnacchiosa estate pop
  • Abbiamo visto il film “Il mio anno a Oxford” con Sofia Carson e Corey Mylchreest su Netflix, ma com’è? È l’ennesima storia d'amore con cui “farsi del male”?

    di Ilaria Ferretti

    Abbiamo visto il film “Il mio anno a Oxford” con Sofia Carson e Corey Mylchreest su Netflix, ma com’è? È l’ennesima storia d'amore con cui “farsi del male”?
  • LA VERITÀ, VI PREGO, SU DEN HARROW ! Intervista totale a Stefano Zandri: Tony Effe? "Generazione senza morale". La musica? "Sfruttato e finito sul lastrico". E su Tom Hooker e la major...

    di Gianmarco Aimi

    LA VERITÀ, VI PREGO, SU DEN HARROW ! Intervista totale a Stefano Zandri: Tony Effe? "Generazione senza morale". La musica? "Sfruttato e finito sul lastrico". E su Tom Hooker e la major...
  • Non rompete il caz*o a Chiara Valerio su Gaza: davvero siamo quel Paese in cui vogliamo insegnare a David Grossman (che ha perso un figlio nel conflitto israelopalestinese) cosa deve dire sul genocidio e Netanyahu?

    di Riccardo Canaletti

    Non rompete il caz*o a Chiara Valerio su Gaza: davvero siamo quel Paese in cui vogliamo insegnare a David Grossman (che ha perso un figlio nel conflitto israelopalestinese) cosa deve dire sul genocidio e Netanyahu?

di Ottavio Cappellani Ottavio Cappellani

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

BigMama e le altre: l’obesità non è un esempio di “body positivity”. È come l’anoressia: una condizione clinica

di Grazia Sambruna

BigMama e le altre: l’obesità non è un esempio di “body positivity”. È come l’anoressia: una condizione clinica
Next Next

BigMama e le altre: l’obesità non è un esempio di “body...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy