"È normale che non parli bene l'italiano, è siciliano". Così Alessandra Celentano, nipote del Molleggiato e presenza fissa ad “Amici” (sigh, esiste ancora tal programma), nell'ultima puntata del serale ha ironizzato sulla cadenza dialettale dell'allievo Nunzio, che mal si destreggia con l'uso della lingua italiana. Manco a dirlo, è finita all'istante nella bufera. Il fiero popolo siculo, infatti, è sceso subito in piazza in cerca di subitanea ammenda. Richieste scuse pubbliche, sospensione dal programma, e chi più ne ha più ne metta.
La schiera dei fustigatori è proprio ben nutrita, peccato che i siciliani poi dimentichino abilmente altre questioni ben più serie, come l'ormai tipica associazione tra la loro terra e la mafia, che trova ampio spazio, per esempio, anche nelle fiction, da "Rosy Abbate" a "Montalbano". Insomma, per loro, il fatto che la Sicilia non riesca a svincolarsi (ingiustamente) dal solito abbinamento da "crimine sotto il sole di Mondello", è meno grave di una dichiarazione irriverente a uso e consumo di un programma TV, nel corso del quale, la docente di danza classica ha anche riparato immediatamente. "Io amo la Sicilia", ha subito ammesso.
Parliamoci chiaro, lungi da noi dimenticare le bellezze e ricchezze della terra sicula, anche patria di personaggi illustri e storici, da Pirandello a Verga, ma la buona regola vorrebbe che in un programma televisivo si disquisisca in italiano corretto. E che la familiarità con la lingua madre, a prescindere dal contesto, sia la base della nostra conoscenza (almeno questo). Per cui, non c'entra niente il razzismo, come i detrattori caldeggiano affannosamente, si tratta semplicemente dell'abc del sapere. In altre parole, studiate ragazzi cari, invece di sguazzare nella vostra ignoranza manifesta. Certo, l'associazione non è affatto veritiera, e la maggior parte dei siciliani utilizza un italiano perfetto, ma il ballerino in questione no, fine della vicenda.
Ma la prassi di far passare ciò che non è normale per legittimo, è operazione straordinariamente perpetuata in casa di Mary, in cui si cova, e con compiacenza di tutti, ignoranza a manetta. Per citare ancora il ballerino in questione , che per le assurde logiche della rete rischia anche di vincere - malgrado non sia un fenomeno - il provetto danzatore da tempo si diletta a sbeffeggiare la maestra, con improponibili tutorial (in cui balla anche con un fantoccio a sua immagine e somiglianza). Ossia un alunno pretende di insegnare i dettami del mestiere, a chi ne sa più di lui, e si palesa anche nella sua maleducazione, mentre è acclamato, per tal motivo, a destra e a manca sul web.
Chiaramente il superfluo teatrino è bellamente orchestrato dalla redazione in feat. con Todaro (l'insegnante del siciliano, un tempo nella scuderia della Carlucci), per alzare giustappunto l'attenzione sul talent (che fa sempre d'uopo), ma una volta gli insegnanti non si rispettavano, almeno, per ruolo ed esperienza?
Dunque, ciò che manca a questa trasmissione, che continua a sfornare gente piena di sé, e a scadenza regolare, è in primis proprio l'umiltà. Basta pensare che LDA (figlio di Gigi D'Alessio: hai detto cotica), non più di una settimana fa si rifiutava di cantare “La paranza” (di Silvestri), etichettandola, data la sua ignoranza, come canzone ridicola, alla stregua del "Pulcino pio". Argh. Daniele perdona loro, perché non sanno quello che fanno (e che dicono).
Alla fine della fiera, questa massiccia insolenza è da attribuire, però, proprio alle mancanze dei loro tutor. Per quanto Zerbi (maestro di canto. È anche questo è un glorioso mistero) nello specifico episodio abbia ripreso all'istante il figlio di Gigi, sono proprio i prof, in generale, a sostenere atteggiamenti incommentabili e mancanza di conoscenza, spacciando la mediocrità per puro talento. L'unica che non si piega all'ordinaria falsità, è proprio la contestata Celentano, che forse per show, forse per carattere, continua a sostenere i principi cardine del suo lavoro - nonostante sia complice delle mascherate coi suoi compari - ormai più protagonisti degli alunni stessi.
Perché sì, per essere ballerini sono richiesti anche specifici requisiti fisici e tecnici. Per cui, non è stronza lei quando etichetta come inadeguata per la danza una ragazza "in carne", o sottolinea le lacune dei ballerini in gara, ma ipocriti tutti gli altri, a cui del talento chiaramente non importa una beata mazza. D'altronde, se a giudicare le prove ci piazzano De Martino (che non fa più il ballerino, e ci sarà un motivo), in combutta con il principe Filiberto e Stash (forse l'unico competente), cosa possiamo mai aspettarci? Per non parlare di chi è cresciuto a pane e “Amici”, e non sa distinguere l'oro dal letame.
Per cui, per tornare all'incipit della storia, altro che processo alla maestra Cele, le scuse dovreste farle voi a lei, l'unica onesta e concreta in quel contesto, ormai ridicolo, che vi piaccia o meno.